Renzi venga a visitare un laboratorio artigiano in provincia di Potenza ed un negozio in uno dei 31 comuni della provincia di Matera per rendersi conto direttamente della quotidiana difficoltà a fare impresa: è il commento del Presidente di Rete Imprese Italia per la provincia di Potenza Prospero Cassino.
Pur apprezzando le dichiarazioni programmatiche del Presidente del Consiglio che contengono alcune scelte che riteniamo importanti per rilanciare nel breve periodo l’economia italiana, non nascondo – aggiunge – la delusione per le parole non dette su cosa fare per il Mezzogiorno. Non mi aspettavo altri impegni verbali, come pure è accaduto con i Premier dei Governi che lo hanno preceduto, ma la volontà del governo di puntare esclusivamente sui fondi strutturali europei per affrontare l’emergenza sud mi pare limitata e sicuramente non esaustiva dell’impegno da profondere per il Sud in tutti i suoi aspetti economici, produttivi, occupazionali, sociali e civili. Mancano ancora un Piano di interventi ed una strategia per la nuova programmazione comunitaria 2014-2020 e, dopo l’abolizioe del Ministero alla Coesione Sociale, manca una delega specifica nel Governo. E’ proprio nelle regioni meridionali come la nostra che, come abbiamo urlato nella manifestazione del 18 u.s. a Roma, tutti insieme Confartigianato, Casartigiani, Cna, Confcommercio e Confesercenti, che si concentrano le maggiori emergenze del mondo delle pmi.
Sulle questioni economiche registriamo alcune affermazioni di grande interesse, cui però va dato un rapido seguito: la liquidazione totale dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese; l’impegno a due cifre sul cuneo fiscale; il sostegno alle Pmi sul credito. Tutte misure chieste da tempo e che possono contribuire a riattivare un virtuoso ciclo economico e che, come dimostrano i calcoli fatti da Confartigianato, rappresentano una manovra da 100 miliardi di euro, una cifra enorme che richiede un’iniziativa enorme. Sul fisco, però, le nostre imprese si aspettano di più: resta completamente aperta la questione più complessiva della riforma fiscale, mentre nulla cambia sull’Iva. Senza una riduzione decisa della pressione fiscale non vi sarà un reale sollievo per le piccole e medie imprese. Nulla infine è stato detto sul peso della imposizione locale e sugli immobili strumentali.
Cassino infine insiste sulla necessità che il Governo apra un confronto con la rappresentanza del mondo delle Pmi, per discutere nel merito i temi che possono determinare una svolta reale e riportare l’economia italiana a crescere, così come abbiamo sollecitato a fare al Governatore Pittella per rilanciare su basi nuove la concertazione sociale che tenga dentro tutto l’universo delle microimprese .
Feb 25