Una mozione che impegna la Giunta Regionale a presentare, previo parere della competente Commissione Consiliare, una delibera di modifica della L.R. 40/95 (e successive modificazioni) per estendere l’utilizzo dell’aliquota relativa all’estrazione petrolifera in Val d’Agri anche ai comuni di Pisticci, Bernalda, Ferrandina, Salandra e Pomarico ricadenti nell’area industriale della Valbasento è stata presentata oggi in aula dal capogruppo del Centro Democratico Nicola Benedetto che ne ha chiesto l’immediata discussione. La proposta è stata respinta con i voti determinanti di buona parte del gruppo Pd. Secondo l’interpretazione del capogruppo Pd Cifarelli che, evidentemente – ha detto in aula Benedetto – risente dell’inesperienza istituzionale, la mozione avrebbe dovuto prima essere discussa in Commissione, ignorando che essa rappresenta un atto politico che impegna la Giunta, proprio dopo il parere della competente Commissione, a deliberare così come ho richiesto e quindi non comporta alcun passaggio preventivo in Commissione.
Nel premettere che la LR 40/95 e le successive modificazioni (LR 40/1999 e LR 18/97) per l’utilizzo dell’aliquota relativa all’estrazione petrolifera dai giacimenti in Val D’Agri individuano, attraverso la tabella “A”, i comuni beneficiari ricadenti nel comprensorio della Val d’Agri e successivamente ne hanno ampliato il numero con l’inserimento di altri, Benedetto sottolinea che “come testimonia l’inchiesta della Procura antimafia di Potenza sullo smaltimento dei reflui del Centro Oli Eni di Viggiano presso gli impianti Tecnoparco di Pisticci, la Val Basento, che è sempre in attesa dell’attuazione dei lavori di bonifica del sito industriale, diventa, come ho sostenuto inascoltato già nella scorsa legislatura, la parte finale della filiera petrolio che comincia in Val d’Agri”.
Da anni infatti – afferma il capogruppo di CD – comitati di cittadini, associazioni ambientaliste, sindacati e Comuni protestano contro la situazione determinata dai miasmi emanati da Tecnoparco dove sono trasferiti attraverso autobotti i reflui del Centro Oli Eni di Viggiano e rivendicano adeguate misure di intervento delle autorità competenti”.
Nella mozione inoltre si evidenzia che all’art. 3 della LR 40/99 si prescrive che la “Tabella “A” (di cui alle Leggi Regionali 3 aprile 1995, n. 40, 10 novembre 1995, n. 64 e 8 aprile 1997, n. 18) potrà essere modificata ed integrata con delibera di Giunta Regionale, previo parere della competente Commissione Consiliare”; che “il procedimento di modifica o di integrazione viene attivato dal Dipartimento Attività Produttive con proposta motivata”; che “la Giunta Regionale predispone un regolamento con il quale vengono precisati i requisiti e le modalità per l’iscrizione dei comuni nella Tabella “A” .
Per Benedetto il comportamento assunto dal Pd non tiene conto della situazione determinata in Valbasento e della forte tensione delle comunità locali specie dopo l’inchiesta della DDA. E’ la riprova che c’è chi difende realmente il territorio della Valbasento e chi invece si appiglia ad interpretazioni regolamentari pur di rinviare la soluzione dei problemi. Per questa ragione il Pd oggi ha perso un’occasione e l’ha fatta perdere alla Valbasento.
Mozione Valbasento, Cifarelli replica a Benedetto. Il capogruppo del Pd: “Per estendere i benefici dei fondi del petrolio servono approfondimenti in Commissione, altrimenti è solo propaganda”.
“Una esigenza giusta viene posta in maniera sbagliata dal consigliere Benedetto, che ha perso un’occasione per aprire una discussione seria e fattiva sull’argomento, come peraltro sollecitato da più parti nel dibattito sulla relazione programmatica del presidente Pittella”. È quanto afferma il capogruppo del Pd Roberto Cifarelli, replicando alle affermazioni del consigliere Benedetto.
Per Cifarelli “la necessità di estendere i benefici dei fondi del petrolio ad altri territori oltre la Val d’Agri può essere certamente presa in considerazione, ma richiede gli opportuni approfondimenti in Commissione se davvero si vuol raggiungere l’obiettivo. Se, invece, si preferisce la soluzione estemporanea e personalistica credo si tratti solo di propaganda”.
