Il pet coke della Valdadige torna a minacciare gli abitanti del Borgo Venusio e il comitato costituito per fermare la produzione all’interno dello stabilmento materano ha inviato una nota per annunciare un nuovo presidio spontaneo contro l’uso del pet coke nello stabilimento Valdadige di Venusio a seguito della comunicazione da parte dell’azienda di questa sostanza pericolosa per la salute.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione e quella del sindaco Adduce che si è prontamente attivato per chiedere la sospensione dell’Aia alla Regione e invitare l’azienda a rispettare gli impegni assunti.
Comitato spontaneo Venusio su pet coke Valdadige: “Uno schiaffo alla comunità di Venusio”.
Evidentemente la piena collaborazione ed il rispetto per la comunità locale sono concetti non proprio chiari per la Ila Valdadige di Matera. In pubblico declama la più ampia disponibilità e collaborazione con le istituzioni, i sindacati, le associazioni ambientaliste e le comunità locali, nei fatti, poi, agisce in totale spregio agli accordi presi alla presenza di istituzioni e parti sociali.
A neanche 8 giorni dal “tavolo tecnico” convocato dal Comune di Matera per affrontare il gravissimo problema dell’utilizzo del Pet Coke come combustibile nello stabilimento della Valdadige a ridosso delle case di Venusio, la Ila Valdadige comunica che inizierà l’uso del Pet Coke nel suo stabilimento di Venusio, con una “sorta di messa in prova” di un mese. Una assurda ed esecrabile pratica aziendale che ritiene di effettuare un mese di prova per verificare se le emissioni tossiche derivanti dalla combustione del Pet Coke rientrano o meno nei limiti stabiliti dalla legge. E se la prova dovesse andare male? Gli unici a farne le spese sarebbero gli abitanti del Borgo Venusio costretti a respirare le polveri ed i residui di combustione di un prodotto che è una miscela di sostanze estremamente pericolose, come idrocarburi policiclici aromatici (IPA), metalli pesanti (vanadio, nichelio), zolfo e cloro. Le sostanze contenute nel Pet Coke, oltre ad una tossicità intrinseca, sono indicate anche come cancerogene (alcuni come il benzo-pirene-OMS-) e/o mutagene di livello 1.
Non ultima la fortissima preoccupazione per lo stoccaggio in vasca di un materiale così pericoloso in una zona soggetta a gravi esondazioni del canale prospiciente, come quella avvenuta il 6 novembre del 2011 che vide perire i signori Masiello di Altamura.
Quale affidabilità ci si può aspettare da chi confonde 1 chilometro con 500 metri, da chi non si accorge che nelle vicinanze c’è un acquedotto ed un metanodotto?
Alla luce di quanto comunicato unilateralmente dall’azienda, gli abitanti del Borgo Venusio sono in massima allerta e in queste ore si stanno organizzando per la riproposizione del presidio permanente davanti i cancelli della Valdadige e per organizzare azioni decisamente più incisive nei confronti dell’azienda, degli organi istituzionali preposti al rilascio delle autorizzazioni e degli organi istituzionali preposti ai controlli.
Chiedono, inoltre, al Sindaco Adduce ed all’Assessore Rivelli che si sono impegnati a far si che fosse sospeso l’uso del Pet Coke, di intervenire con decisione presso l’azienda e la Regione perché sia scongiurata, una volta per tutte, questa violenza sulla salute di una comunità già fortemente segnata da decenni di grave inquinamento e numerosissimi decessi per neoplasie.
Cittadini del presidio Venusio
Valdadige, Adduce chiede sospensione dell’Aia alla Regione e invita l’azienda a rispettare gli impegni assunti.
A seguito della decisione unilaterale della Ila Laterizi (Ex Valdadige) di “procedere ad una sorta di messa in prova dell’impianto sito in Borgo Venusio di Matera per un periodo di un mese, di modo che si possa iniziare la produzione a mezzo impianto a combustione Pet-Coke” il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha immediatamente inviato una lettera all’azienda chiedendole di confermare la sospensione del Pet-coke così come deciso nel corso del tavolo tecnico svoltosi il 24 febbraio scorso in municipio.
