Il presidente della GTA Giovanni Ricciardi ha inviato una nota alla nostra redazione che contiene l’appello lanciato dalle guide turistiche ai parlamentari lucani affinchè presentino un emendamento al fine di sospendere la validità dell’art. 3 della legge 6 agosto 2013 n. 97.
La GTA Basilicata (Associazione guide turistiche abilitate della Basilicata), in occasione della XXV giornata internazionale della Guida Turistica, chiede a tutti i parlamentari lucani, sen. Filippo Bubbico, sen. Salvatore Margiotta, sen. Giovanni Barozzino, sen. Vito Rosario Petrocelli, sen. Guido Viceconte, sen. Salvatore Tito Di Maggio, sen. Emma Fattorini, on. Roberto Speranza, on. Vincenzo Folino, on. Maria Antezza, on. Mirella Liuzzi, on. Antonio Placido, on. Cosimo Latronico, di presentare in parlamento un emendamento al fine di sospendere la validità dell’art. 3 della legge 6 agosto 2013 n. 97 (legge europea 2013) che introduce la guida nazionale a seguito di una errata applicazione della direttiva europea 2006/123/CE. Infatti la guida turistica è inserita nella direttiva europea delle professioni 2005/36/CE e non nella direttiva europea dei servizi 2006/123/CE, e nonostante tutte le forze politiche presenti in parlamento abbiano riconosciuto il grave errore ed approvato numerosi ordini del giorno, il governo dimissionario non ha saputo cogliere le nostre istanze a dimostrazione di una politica nazionale autolesionista completamente uniformata sulle richieste provenienti dall’UE. Tale articolo, dunque, consente alle guide turistiche, abilitate ad esercitare la propria professione in altri Stati membri, di operare abitualmente su tutto il territorio italiano, e non più solo temporaneamente ed occasionalmente, in regime di libera prestazione di servizi senza le necessarie autorizzazioni richieste dalla legislazione del nostro Paese. Ciò dequalifica, di fatto, drasticamente la professione di guida turistica e favorisce l’esercizio abituale della professione in tutto il territorio italiano alle guide turistiche provenienti dagli altri Stati membri, con grave danno per la nostra categoria, per il turista consumatore che esige una prestazione altamente qualificata, per l’immagine delle nostre città d’arte raccontate sommariamente, per l’occupazione e per l’economia nazionale privata di un gettito fiscale e contributivo considerevole. In altri termini il nostro patrimonio naturale e culturale viene sfruttato non più in maniera temporanea e occasionale ma abitualmente da guide turistiche, agenti di viaggio e tour operators che arricchiscono le casse di altri paesi europei.
Per sua natura la guida turistica è colui che interpreta il patrimonio culturale e ambientale di un territorio nella lingua scelta dal turista e possiede normalmente una qualificazione specifica per un determinato territorio. Tale qualifica viene rilasciata e riconosciuta dall’autorità competente per territorio, regione o provincia, attraverso un esame abilitante richiesto dalle leggi regionali nel pieno rispetto delle direttive europee 2005/36/CE e 2013/55/CE. La “specificità di area” geografico-culturale è pertanto una caratteristica imprescindibile dell’esercizio della professione di guida turistica e la “competenza” territoriale, comprovata tramite esame di abilitazione, non viola il principio della libera prestazione dei servizi, di cui agli articoli 49 e 50 del Trattato CEE. E’ impossibile saper effettuare visite guidate con competenza e professionalità su tutto il territorio italiano, il cui patrimonio si presenta con una straordinaria realtà multiforme, che comprende tipologie diverse, connesse con il sistema dei beni culturali di proprietà privata e di proprietà statale, disseminate su tutto il territorio nazionale. Nelle città e nei centri di tutt’Italia ci sono così tanti beni archeologici, artistici, storici, architettonici, bibliografici, archivistici, demoetnoantropologici, paesaggistici e naturali che abbiamo l’impressione di vivere a stretto contatto con i beni culturali e quindi di muoverci nella storia tutti i giorni. Questa straordinaria esperienza è vissuta quotidianamente dai cittadini italiani che vivono in un territorio con oltre mille aree naturali protette pari all’11% dell’intero territorio nazionale. Non è possibile conoscere la logistica di tutte le visite guidate effettuate su tutto il territorio italiano. Per la ricchezza di beni ambientali e culturali presenti in Italia, le leggi regionali hanno stabilito che le abilitazioni all’esercizio della professione debbano riguardare uno specifico ambito territoriale, regionale o provinciale, per questo chiediamo a tutti i parlamentari lucani, al presidente della regione Basilicata, al direttore dell’Azienda di promozione turistica, ai presidenti delle Province e ai sindaci dei Comuni di Matera e di Potenza, ai presidenti degli Enti camerali, degli Enti parco e dei G.a.l., di attivarsi tutti insieme affinchè il Governo nazionale sospenda la validità dell’art. 3 legge n. 97/2013 e approvi subito una legge nazionale sulle guide turistiche che dia linee guida unitarie alle regioni.
Il presidente della GTA Giovanni Ricciardi