“Il Carnevale di Montescaglioso nel quadro dei Carnevali del Mediterraneo”, questo è stato il tema del Convegno svoltosi a cura della Pro Loco di Montescaglioso nella serata di venerdì 21 febbraio 2014 a Montescaglioso nella sala del Capitolo dell’Abbazia di San Michele Arcangelo alla vigilia della sfilata del Carnevalone nella mattinata del martedì precedente le Ceneri e nel tardo pomeriggio dei cortei nuziali e dei Carri allegorici.
Dopo i saluti di Nicola Franco – Presidente della Pro Loco di Montescaglioso, di Maddalena Ditaranto e di Giuseppe Silvaggi rispettivamente Assessore alla Cultura e Sindaco del Comune di Montescaglioso i lavori sono stati aperti e introdotti da Antonio D’Elicio, Presidente del Comitato UNPLI Basilicata e coordinatore della manifestazione, il quale si è soffermato a parlare del Carnevale nel periodo 1950/2012 precisando che dopo gli anni di successo e di ribalta agli onori della cronaca del Carnevale tradizionale montese si è registrato, purtroppo, un periodo di disaffezione del popolo montese verso il carnevale disposto a festeggiarlo non più da protagonista e quindi da figurante ma da spettatore.
Nel 1984 – ha precisato D’Elicio – è stata la Pro Loco di Montescaglioso a rimboccarsi le maniche, a rispolverare, a riprendere e a irrobustire il Carnevale tradizionale montese mettendo addirittura a disposizione dei partecipanti dei premi in denaro. Le cronache dei giornali quotidiani del 1984/85/86 testimoniano la massiccia partecipazione di grandi e piccoli, di donne e uomini a questo evento tradizionale.
A questo punto è stato invitato a parlare diffusamente il Prof. Ferdinando Mirizzi, Professore di discipline etnoantropologiche dell’Universita di Basilicata, il quale dopo avere fatto un escursus storico sulle origini del Carnevale in genere si è intrattenuto in particolare sui significati antropologici di ogni figura che caratterizza il Carnevale tradizionale montese: dal Carnevalone in groppa all’asino che potrebbe significare il signore di Montescaglioso alla moglie dello stesso la Quaremma e alla Parca con il fuso che simboleggia la morte
Sono seguiti gli interventi di Rocco Stasi, Vice Presidente della Pro Loco di Tricarico ma per l’occasione in veste di responsabile della FEEC, Federazione Europea dei Carnevali, per portare a conoscenza dei presenti dell’avvenuta sottoscrizioneil 24 gennaio 2014 a Tricarico dell’atto costitutivo della Rete dei Carnevali lucani con valenza antropologica e culturale a cui hanno aderito inizialmente Aliano e le sue Maschere cornute, Cirigliano e le Stagioni, Lavello e i Domini e Pettla ‘ngul, Montescaglioso e il Carnevalone, Satriano di Lucania e l’Urs e u’ Rumit, San Mauro Forte con i Campanacci, Teana con l’Orso e figuranti della Pantomina e Tricarico e le Màshkr;
di Franco Caputo, responsabile del CEA Montescaglioso, il quale tra l’altro ha fatto cenno al recente rinvenimento di un documento del 1600 riferito alla Famiglia Persio originaria di Montescaglioso, il cui capostipite fu quell’Altobello, che tutti conosciamo come l’autore insieme a Sannazzaro del presepe in pietra nella Cattedrale di Matera, attraverso cui si viene a conoscenza della venuta a Montescaglioso di un signore per assistere alla sfilata del Carnevale. Ciò per dire che il Carnevale montese, non sappiamo se quello del mattino o delle ore pomeridiane, è molto antico.
Ha concluso i lavori il Mariano Schiavone dell’APT Basilicata, il quale nel dirsi compiaciuto dell’iniziativa ha assicurato tutto l’impegno della sua azienda per la promozione e la divulgazione soprattutto dei carnevali a valenza antropologica e culturale attraverso la pubblicazione di apposite brochure e presentazione degli anzidetti eventi a fiere importanti come la BIT di Milano.
La segreteria organizzativa è stata curata dal presidente dell’ associazione Franco Nicola e dal consigliere del direttivo Angelo Carruozzolo.
Feb 24