“La possibile suddivisione delle risorse tra le Regioni dei fondi per il Programma “Garanzia Giovani” che, secondo quanto riferisce oggi Il Sole 24 Ore, attribuisce alla Basilicata 19,3 milioni di euro (di cui 6,8 milioni quale quota FSE), su una dotazione finanziaria complessiva pari a 1,5 miliardi di euro, rafforza la proposta dell’assessore provinciale di Matera delegato ai Cpi e alla formazione Michele Grieco per potenziare, da subito, i Centri per l’Impiego. Una proposta che, ci fa piacere constatare, ha trovato accoglimento nella relazione programmatica del Presidente Pittella con l’annuncio che il sistema dell’orientamento professionale andrà rivisto, in linea con le prescrizioni dello “Youth Guarantee”, avviando, in sinergia con le Province o con chi, dopo la riforma delle Province, avrà la responsabilità della gestione dei Centri per l’Impiego, azioni di potenziamento, ammodernamento e valutazione dell’operato dei Centri per l’Impiego”. E’ quanto evidenzia la segreteria regionale della Basilicata di Italia dei Valori.
“La polemica tra gli imprenditori Della Valle ed Elkann – continua la nota di IdV – ha riportato in primo piano l’antica problematica dei giovani che, secondo un luogo comune smentito dai fatti, specie al Sud, non accetterebbero un lavoro qualsiasi. I giovani che negli ultimi dieci anni hanno subito le etichette di bamboccioni, choosy, cervelli in fuga, Neet vogliono conoscere con chiarezza le opportunità di lavoro che siamo in grado di offrire adesso e a medio termine con l’atteso Piano pluriennale regionale del lavoro. E per restare al Programma “Garanzia Giovani” – secondo IdV – va definito al più presto, come è già accaduto in otto Regioni, un piano regionale di attuazione altrimenti non si potranno spendere i soldi. Non sottovalutiamo che il programma europeo per favorire l’occupabilità e l’avvicinamento dei giovani al mercato del lavoro deve essere l’occasione non solo per fornire ai ragazzi sfiduciati e lontani dai Centri per l’Impiego, per la prima volta in Italia, un’opportunità di lavoro, tirocinio o formazione, ma anche per testare il sistema e per avviare simultaneamente il processo di rinnovamento dei Centri. La società della conoscenza e delle competenze, di cui parla Pittella nella relazione, è la stessa indicata con chiarezza di idee dall’assessore Grieco e poggia su un innovativo sistema di formazione che tenga conto delle esigenze reali e concrete dei soggetti (vedi errori commessi con il progetto reddito-ponte) e di un mercato in continua e permanente evoluzione, attraverso un approccio integrato e sistemico che leghi insieme la scuola, la formazione, l’orientamento professionale, le vocazioni produttive e dunque la domanda di lavoro delle imprese, le attività e le esigenze di ricerca ed innovazione generate dai nostri centri di ricerca e dalle imprese”.
Feb 17