Giovedì 6 marzo 2014 la città di Matera aderisce alla Giornata Europea dedicata al “multilinguismo”.
La Federazione Logopedisti Italiani, Sezione Basilicata, celebra il 6 marzo la Giornata Europea della Logopedia insieme alla Federazione nazionale e al Coordinamento Europeo CPLOL.
Il tema del 2014 è “Per tutte le lingue del mondo – Multilinguismo e Multiculturalità”.
La Giornata intende appunto portare l’attenzione su questi temi, sempre più importanti nella nostra società e nella nostra scuola dove è in costante aumento la percentuale dei soggetti di madrelingua diversa dall’italiano.
Uno sportello informativo gratuito, aperto giovedì 6 marzo dalle 10 alle 12 nella sede dell’associazione Tolbà in recinto I° D’Addozio 1 a Matera, celebrerà la decima Giornata europea della Logopedia. La dott.ssa Simona Quarta e il dott. Costantino Cicchetti saranno a disposizione di quanti vorranno raggiungere l’associazione per porre domande e dubbi.
È nostro obiettivo raggiungere, attraverso la pagina facebook, anche i tanti cittadini che si sono spostati dalla Basilicata e vivono all’estero: i contenuti della campagna sono validi per tutte le lingue del mondo!
Sul nostro sito www.logopedistiinbasilicata.it e sul portale della Federazione www.fli.it saranno scaricabili materiali informativi e documenti, utili anche a sfatare i falsi miti che circolano sul tema.
“Per tutte le lingue del mondo” è lo slogan di quest’anno con cui la Federazione dei Logopedisti Italiani lancia la consueta campagna organizzata in occasione della Giornata Europea del 6 marzo del CPLOL (il comitato europeo della logopedia), tutta dedicata al ‘multilinguismo’, una condizione legata principalmente al fenomeno dell’immigrazione e che vede maggiormente coinvolti bambini in età scolare e prescolare. Un fenomeno massiccio: sono infatti oltre ottocentomila gli studenti stranieri in Italia, circa 300 mila sono bambini tra i 6 ai 12 anni. Considerando una prevalenza media dei disturbi del linguaggio nei bambini del 7%, è facile ipotizzare che almeno 20 mila avrebbero bisogno del logopedista. Ma spesso i disturbi del linguaggio vengono scambiati solamente per difficoltà ad apprendere la nuova lingua e non viene dato il necessario peso al problema. In questi casi, invece, basta la presenza di un piccolo disturbo all’origine per creare enormi difficoltà di gestione del linguaggio e conseguente isolamento sociale all’asilo e a scuola e quindi nella vita successiva. Si tratta di un fenomeno non solo italiano, ma europeo. Non a caso anche la Federazione Logopedisti Italiani promuove la Giornata Europea della Logopedia 2014 proprio sul tema del multilinguismo e della
multiculturalità. E per questo offrirà attraverso il proprio sito Internet (www.fli.it e relativi ‘social’) materiale informativo tradotto in tante lingue che sarà a disposizione di professionisti, operatori scolastici, famiglie e comunità straniere presenti in Italia. Oltre al sito sono disponibili anche un numero di telefono (049/8647936) e un indirizzo email (info@fli.it).
“Fenomeni come il passare da una lingua all’altra o il restare a lungo in silenzio in classe – spiega
Tiziana Rossetto, presidente della Federazione Logopedisti Italiani – sono normali nel bambino
bilingue e non devono far sospettare un disturbo del linguaggio. Generalmente, occorrono 2 anni
di permanenza in un Paese per raggiungere una buona capacità conversazionale, ma se dopo 6
mesi di permanenza in Italia, il bambino non è per niente in grado di esprimersi in italiano, è
necessario un approfondimento. Bisogna prestare attenzione innanzi tutto a come il bambino
parla nella sua lingua madre. Difficoltà nel fare questo, riferite dai genitori o da altra persona
fluente in tale lingua, richiedono un’attenzione immediata e la valutazione logopedica”.
“Il fenomeno migratorio e la globalizzazione – aggiunge Raffaella Citro, delegata italiana al CPLOL, logopedista e membro della segreteria nazionale FLI – hanno prodotto anche nel nostro Paese nuovi bisogni di salute ai quali bisogna dare risposte appropriate ed eticamente sostenibili. Per questo al professionista oggi si richiedono maggior cultura multietnica e sviluppo di competenze professionali per l’appropriatezza degli interventi in ambito multilinguistico dove cooperazione, condivisione e rispetto di tutte le parti in causa siano le parole chiave per il successo terapeutico e sappiano integrare ambienti culturali e mondo di valori molto differenti”.
