Riceviamo e pubblichiamo una nota del giornalista materano Nino Grilli in cui invita i lettori a rispondere ad una semplice domanda: “A chi è utile l’informazione?”. Di seguito la nota integrale.
Fare informazione, possibilmente libera, deve essere utile a chi la fa o a chi la riceve? Quello che leggiamo sulla carta stampata o che ascoltiamo e vediamo in televisione a chi deve essere utile? Domande che esigono una risposta e che dovrebbero porsi soprattutto chi fa informazione. Ma leggendo la maggior parte dei giornali e ascoltando e vedendo i vari programmi televisivi con la sfilza di “opinion leader” che si succedono o che scribacchiano sui quotidiani la risposta appare essere sempre più vicina all’ipotesi che chi fa informazione lo fa esclusivamente per trarre il proprio profitto, disinteressandosi dell’utilità che l’informazione possa avere per chi legge o guarda la tv. Il “giornalista” appare cioè più propenso a schierarsi possibilmente dove trova maggior utilità personale, piuttosto che preoccuparsi di inseguire criteri logici e aderenti alla libertà di pensiero e di espressione. Fa più specie, insomma, ingraziarsi il consenso magari dei cosiddetti poteri forti, piuttosto che affidarsi al proprio libero arbitrio e correre il rischio di esprimere liberamente la propria opinione. E’ più comodo addolcire la pillola e schierarsi con il potente di turno. In tanti lo fanno e ne traggono benefici soprattutto sul piano economico con il conferimento di incarichi di prestigio, anche nei livelli istituzionali locali e nazionali. Basta mortificare le proprie idee e la propria personalità, anche a discapito di validi principi di etica e di deontologia professionale, sfiorando anche comportamenti che rasentano l’illegalità. Del resto non siamo in un’epoca dove il rispetto della legalità è diventato merce rara e dove chi “osa” rispettare principi di legalità e correttezza è spesso etichettato come fuori dal tempo e annoverato tra gli illusi o tra coloro a cui si rivolge un laconico “ma chi te lo fa fare”? Chi fa informazione e si pone, invece, il dovere di renderla utile a chi legge o vede la tv incontra difficoltà estrema a massificare le proprie idee e la propria personalità a servizio dei cosiddetti poteri forti, nella speranza recondita di ottenere utili soprattutto economici e di visibilità. Lo scopo è quello di rivelare lo stato delle cose nella loro veridicità, indipendentemente dalla presenza o meno di personaggi influenti o presunti tali che continuano ad affliggere l’attuale società moderna e, in particolare, le singole comunità locali. Posizione scomoda, senza dubbio, ma leale nei confronti dei fruitori dell’informazione. Scevra da qualsiasi condizionamento. Chi trova il coraggio di informare senza servilismi rende l’informazione libera e puntuale. Chi, invece, non lo fa snatura il suo ruolo e fa un torto a se stesso e a chi legge o vede la tv. L’informazione serve, insomma, non serva!
Nino Grilli
Feb 27