Il Carnevale, legato ai riti dell’antica cultura contadina, è l’occasione per avvicinare la città alla campagna. E’ questo l’obiettivo della manifestazione centrale che la Cia-Confederazione Italia Agricoltori della Basilicata ha tenuto ieri a Tricarico. Un’iniziativa all’insegna dei prodotti alimentari e in particolare dei piatti del carnevale tricaricese, tutti rigorosamente a base di maiale di allevamento locale (da queste parti resiste ancora il suino nero di Tricarico che la Cia è impegnata a salvaguardare) oltre ai formaggi, funghi, ecc. A visitare gli stand allestiti dai produttori ed allevatori della Cia (Cetani – Tricarico – suino nero, Giura – Tricarico – formaggi, D’Andrea – Acerenza – funghi cardoncelli, Auletta – Tricarico – vino dop Matera, Frantoio oleario Danzi – Tricarico – olio d’oliva) è stato presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura Ottati che ha espresso un giudizio positivo sulla manifestazione.
“L’obiettivo – spiega Paolo Carbone – è di avvicinare attraverso i piatti tipici del Carnevale contadino i consumatori alla vita rurale e invitarli a “farsi la dispensa alimentare” presso le aziende agricole e gli agriturismi, rinnovando la tradizione di prepararsi il salame e la “suppersata”, la pancetta, il prosciutto, direttamente con la famiglia dell’allevatore suinicolo. Un modo originale di vivere la giornata nell’agriturismo e nella ruralità e – continua Carbone – di affermare nei fatti la nostra proposta di marchio della qualità dell’ospitalità rurale”. E’ il progetto “La spesa in campagna” che continua a registrare un impegno diretto della confederazione in direzione del rafforzamento della filiera corta. I circuiti brevi di vendita – precisa la nota – sono una risposta alle piccole e medie aziende che sono capaci di valorizzare, anche con sapienti trasformazioni, le piccole produzioni da molti sottovalutate che caratterizzano ampie aree interne della regione e l’agricoltura familiare. Per questo riteniamo che specie in Basilicata data l’attuale debolezza delle integrazioni di mercato la vendita diretta rappresenti un interessante segmento di mercato. A tal fine abbiamo dato vita al Progetto Spesa in campagna e abbiamo costituito l’Associazione piccoli produttori tipici e tradizionale. Intendiamo inoltre sostenere, insieme ai GAS (Gruppi di acquisto solidale) tutte le forme di vendita diretta delle produzioni agricole lucane attraverso la nascita e il sostegno di punti di vendita, spacci aziendali, circuiti agrituristici, punti di degustazione, circuiti gastronomici, uso dei prodotti locali da parte della ristorazione privata e collettiva, mercati degli agricoltori, ambulantato agricolo, vendita on-line, paniere dei prodotti tradizionali e tipici lucani. Per concretizzare e qualificare queste iniziative abbiamo proposto una norma regionale sulla vendita diretta che contempli l’istituzione di un Albo dei produttori-aziende agro-alimentari, sostegno ai consumi regionali e alle produzioni stagionali, creazione di mercati degli agricoltori in tutti i Comuni, una legge sulla macellazione aziendale e la vendita diretta di produzioni suinicole.
Gli antichi riti del carnevale sono ancora vivi, soprattutto nei piccoli centri rurali. Una volta rappresentavano una delle rare occasioni di svago e divertimento, dando anche luogo al pretesto di mangiare un po’ meglio. Oggi sono occasione di riscoperta di riti e tradizioni fortunatamente sopravvissuti alla modernità e alle ondate di emigrazione che hanno rischiato di svuotare i paesi della propria anima.
I piatti della tradizione condiscono questa festa grassa di sapori e ricordi del passato. Molte delle ricette tipiche hanno come base il maiale: i calzoni ripieni di zucchero e ricotta, accompagnati dalle orecchiette, vengono infatti conditi con il sugo di maiale. Oppure un piatto di maccheroni di tutti i tipi: strascinate, maccheroni al ferretto, cavatelli, sempre con sugo di maiale, a sottolineare le follie di una festa come il carnevale. Anche il sanguinaccio, dolce cremoso, ha come base il sangue del maiale. Ritagli irregolari di pastafrolla fritta e spolverati di zucchero al velo sono il dolce della ricorrenza: le chiacchiere, oppure una torta ripiena di ricotta e condita con ciò che c’è a disposizione (cioccolato, polvere di caffè, cannella,…), o le classiche castagnole.