Sulla discarica del borgo La Martella si registra una nuova nota di Pio Abiusi, che rappresenta l’Associazione Ambiente e legalità. Di seguito la nota integrale.
Abiusi: ” La discarica di La Martella desta preoccupazione!”
Giorni addietro si è tenuto un incontro tra l’amministrazione comunale ed alcuni abitanti del borgo di La Martella , preoccupati circa la gestione e la presenza della discarica in prossimità delle loro abitazioni.
La discarica di Matera è stata da sempre gestita male, il sequestro dei settori 3° e 4° ne sono un esempio, poi è andata avanti senza alcun controllo da parte di alcuno.
Solo dal 2011 i riflettori si sono accesi ed è venuto fuori che quella AIA, scaduta dal 11 Dicembre del 2011- oltre due anni- è stata sostanzialmente disattesa. Si è in attesa,ora, della nuova Autorizzazione Integrata Ambientale ed il comune di Matera ha presentato la documentazione mancante solo da alcuni giorni. Va da se che la nuova Aia non potrà essere rilasciata se la gestione della discarica non risulterà essere in ordine. Tanto per iniziare occorre eliminare quel percolato che ha trasformato quella discarica in un lago. Il Battente va da 1,50 a 2 mt e non è stato raccolto dall’Agosto del 2011, i documenti in possesso parlano chiaro. Rispetto alla prima ispezione Arpab del settembre 2011 l’impegno è aumentato ma non già per quelle parti sostanziali. Manca la rete per la fuoriuscita del biogas ed è da stabilire la corretta installazione dei pozzi piezometrici. Su questo ultimo aspetto diremo che c’è necessità di un nuovo intervento Arpab perchè dopo l’ultimo del Marzo dello scorso anno non ve n’è stato altro. In quella occasione 3 dei 6 piezometri risultarono essere vuoti, in uno non venne fatto prelievo ed un pozzo presentò valori in accesso oltre i limiti di CSC – coefficiente soglia di contaminazione- per il boro ed i solfati. Come si intuisce occorre ragionare sia sulla bontà della rete installata- alla buon ora- sia sullo sforamento delle soglie.
In casi del genere il comune avrebbe dovuto , convocando una conferenza di servizi, caratterizzare il suolo e presentare il piano di bonifica, così come stanno facendo tutti i gestori delle discariche del materano- non ce n’è una che non inquina- .
Il Comune ha, invece, adottato una politica del fai da te che non è prevista.
Data la cattiva gestione le analisi del terreno e delle falde vanno estese anche al torrente Guirro ed ai terreni circostanti la discarica a cura dell’Arpab.
La nuova AIA arriverà solo quanto tutto sarà davvero a posto ed è da dire che l’ufficio compatibilità ambientale della Regione non può osservare senza intervenire permettendo la contaminazione vera o presunta del suolo. Detto questo è da ritenere che in discarica sia finito un po’ di tutto, il tal quale oltre l’umido , forse, stabilizzato. Parliamo adesso dell’auspicato ampliamento. E’ vero la discarica è a fine corsa come capacità ricettiva – sei mesi circa con i 10 mila mc residui- ma è anche vero che qualcuno deve spiegare come mai si è richiesto ed ottenuto la possibilità di ampliare i volumi per ben 97 mila mc pari ad una capacità operativa di almeno 5 anni- anche questo è scritto- quando , poi, si afferma che la discarica entro due anni sarà chiusa. Non si può addurre quale attenuante il fatto che in discarica siano pervenuti rifiuti dal potentino perchè è accaduto per un breve periodo e per 4.392 tonn di rifiuti già trattati – pari a meno di 4000 mc- , per il resto a Matera arriva il secco da Irsina e Montescaglioso- comuni virtuosi che hanno una differenziata vera intorno al 60%- e l’apporto dei due comuni è di circa 7 mila tonn annue. In buona sostanza la situazione è poco dissimile da quella registrata nell’Ottobre del 2010- i giorni della protesta degli abitanti di La Martella- con in più c’è l’aggravante che i volumi disponibili sono, ovviamente, diminuiti, se c’è buona volontà ad intervenire il lavoro da fare è tanto ed il tempo disponibile sempre di meno e non sarà concesso a nessuno di imbrogliare le carte.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e legalità