Il sindaco, inoltre, ha inviato una lettera alla Regione Basilicata chiedendo la immediata sospensione dell’Aia.
Nella comunicazione inviata all’azienda Adduce ha ricordato che nel corso della riunione del tavolo tecnico, alla presenza dei rappresentanti della Regione Basilicata, della Provincia di Matera, ARPAB-Basilicata, Azienda Sanitaria Matera, Organizzazioni Sindacali e Associazioni ambientaliste la sospensione è stata concordata anche
per le criticità rilevate in rapporto ai materiali utilizzati nel processo produttivo e alle pratiche di smaltimento dei residui delle lavorazioni. A tal proposito il sindaco ha segnalato anche la comunicazione, nel frattempo pervenuta, del Comando Stazione di Matera del Corpo Forestale dello Stato indirizzata al Comune, alla Provincia di Matera, all’ASM Matera, all’ARPAB Basilicata con cui sono state accertate alcune anomalie all’interno dello stabilimento tra cui la gestione non autorizzata di rifiuti speciali anche di presunta natura pericolosa. “Risulta pertanto – afferma Adduce – del tutto ingiustificata la decisione annunciata di voler avviare una non meglio definita “sorta di messa in prova” dell’impianto”. E invita l’azienda a confermare l’impegno alla sospensione dell’uso del Pet-Coke in attesa di un immediato incontro per la formulazione del protocollo d’intesa con tutte le parti interessate.
Alla luce della comunicazione dell’azienda il sindaco Adduce ha anche inviato una lettera all’Ufficio compatibilità ambientale della Regione Basilicata, alla Provincia di Matera, all’Arpab e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica di Matera e al Corpo Forestale dello Stato con cui si chiede al massimo ente territoriale “l’adozione di un provvedimento urgente cautelativo di sospensione della AIA già concessa nel 2010 per avviare le procedure di riesame dell’autorizzazione rilasciata con DGR n.1357 del 2010 così come già formalmente richiesto dall’Amministrazione comunale il 22 febbraio”.
Valdadige annuncia ripresa produzione a combustione pet coke, nota Pio Abiusi (Ambiente e legalità: “Che sia la Regione ad intervenire!”.
Nel corso della riunione che si tenne il 24-2 in Comune a Matera si convenne “ tra signori” che l’immissione del Pet-Coke nella lavorazione di Valdadige sarebbe stata subordinata al esame della richiesta avanzata di revisione dell’AIA. I presupposti erano quelli che partendo dalla distanza dell’impianto dal centro abitato ed indicato in maniera errata vi fosse l’esigenza di rafforzare il monitoraggio tenuto conto che questo attuale ha cadenza annuale e solo per alcuni camini semestrale.
Si convenne anche sulla necessità di convogliare le emissioni in atmosfera solo in alcuni punti ed impiantare un monitoraggio in continuo.
Le perplessità c’erano tutte cominciando dal modo di trattare la lavorazione del Pet-Coke; a detta delle OOSS, in una prova eseguita nel Maggio dello scorso anno il tentativo fallì e produsse ceneri incombuste; si trattava evidentemente di rifiuti speciali pericolosi, sarebbe interessante conoscere che fine è stata fatta fare a quel materiale e questo potrebbe essere oggetto di indagine. Arpab sta attrezzando la sua campagna di monitoraggio; non conosciamo se l’adeguamento dell’impianto richiesto perchè i valori sopra soglia dei COV, a seguito di monitoraggio Arpab, abbia raggiunto l’obbiettivo ed i valori siano rientrati. E’ del tutto inopportuno che Valdadige utilizzi il Pet-Coke nella sua lavorazione in questo momento e proceda con il metano. Se gli accordi “tra signori” non valgono è necessario che intervenga la Regione e sospenda l’AIA in attesa che si faccia chiarezza su tutta la vicenda e per il noto principio di precauzione.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità