Il presidente del Consiglio regionale ha partecipato al congresso della Cgil di Matera. “Ha un senso discutere di prospettiva se assumiamo il tema dell’emergenza sociale come qualcosa che ci riguarda molto da vicino”.
“Ad aprile ci aspetta una fase molto intensa: nel giro di pochi giorni il Consiglio regionale discuterà la manovra finanziaria per il 2014, le politiche per l’Università e farà il punto sulla programmazione comunitaria 2014/2020. La prima Commissione dovrebbe inoltre approvare la bozza del nuovo Statuto. Quattro scadenze essenziali per indicare una prospettiva alla nostra regione. Ma dobbiamo avere la consapevolezza che ha un senso discutere di prospettiva se, in questo quadro, assumiamo il tema dell’emergenza sociale come qualcosa che ci riguarda molto da vicino”. Con queste parole il presidente del Consiglio regionale ha iniziato un breve intervento di saluto al congresso della Cgil di Matera.
“Ci sono risposte da dare subito – ha aggiunto – innanzitutto alla platea dei lavoratori in cassa integrazione e in mobilità, che negli ultimi anni si è andata consolidando, ed ai disoccupati. E non è solo una questione di ammortizzatori sociali e di accesso al mercato del lavoro, tema sul quale a livello nazionale attendiamo proprio in queste ore le proposte del governo. Si tratta di fare qualcosa subito per invertire la rotta della crisi reinnescando la dinamica della crescita economica, ma servono scelte chiare che l’Europa può e deve fare con un determinante impegno della presidenza italiana. E questo per noi, per il Mezzogiorno che in questi anni ha visto aggravare la condizione della propria economia, significa innanzitutto rivedere le regole del patto di stabilità, liberare risorse per lo sviluppo, consentire di sbloccare il grande tema dei pagamenti delle amministrazioni pubbliche alle imprese”.
A parere di Lacorazza “servirebbe una task force sul patto di stabilità, per verificare continuamente l’ammontare dei debiti delle amministrazioni pubbliche e le iniziative che si possono assumere per sbloccare progressivamente i pagamenti alle imprese. Ed è necessario mettere a valore le proposte che su questo tema sono venute dal confronto con i parlamentari e i rappresentanti del Governo Bubbico e De Filippo. Un contributo utile a questo dibattito può venire dal Piano del lavoro proposto Cgil, Cisl e Uil e dal documento Pensiamo Basilicata avanzato dalle parti datoriali. Occorrono inoltre alcuni programmi qualificati, di grande utilità sociale e civile, che possono rimettere in moto i settori trainanti dell’economia regionale: penso alla riqualificazione energetica e alla messa in sicurezza degli edifici, interventi che possono dar vita ad un vero e proprio distretto dell’abitare, collegato alle attività artigianali, al mobile imbottito, ma anche all’uso delle tecnologie e alla domotica in particolare. Programmi e iniziative che incrociano le proposte avanzate dal mondo sindacale e dalla Cgil, e su cui è auspicabile che il governo regionale consolidi le pratiche concertative che sono essenziali per accompagnare la Basilicata fuori dalla crisi”.
Csail, a proposito di discorsi da “mancato” Presidente della Giunta o da “mancato” Ministro dello Sviluppo Economico
Non ho capito se il Presidente del Consiglio Regionale Lacorazza al congresso della Camera del Lavoro-Cgil abbia parlato da “mancato” Presidente della Giunta o da “mancato” Ministro dello Sviluppo Economico occupandosi persino della crisi dell’Ucraina in tema di energia. Ritengo però che l’invasione di campo o la confusione di ruoli e tano meno i toni populistici non giovino specie in una fase in cui il diffuso malessere sociale che vivono anche le comunità dei comprensori petroliferi della Val d’Agri-Sauro accentua la sfiducia nelle istituzioni e nella politica. Lacorazza farebbe meglio a concentrare attenzione, impegno e lavoro nel garantire la piena attuazione della legislazione regionale che proprio nei settori che cita come prioritari – ambiente, salute e lavoro – registra numerosi casi di non applicazione totale o parziale. Ad esempio per ambiente e salute, le normative ci sono, qualcuna va aggiornata e adeguata alle novità intervenute nella ricerca e nell’estrazione di idrocarburi, ma essenzialmente non si attuano senza che nessuno ne risponde. Quanto al nuovo Patto con lo Stato e le compagnie petrolifere, è encomiabile il fervore di Lacorazza che però dovrebbe essere innanzitutto il garante del buon funzionamento degli organi consiliari e dell’attività legislativa. Impegno non da poco e che richiede meno doti oratorie e più pratiche. Altrimenti i politici non possono continuare a lamentarsi se poi la gente non ci capisce più nulla anche perché è stanca di discorsi di statisti mancati che denotano il massimo della retorica scivolando sui Centri per l’Impiego. Per chi non sappia, sono strutture gestite direttamente dalla Provincia di Potenza (oltre che di Matera) che lo hanno visto sino a ieri responsabile principale. Ricordarsi solo adesso che i Centri per l’Impiego dovrebbero avere il compito di avviare a lavoro i disoccupati della Val d’Agri e del Sauro mi sembra a dir poco tardivo solo alla constatazione che i lavoratori avviati nell’attività petrolifera dai Centri sono veramente un’eccezione.
Filippo Massaro, Csail-Indignati Lucani