Breve ma intenso il secondo incontro con la comunità materana di Albano Carrisi, in arte Al bano. Il popolarissimo cantante di Cellino San Marco è ritornato nella città dei Sassi per presentare il suo secondo libro “Fra cielo e terra. Le mie radici, le stagioni della vita, la forza della fede” nella chiesa della Parrocchia di Sant’Agnese al rione Agna. Chiesa di S. Luigi Maria di Montfort gremita da oltre novecento fedeli e seguaci di Albano pronto ad ascoltare il dialogo che ha coinvolto il gradito ospite con Angela Franchini e Don Basilio Gavazzeni.
Nel libro Albano ripercorre la storia della sua vita attraverso i dieci comandamenti, come mai ha fatto questa scelta? “Credo che i dieci comandamenti rappresentano per tutti i cristiani la strada da seguire e non a caso te li fanno imparare a memoria quando sei piccolo. Ma quando cresci e cominci a meditare sui veri valori ti rendi conto che se vuoi avere un mondo migliore non devi fare altro che rispettare i dieci comandamenti. Io ne aggiungo anche un undicesimo, non inquinare. Da diversi anni giro tutta l’Italia e noto che ai margini di tantissime strade e autostrade ci sono sempre discariche a cielo aperto. Questo non accade in tanti Paesi europei, come la Francia, la Svizzera, la Germania, la Danimarca. A Napoli adesso si parla della terra dei fuochi ma io parlerei di una terra dei veleni, perchè il fuoco non va contaminato con queste vicende di carattere ambientale. Io voglio vivere in una terra sana e quindi invito tutti a non inquinare”.
Nel libro viene sottolineata l’importanza dell’educazione ricevuta dai tuoi genitori, che sono diventati una forza propulsiva per la carriera artistica che è riuscito a costruire in seguito, cosa può dire in merito? “Sono nato in una famiglia ricchissima di valori e nel libro cerco di trasmettere questo messaggio, legato ovviamente al comandamento in chi si invitano i cristiani ad onorare il padre e la madre. Io credo di averlo fatto e ho voglio invitare tutti a fare altrettanto”.
Che messaggio vuole lanciare ai suo lettori con questa seconda pubblicazione: “Io non sono uno scrittore ma quando mi hanno chiesto di raccontare la mia vita ho accettato volentieri perchè chi meglio di me poteva farlo. In questi cinquant’anni di carriera ne ho lette tante di porcherie sul mio cono e quindi era giusto che fossi io a scrivere il diario della mia vita”.
Tocca a Padre Basilio eseguire davanti al pubblico quella che Albano Carrisi definisce una radiografia completa del suo libro. E Albano dopo aver regalato al pubblico il canto dell’Ave Maria, perchè come diceva Sant’Agostino chi canta prega due volte, esaudisce il desiderio del parroco “anti-usura” della città di Matera e racconta alcuni aneddoti legati al suo trasferimento dalla Puglia a Milano dove è riuscito ad affermarsi come cantante nonostante la “nostalgia canaglia” e le precarie condizioni economiche. Don Basilio ricorda ad Albano la sua amicizia con Morandi e la stima del cantante pugliese nei confronti di Modugno e Celentano. Il pubblicoreclama una piccola esibizione canora e anche Don Basilio ricorda ad Albano che non può lasciare la chiesa senza aver esaudito il desiderio di circa novecento fedeli. Albano si rivolge al Crocifisso e a gran voce esclama: “Come si fa a dire di no ad un prete quando parla così. E così ecco Albano accennare a due grandi successi della sua straordinaria carriera: “Quando il sole sorgerà” e “Felicità”. Il pubblico lo applaude e poi si mette in fila per ricevere l’autografo sulla copia del suo libro”.
Michele Capolupo
La fotogallery di Antonio Paolicelli
La fotogallery dell’incontro con Albano Carrisi (foto www.sassilive.it)
Fra cielo e terra – Piemme
L’anima dell’uomo, nel profondo, è fatta di terra e di cielo. Della fede ricevuta dai genitori e della terra della propria infanzia. Il racconto di Al Bano rincorre il filo rosso dei dieci comandamenti per rievocare i ricordi di bambino, gli insegnamenti della famiglia, le proprie origini, ma anche per spiegare il ritorno, dopo anni di successi nella musica italiana, all’agricoltura, alla produzione del vino e dell’olio, alla sua Puglia; a quei valori semplici ed eternamente veri che rischiano di essere perduti, e di cui invece abbiamo più che mai bisogno.
Al Bano ricorda il suo percorso di vita, i momenti più difficili, più importanti, quelli piacevoli senza temere giudizi; poi alza lo sguardo e osserva ciò che lo circonda, la società in cui è immerso e la racconta, così come la vede. In una realtà come quella dei nostri giorni, in cui il denaro rappresenta una continua tentazione, in cui la menzogna ricopre gli strati di verità, in cui l’uomo è meschino, vigliacco, peccaminoso in questa realtà fragile, altalenante, inaffidabile e ingestibile trova proprio nella fede l’unico modo possibile può risollevare gli animi afflitti. Animi spesso inconsapevoli. Vittime del peccato. “Idoli effimeri – scrive – che ti lasciano vuoto, sospeso e sperduto nel deserto dei valori. Puoi avere il massimo del denaro, del successo, del potere, ma se non hai dato un senso alla tua vita, se non sai per cosa vivi, se una marionetta schiava del denaro, del successo e del potere”.
A S. Agnese si attendono fedeli di sostanza, sensibili a ciò che è bello, buono, grande e santo.
Nella foto www.sassilive.it Albano Carrisi durante la visita a Matera in occasione della presentazione del suo libro “Io ci credo” avvenuta il 15 maggio 2012.