Adriano Pedicini, capogruppo PDL-Forza Italia, in una nota informa che con una delibera di fine anno l’Amministrazione comunale di Matera “riconosce serenamente un milione di euro a titolo di lavori vantati dalla società che gestisce la raccolta dei rifiuti, concede una proroga di un anno aumentando il compenso di 600 mila euro tale riconoscimento ed aumento non farà altro che far lievitare la tassazione, di contro il servizio offerto sino ad ora oltre ad essere carente e viziato da procedure non lineari, con una gestione senza la regolare sottoscrizione del contratto, produrrà gli stessi effetti sino ad oggi evidenti.
Di seguito la nota integrale
E’ opportuno che si sappia come le tasse pagate dai cittadini vengano allegramente spese dal sindaco Adduce e la sua Giunta che con una manovra assurda non farà altro che far lievitare ulteriormente la tassazione: Il 31 dicembre 2013 con delibera di giunta si definisce una questione dai contorni strani: si riconosce un milione di euro a titolo di prestazioni già eseguite alla società che gestisce la raccolta dei rifiuti nella città; aumenta il corrispettivo di 600.000 € elevandolo a 3.505.499 € all’anno; si concede alla stessa società, la proroga di oltre un anno ma, cosa più inattesa è che la Giunta finalmente, dopo tre anni, chiede di formalizzare il contratto con il consorzio CNS. Il tutto è contenuto in un atto costruito a pochi minuti dal capodanno dello scorso anno. Ci son voluti tre anni, una barca di soldi e la scadenza contrattuale per chiederne la sottoscrizione. È naturale considerare tutto ciò come una verosimile sottomissione dell’Amministrazione che allegramente confessa un compenso di 1,6 milioni di euro, quasi fosse un debito fuori bilancio. La deliberazione appare ricostruita in maniera assolutamente impropria se non arbitraria, perché si deve ricordare che la società che oggi gestisce il servizio subentrava per effetto di una sentenza del consiglio di stato che annulla l’aggiudicazione alla ditta AIMERI. In quella circostanza il comune di Matera doveva dare esecuzione alla sentenza facendo subentrare CNS senza esporre la città a gravi problemi di igienicità e salubrità. Da qui partono i dubbi, si dette tempo al CNS di predisporre le proprie attrezzature e maestranze alla bisogna. Tale ditta avrebbe dovuto dimostrare possesso dei mezzi e delle attrezzature minime necessarie all’avvio del servizio come da capitolato, quindi con determina dirigenziale si affidava definitivamente al CNS il servizio, al prezzo offerto in fase di gara ovvero € 2.934.000,00 oltre IVA, da moltiplicarsi per i tre anni, affermando che “si sottoscriverà apposito contratto”. Cosa sino ad oggi rimasta incompiuta. Le perplessità che si generano in questo momento perché si ignora che il Consiglio di Stato non annulla semplicemente il servizio ad AIMERI ma anche il progetto pertanto CNS sarebbe dovuta subentrare con il suo progetto, cosa che non viene fatta e le responsabilità andrebbero ricercate negli organi di vigilanza del Comune che non impongono il rispetto del capitolato d’appalto. Sembrerebbe che la patologia sia stata creata espressamente, per incapacità o per altro, questo non è dato a noi sapere, ma una cosa è certa il contratto doveva essere portato in esecuzione secondo il progetto offerta rimasto valido dopo la forbiciata da parte del Consiglio di Stato, ovvero quello presentato dal CNS, a cui l’amministrazione aveva dato tempo per portare in esecuzione la sua proposta progettuale risultata vincitrice. A comprova di questo assunto, vale ricordare che per oltre 10 mesi dalla data dell’insediamento non venivano liquidate le fatture emesse dal CNS proprio perché CNS non provvedeva alla sottoscrizione del contratto fatto elaborare e comporre secondo il progetto offerta presentato sempre dal CNS in fase di gara. Di seguito si cambia rotta e nonostante non si rispettassero le previsioni del Capitolato e del Progetto offerta, il Comune regolarmente liquida al CNS anche le fatture pregresse. Cosa ripetutamente denunciata dal sottoscritto, in più riprese con interrogazioni che non hanno sortito risultato alcuno. Anzi, il risultato ottenuto che in luogo delle penali per la mancata esecuzione di molti obblighi contrattuali, ad esempio le isole ecologiche che non ci sono, l’amministrazione oggi riconosce un premio di € 957.561.64 oltre IVA. A nulla sono valse lamentele e disservizi che più volte sono stati evidenziati, in una città dove è sotto gli occhi di tutti che pulita non lo è; dove la differenziata e l’intero impianto del processo rifiuti risulta fallimentare e assolutamente carente. Una storia ingarbugliata e resa paradossale da questa Amministrazione che oggi non fa chiarezza sulla proroga offerta con aggiuntiva somma di 600.000 €; colpevole di aver riversato sulla comunità un servizio inidoneo, carente, che non ha raggiunto alcun obiettivo, che bleffa sulla differenziata, che ha gestito un servizio pubblico di rilevante importanza senza contratto e senza rispetto del capitolato. Di contro risulta indecifrabile come il CNS possa vantare ipotetici danni di un milione di euro; ancor più inammissibile è quanto accade nel Governo di città che senza batter ciglio riconosce e paga quanto richiesto, alla faccia dei sacrifici dei cittadini di questa città; in spregio a quanti in fila nei mesi scorsi, allo stesso Sindaco chiedevano lumi sulla cartella della TARES.
Adriano Pedicini, capogruppo PDL-Forza Italia