Con una sobria cerimonia è stato ricordato a Montalbano Jonico nella cappella gentilizia di famiglia Leucio Miele ( 1940-1975 ).
Erano presenti, tra gli altri, il sindaco del comune di Montalbano Jonico Enzo De Vincenzis, l’assessore alla cultura Leonardo Rocco Tauro, organizzatore dell’evento insieme a Vincenzo Maida, Francesco Amendola e Giovanni Vita, l’anziano maestro elementare Maurizio Amendola, ufficiale della Repubblica Sociale Italiana e componente dell’ufficio stampa del Ministero della Cultura Popolare della R.S.I. e numerosi cittadini, oltre ai familiari di Leucio Miele venuti da Bari, da Nova Siri e da Rotondella.
Al termine, dopo diversi interventi, che hanno ricordato la figura dello scomparso a soli 35 anni, il 5 marzo del 1975, Maurizio Amendola ha invocato il “presente” secondo la formula di rito.
Leucio fu un protagonista delle lotte studentesche alla fine degli anni ’60 nel metapontino e all’università di Roma ed un riferimento nazionale per l’Organizzazione Lotta di Popolo.
Rinunciò ad una vita di agi, la sua era una famiglia benestante, e ad una possibile carriera politica in coerenza con la sua visione del mondo.
Lottò contro l’autonomia del comune di Scanzano Jonico prevedendo i danni che ne sarebbero derivati alla comunità scanzanese ed a quella montalbanese.
Organizzò assemblee, manifestazioni e comizi con i contadini colpiti dalle calamità atmosferiche del 1974 e formulò una proposta di legge regionale.
Difese dall’ipotesi di privatizzazione il bosco comunale di Andriace.
Fondo l’Unione Sportiva “Folgore”
Elaborò un progetto di rinascita del comune di Montalbano Jonico.
Si battè contro la logica degli opposti estremismi e le false contrapposizioni ideologiche e previde la crisi della partitocrazia e il suo distacco dai reali interessi del popolo e non cedette mai alle sue allettanti lusinghe.
Leucio Miele possedeva un carisma avvertito dai suoi concittadini di ogni ceto sociale e al di là delle appartenenze politiche.
Nel corso della mattinata è stato esposto un album fotografico da cui si evince una imponente partecipazione popolare ai suoi funerali.
L’impegno di tutti è stato quello di organizzare un convegno su di lui in occasione del quarantennio dalla morte.