In ordine alla oramai nota vicenda relativa alle “truffe immobiliari” l’imprenditore materano Claudio Onofrio , titolare dell’agenzia immobiliare “Pianeta Casa di Onofrio Claudio” ha inviato alla nostra redazione un comunicato nel quale viene ribadita la totale estraneità della sua persona e di riflesso della sua agenzia immobiliare in relazione alla truffa denunciata dalla Guardia di Finanza e che ha coinvolto suo fratello Marino, titolare dell’agenzia Pianeta Casa di Onofrio Marino. Le precisazioni sono giunte in seguito ad alcune inopportune dichiarazioni rilasciate durante la puntata di venerdì 17 giugno della trasmissione “Mi manda Rai Tre che si è occupata della truffa immobiliare. Riportiamo di seguito le precisazioni di Claudio Onofrio.
Innanzitutto intendo esprimere la più totale solidarietà nei confronti di tutte le persone – nessuno escluso e/o eccettuato – che, a vario titolo, sono rimaste coinvolte in questa triste vicenda;
Con la stessa, identica fermezza intendo tuttavia protestare la mia completa estraneità ai fatti in contestazione.
La mia agenzia è nata nel 2005 e non ha mai avuto rapporti di società o altra natura con quella, anch’essa denominata Pianeta Casa, aperta da mio fratello Marino Onofrio nell’anno successivo.
Al di là della mera coincidenza – peraltro del tutto casuale – relativa alla stessa denominazione sociale, vi è sempre stata una netta e pubblica distinzione di attività, ruoli, clienti, organizzazione imprenditoriale e così via: prova ne è che, a differenza dell’altra agenzia che risulta chiusa dal mese di Febbraio, la mia agenzia è tuttora operativa in Matera alla Via de Viti de Marco,5 e continua ad essere pienamente attiva nel campo delle mediazioni immobiliari.
Tutto questo grazie ai tanti clienti che, nonostante il frettoloso e (non si sa bene quanto) disinteressato accostamento eseguito ad arte da chi aveva interesse unicamente ad innescare il micidiale meccanismo del tritacarne mediatico, hanno continuato e tuttora continuano a tributarci massima fiducia, riconoscendoci professionalità ed onestà intellettuale.
3). Posso affermare senza alcun tipo di infingimento che vanno senz’altro comprese le reazioni di tutti coloro che da questa vicenda hanno subito un danno e bene hanno fatto a denunciare mio fratello alla competente autorità giudiziaria; non posso tuttavia giustificare che la condotta di chi, per allontanare l’onta del sospetto dalla propria persona getta fango e discredito su di me e gli altri miei familiari, tentando di far emergere un nostro coinvolgimento che, in realtà, la stessa persona sa perfettamente essere inesistente.
Se il concorso materiale e morale in questo tipo di situazioni dovesse dedursi dal semplice rapporto di parentela e/o dalle relazioni affettive intercorrenti con il protagonista, io ed i miei familiari avremmo gioco facile ad immaginare il coinvolgimento di altre persone, che sono state legate a mio fratello non solo da rapporti di parentela ma anche di lavoro nella stessa identica agenzia.
Così come io ed i miei familiari abbiamo portato e continuiamo a portare massimo e sincero rispetto per tutti i soggetti – a vario titolo – colpiti da questa vicenda, riteniamo di aver diritto di essere lasciati in pace di vivere il nostro enorme dolore per quanto successo e di poter gradualmente ritornare alla normalità, senza abbandonarsi a formulare ipotesi sensazionalistiche prive di qualsiasi fondamento, affidate all’agone mediatico al solo fine di creare un polverone di gossip e pettegolezzi che peraltro non solo non agevola affatto ma allontana decisamente le concrete possibilità di arrivare ad una soluzione pacifica dell’intera vicenda.
Siamo stati costretti a fare questo doveroso intervento chiarificatore per le autentiche boutade nostro malgrado ascoltate nel corso della nota trasmissione televisiva mandata in onda dalla RAI (rispetto alla quale è lecito chiedersi: è quello il servizio pubblico televisivo?) e, pur riservando ogni azione e/o diritto, ci auguriamo che, oltre alle scuse pubbliche che dovrebbero esserci fatte da chi, in un momento di particolare (ed anche comprensibile) agitazione, ha ritenuto di ipotizzare una nostra corresponsabilità, il nostro nome non venga ulteriormente tirato in ballo.
Diversamente, ci vedremo costretti a tutelare la nostra dignità nella competente sede giudiziaria.
Claudio Onofrio, titolare dell’agenzia immobiliare “Pianeta Casa di Onofrio Claudio”
Ho assistito alla puntata di “Mi manda Rai Tre” nella quale in modo troppo concitato si è parlato della vicenda della “Truffa immobiliare” a Matera.
Certa televisione che non sviscera i problemi in modo composto ma fomenta gli animi, mi avvilisce, come mi avvilisce che tra tante TRUFFE immobiliari che avvengono per milioni di euro con la connivenza di amministratori e professionisti nella città di Matera siano totalmente adombrate da un vicenda divenuta romanzata, di un piccolo imprenditore , non abbastanza furbetto per essere scoperto e vituperato insieme alla sua famiglia.
Mi auguro che le famiglie ingannate siano risarcite, come mi auguro che Marino Onofrio e la sua famiglia abbiano il sacrosanto diritto di non essere stigmatizzati a vita.