Una città candidata a capitale europea della cultura non può permettere una situazione di degrado a pochi passi da plessi scolastici. Eppure a Matera in via Fermi da diversi mesi l’area del Casino Dragone è incustodita e l’area si è trasformata in discarica a cielo aperto e luogo di ritrovo notturno per tossicodipendenti. Una situazione intollerabile alla quale va posto rimedio con estrema urgenza.
Il Casino Dragone è un edificio ubicato nella zona nord di Matera, all’interno del quartiere San Giacomo. Si trova in via Fermi ed è stato utilizzato in passato per svolgere attività pastorali e casearie. La struttura è circondata da una vasta area verde e da un’area in calcarenite e pietrisco sul lato destro. Si ritrova in stato di abbandonato da oltre mezzo secolo e a nulla sono serviti gli appelli lanciati nel novembre 2012 all’amministrazione comunale da parte delle associazioni Brio e WWF Matera, che in occasione della campagna “Riutilizziamo l’Italia” segnalavano dieci aree dismesse da riutilizzare e restituire quindi alla comunità materana. Quell’appello è caduto nel vuoto. Le associazioni avevano proposto di ospitare nel Casino Ridola un centro per l’educazione ambientale, per diventare sede di conferenze ed attività didattiche mentre nell’area verde adiacente si proponeva di realizzare un orto botanico. La realtà è completamente diversa. Siamo in una zona molto frequentata da famiglie e bambini, sia per la presenza delle scuole che per lo svolgimento del mercato del sabato nella strada adiacente di via Trabaci. Eppure il degrado regna sovrano senza che nessuno si sia preoccupato di risolvere questa situazione diventata ormai insostenibile. E così mentre nei Sassi di Matera il FAI inaugura il gioiello culturale rappresentato dalla casa di Noha, in un quartiere ad alta densità abitativa come quello di San Giacomo è molto triste constatare che il Casino Ridola si ritrova completamente abbandonato e in balia di vandali e delinquenti, con eventi ripercussioni sulla sicurezza degli abitanti. Certo, il Casino Ridola non è l’unico sito che si trova in queste condizioni ma se non ci sono i fondi per riqualificarlo sarebbe opportuno almeno recuperare un cancello per completare la recinzione e scongiurare altri depositi di rifiuti o pericolosi “traffici” notturni.
Michele Capolupo