Domenica 9 marzo è nato il partito della Nazione. Un partito di “destra popolare” che intende ridare dignità alla politica, “che è comunità”. Perché “Tutte le volte che la politica è stata interpretata come un percorso individuale, ha fallito. La politica esiste solamente come dimensione comunitaria. La politica esiste solamente se noi ci prendiamo per mano e questo percorso lo facciamo insieme. …. Noi ci saremo fino a quando noi ci staremo insieme.”. Queste le parole utilizzate dal neo leader di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale, Giorgia Meloni.
Parole programmatiche, certo, ma anche di incoraggiamento. Incoraggiamento ad essere “il cacciavite della storia che aggiusta l’idea che gli italiani hanno della politica”, a restituire passione alla partecipazione giovanile, a ricreare quel legame con il territorio e con la gente che si è perso per colpa della politica autoreferenziale ed egoista che ha considerato e considera i partiti come un qualcosa di proprietà privata.
Parole di incoraggiamento a creare un partito “aperto alla partecipazione popolare”, in cui le decisioni non sono calate dall’alto, ma condivise in assemblee in cui dare spazio a “tutti coloro che avranno voglia di rimboccarsi le maniche e che non chiederanno un incarico solo per avere delle mostrine delle quali vantarsi sul territorio.”, perché “ Non ci possiamo permettere gente con lustrini che non fa il suo lavoro.”.
Un messaggio importante. Un messaggio di speranza. Finalmente: valore al merito. Merito acquisito sul campo, merito per il lavoro che si è fatto in favore della comunità, merito per i risultati portati a casa a beneficio di tutti e non solo di se stessi. Non più i soliti ‘raccomandati’ della politica che ricoprono ruoli perché sono figli di, amici di, i quali non hanno mai agito davvero nell’interesse delle persone e che si considerano migliori “di quegli italiani che ha la presunzione di rappresentare”.
Parole illuminanti. Ancor più se raffrontate alla situazione lucana, in cui la politica ha perso la partecipazione popolare, invischiata com’è nelle saghe familiari e nelle beghe dei palazzi romani. Alla politica, in Basilicata, si è partecipato, negli ultimi vent’anni, solo perché si è figli, o fratelli, di, o in quanto amici di qualche feudatario che considera la Basilicata terra di conquista o che non la considera affatto, tanto da riempirla di persone autoreferenziali, che snaturano il significato stesso di fare politica.
Parole di monito. Bisogna ribaltare il modo con cui finora è stata fatta la politica, bisogna tornare a “fare qualcosa non perché è utile, fare qualcosa non perché ci può dare una carriera folgorante, fare qualcosa perché possiamo averne qualcos’altro in cambio, fare qualcosa perché è giusto.”.
Ed è partendo da questo monito e ponendo alla base della nostra attività politica i principi del merito e della fattiva partecipazione che, i Grandi Elettori di Basilicata, hanno votato, quali rappresentanti di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale Basilicata nell’assemblea dei 400 membri della assemblea nazionale del partito, Marina Buoncristiano, Franco Di Pierro, Pasquale Pepe e Donato Ramunno.
A loro va i nostri auguri, con la sicurezza che metteranno tutto l’impegno, lo stesso che hanno già dimostrato nella costruzione del partito regionale, per portare le istanze e le proposte lucane nella direzione nazionale.
“Il fuoco divampa, la speranza si rimette in cammino. Buon viaggio Fratelli.” Senza paura e a testa alta!
Gianni Rosa – Portavoce regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale