“Massima attenzione da parte della Regione sulle problematiche legate alla reinezione delle acque di strato. L’Arpab effettuerà ulteriori indagini”.
E’ stato un incontro di approfondimento tecnico quello voluto, con gli esperti del settore, dall’assessore Aldo Berlinguer per verificare le implicazioni ad ampio spettro della reiniezione della componente acquosa del greggio estratto e lavorato nel Centro Oli di Viggiano. Approfondimento voluto anche per chiarire il fondamento di talune affermazioni comparse sulla stampa le scorse settimane.
Dalla riunione è emerso che, in riferimento al pozzo Costa Molina 2, in agro di Montemurro, non possono essere ravvisate interconnessioni tra le acque di strato (per legge non classificate come rifiuti se reiniettate a grandi profondità) e le due sorgenti spontanee presenti in contrada La Rossa, laddove non si riscontri, nelle stesse, il tracciante chimico contenuto obbligatoriamente nelle acque di reiniezione appositamente per seguirne il percorso.
Analogamente sono da escludere contatti tra le acque reiniettate e le acque destinate all’alimentazione e all’uso umano e animale, per la grandissima differenza di profondità, superiore a 3.500 metri, che separa le une dalle altre.
“Prestiamo la massima attenzione alle questioni sollevate sulla qualità delle acque nelle aree interessate dalle attività di ricerca, lavorazione e distribuzione degli idrocarburi – ha sottolineato l’assessore Berlinguer – per questa ragione saranno richieste all’Arpab ulteriori approfondite indagini sull’origine delle acque rinvenute in contrada La Rossa al fine di rendere trasparenti e accessibili le informazioni a disposizione di autorità competenti, enti locali e cittadini. Sgombriamo il campo da eventuali equivoci che possano creare inquietudini e dubbi ai cittadini laddove mancano riscontri oggettivi”.