Una lunga, gloriosa e nobile storia di amore e solidarietà. L’Associazione Volontari Maria di Nazareth ha festeggiato i suoi trent’anni di vita e rinnovato la solenne promessa dell’Impegno a favore dei poveri, dei bisognosi, degli indigenti e delle persone ammalate. Nella Chiesa di Cristo Re, alla presenza di soci, benefattori e fedeli, è stata officiata una S. Messa, concelebrata da mons. Antonio Giliberti, già arcivescovo di Matera e Irsina, e don Leonardo Selvaggi, rettore dell’Abbazia Santuario del Casale. Voluto e fondato da Rosetta Laviola, il Gruppo, presieduto oggi da Pietro Mercorella, è diventato un punto di riferimento ben preciso nell’ambito del volontariato sociale e spirituale, che ha scritto e continua a scrivere pagine bellissime di umana carità e di assistenza. Lunga e proficua è la serie degli interventi sia in Italia che all’estero ma il Gruppo non si ferma e programma altre iniziative per rendere meno dolorosa la già difficile esistenza per chi è più sfortunato. E lo fa senza proclami e senza esteriorità ma in maniera semplice, spontanea e disinteressata. La consegna delle tessere ai soci per l’anno 2014 non è stata intesa come un atto meramente burocratico ma diventa una scelta di vita con l’impegno a dare ancora di più e perseverare nell’opera di per se già meritoria. Oltre alla tessera è stata anche distribuita la Relazione delle Attività dell’Anno 2013 e degli obiettivi programmati per l’anno in corso, un documento rivolto a tutti coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nel “vivere” dell’Associazione; innanzitutto ai volontari, ai collaboratori e benefattori. Anche il 2013 è stato un anno particolarmente ricco di fermenti e di iniziative all’insegna del motto “Dare, amare, aiutare, pregare”. Uno dei campi privilegiati è stato ancora quello delle adozioni a distanza in Brasile (118), Nigeria (57) e Tanzania (35), per un totale di 21 mila euro a fronte di 210 adozioni. Ma intensa è stata anche l’organizzazione di pellegrinaggi e gite, missioni umanitarie, distribuzione dei generi alimentari, assistenza ai bambini di famiglie indigenti. E quindi l’organizzazione di rassegne corali; le Feste della Befana, dell’Impegno e di S. Giuseppe; il tributo a don Leonardo Selvaggi per il suo 50° Anniversario di Sacerdozio. L’associazione ribadisce che per garantire la continuità della missione, la gratuità deve essere vissuta come dono di sé e del proprio tempo al Signore, e la flessibilità e l’apertura come condizioni necessarie per individuare i bisogni reali della persona e la creatività per offrire tipologie di servizi diversificati nella realizzazione di interventi concreti.
Giuseppe Coniglio