Anche in Italia il fenomeno dell’immigrazione si è ormai consolidato a seguito della stabilizzazione
dei percorsi e dei flussi migratori. La presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane è di grande
rilievo: oltre che variegata quanto all’origine geografica e linguistica (gli alunni provengono, infatti, da circa 200 Paesi differenti) è sempre più numerosa: secondo il Miur, nell’anno scolastico
2012/2013 il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è stato di 786.630 unità, ovvero
30.691 in più rispetto all’anno scolastico precedente. Le ricadute sul piano sanitario e
sull’intervento del Logopedista si traducono quindi nell’aumento del 20% dei bambini stranieri
presi in carico nei servizi dell’età evolutiva. Parliamo solo di nativi italiani, i cui dati sono ufficiali,
con punte più alte nelle zone urbane dove le comunità straniere sono più numerose.
“I Logopedisti – conclude la presidente – hanno un ruolo molto importante nella gestione della
complessità terapeutica nei casi di multilinguismo. Il professionista deve essere un facilitatore
nella relazione e interazione tra i diversi attori: la famiglia, la scuola, l’équipe multidisciplinare. Per
questo dovrà dare sempre il giusto valore alla lingua madre della famiglia d’origine, che va
mantenuta per le relazioni affettive e l’educazione, ma dovrà anche individuare e quindi
potenziare le caratteristiche delle lingua appresa secondariamente, che verrà poi utilizzata per gli
apprendimenti scolastici e che determinerà il proseguimento e l’inserimento nella società. Valori,
culture aspettative a volte molto distanti devono essere integrate per un diritto universale che è
quello di “parola”, in ogni contesto e condizione per la qualità della nostra vita”.
GIORNATA EUROPEA LOGOPEDIA: FENASP, SCONGIURARE INTERRUZIONE PRESTAZIONI
Nella Giornata Europea dedicata alla Logopedia – che registra anche a Matera un evento per iniziativa della Federazione Logopedisti Italiani, Sezione Basilicata, insieme alla Federazione nazionale e al Coordinamento Europeo CPLOL – non si può sottacere sulla situazione specifica della Basilicata. U na situazione che ha toccato il punto limite con le conseguenze di negare il diritto a prestazioni specialistiche.
Un passo indietro per inquadrare la questione. La Regione con DGR 2105 del lontano 2006 individuava per l’AFO FKT le seguenti categorie: Rieducazione; Terapia Fisica; Logopedia; Emg. Nell’individuare il Tetto Regionale di spesa per l’AFO FKT attribuiva un valore economico alle categorie dell’ AFO, nello specifico € 20.000,00 per la categoria di Logopedia.
Successivamente, la Basilicata, ha emanato la L.R. n.20 del 12 novembre 2007 in materia di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) quali dislessia, ponendo l’accento sulla necessità di attuare interventi al fine di consentire la risoluzione di tali problematiche.
L’erogazione delle prestazioni di Logopedia è volta al supporto e al sostegno di tutti coloro che hanno un disturbo della parola, della voce o del linguaggio orale e scritto, quest’ultimo intervento è importantissimo, se si considera che è rivolto in larga parte a pazienti di età scolare con importante limitazione di comunicazione.
In frequentissimi casi il sistema pubblico non è in grado di garantire in tempi ragionevoli e concilianti con le condizioni di salute dei pazienti le prestazioni sanitarie di logopedia e alcune strutture di FKT private accreditate al SSR svolgono una funzione di evidente ed efficace supplenza del servizio pubblico a tutela dei LEA, essendo gli unici presidi presenti sul territorio ad erogare tali prestazioni.
In seguito all’emanazione di tale legge, la domanda dell’utenza è fortemente aumentata, per cui le strutture con un budget inferiore al Tetto Regionale e che hanno subito l’ulteriore diminuzione per effetto dell’applicazione dei tagli precedenti, fanno fatica a far rientrare nel tetto assegnato tali prestazioni e la mancata retribuzione ha la conseguenza logica della riduzione al minimo della funzione e di licenziamento degli operatori logopedisti.
Per avere un quadro più esauriente ci sono strutture associate a FeNASP che hanno triplicato il numero delle prestazioni erogate a testimonianza della crescente domanda di logopedia in seguito all’emanazione della L.R. n. 20/2007.
Per questa ragione, FeNASP Basilicata che condivide e sostiene l’impegno della Federazione Logopedisti Italiani, continua a sollecitare un urgente tavolo tecnico al Dipartimento Salute della Regione per scongiurare il licenziamento di logopedisti e la sospensione delle prestazioni all’utenza.