MARTINO (CD): CIFARELLI HA PERSO UNA GROSSA OCCASIONE PER TACERE
“Il capogruppo Pd Cifarelli ha perso una grossa occasione per tacere perché è incappato nel dilentattismo dichiarando che la mozione di Benedetto doveva passare in Commissione ignorando (o fingendo di ignorare) che la mozione può essere discussa ed eventualmente approvata in qualsiasi momento perché è solo un atto politico di impegno della Giunta”. Lo afferma Domenico Martino, capogruppo dei consiglieri comunali di Pomarico che si richiama al Centro Democratico evidenziando che “la fretta ad agire a favore dei Comuni della Valbasento, tra cui Pomarico, non è una scelta di Benedetto ma è dettata dalla situazione di tensione sociale che è persino palpabile se solo si avesse il tempo di mettere piede nei nostri comuni ed è cresciuta dopo l’inchiesta sullo smaltimento dei reflui da Viggiano”.
Secondo Martino “per Pomarico l’arrivo di fondi straordinari, sotto forma di royalties del petrolio, è indispensabile a fronteggiare lo stato di dissesto del suolo che continua a creare allarmi mentre le risposte sinora arrivate dal Governo e dai Ministri precedenti sono state insufficienti e tanto meno si può aspettare di più dal Governo Renzi. Tutt’altra cosa è invece pensare e proporre un approfondimento di natura tecnico-amministrativa necessario a definire le modifiche della legge 40 che individua i comuni beneficiari delle royalties. E’ utile ricordare a Cifarelli che per includere i comuni del comprensorio Dolomiti Lucane l’iter è stato più semplice e riconducibile ad un’iniziativa dell’allora consigliere regionale del suo stesso partito Folino. Sono convinto che se in aula ci fosse stato il Presidente Pittella tutto ciò non sarebbe accaduto e si sarebbe prodotta quella necessaria mediazione che è garanzia di continuità della coalizione di maggioranza di centrosinistra”.
FLORIO (CD): SI CONTINUA A SOTTOVALUTARE EMERGENZA AMBIENTALE DI PISTICCI SCALO E DELLA VALBASENTO
“L’inspiegabile ed ingiustificato comportamento del gruppo Pd alla Regione che ieri ha impedito la discussione della mozione del capogruppo Cd Nicola Benedetto per estendere l’utilizzo dell’aliquota relativa all’estrazione petrolifera in Val d’Agri anche ai comuni di Pisticci, Bernalda, Ferrandina, Salandra e Pomarico, ricadenti nell’area industriale della Valbasento, denota un’ulteriore sottovalutazione dell’emergenza ambientale specie di Pisticci Scalo”. E’ quanto sottolinea la consigliere comunale di Pisticci e dirigente regionale di Cd Rossana Florio aggiungendo che “se l’annuncio avvenuto sempre ieri da parte dell’Assessore all’Ambiente Berlinguer di aver superato il rischio di perdere i fondi destinati ai lavori di bonifica della Val Basento e di Tito è quello che tutti ci aspettavamo, il condizionamento al rispetto del cronoprogramma di lavori non deve lasciarci in alcun modo tranquilli. E’ il caso di ricordare le continue sollecitazioni che vedono da tempo in prima fila i Consigli Comunali di Pisticci e Tito, protagonisti tra l’altro della costituzione della “Rete dei Comuni per la bonifica dei Siti di Interesse Nazionale”, le comunità locali, le associazioni ambientaliste e i comitati popolari, tra cui in prima fila “Pisticci scalo pulita” e che – afferma Florio – è stata lasciata cadere la nostra richiesta di convocare urgentemente la Cabina di regia interistituzionale istituita dalla Regione Basilicata nel mese di luglio 2013, allargando la partecipazione agli enti locali interessati allo scopo di fare il punto della situazione e quindi capire come superare gli ostacoli esistenti, garantire l’esecuzione degli interventi previsti dall’accordo e il rispetto del cronoprogramma già fissato in precedenza introducendo ulteriori semplificazioni nelle complesse procedure amministrative e tecniche riferite all’approvazione degli stessi interventi.
Quanto invece all’iniziativa di Benedetto, che intendiamo riproporre anche attraverso ordini del giorno che presenteremo al Consiglio Comunale di Pisticci e in altri Comuni, si tratta di un modo di affrontare nella sua globalità e a prescindere dall’opera di bonifica della Valbasento ogni problema riferito allo smaltimento dei reflui di derivazione dal Centro Oli Eni di Viggiano e contestualmente per i Comuni della Valbasento, così come accade per quelli compresi dal PO Val d’Agri, di disporre di risorse aggiuntive necessarie ad investimenti produttivi e per qualificare ulteriormente i servizi ai cittadini. In sostanza deve valere lo stesso principio che vale per le comunità della Val d’Agri, quello della compensazione dai danni dell’estrazione-produzione del petrolio. Non può essere solo la magistratura ad occuparsi della tutela della salute pubblica ma – conclude Florio – una risposta può e deve venire dalla politica e dall’istituzione regionale”.