Badursi, capogruppo consiliare del Pd a Pisticci non ha dubbi: “Braia è luomo giusto per l’unità del partito”, Di seguito la nota integrale.
“Ci sono ‘i renziani della prima ora’, frase fatta e a mio avviso svilita nel suo significato, e poi ci sono quelli che io amo definire i renziani dell’ora dell’intervallo, della ‘ricreazione”, per proseguire nell’accezione metaforica scolastica”, così Andrea Badursi, capogruppo consiliare del Pd a Pisticci e componente attivo dell’idea politica riconducibile a Matteo Renzi, nel commentare gli ultimi risvolti che riguardano le candidature alla segreteria regionale del Partito Democratico.
“La ricreazione, come è noto, è l’ora in cui non si fa lezione non ci si misura con gli argomenti, quindi si dà sfogo a pensieri e parole che poco hanno a che fare con i contenuti. Perché l’impegno politico attivo, quello che produce risultati e offre la possibilità di avere legittimazione all’interno dei partiti, è un’altra cosa. Festeggiare per i buoni risultati ottenuti da chi fin dall’inizio ha creduto in un’idea è un esercizio molto diffuso che può essere tollerato. Diventa risibile quando chi è arrivato a cose fatte comincia a dettare regole e a imporre inibizioni senza avere alcuna legittimazione perché ha rifiutato di mettersi in discussione e ha preferito restare a guardare, o ancora quando ha cercato il consenso ma i risultati sono stati impalpabili”, ha aggiunto Badursi.
“A Pisticci i risultati ci sono stati grazie al lavoro instancabile di tutta la squadra che ha ritenuto costruttivo seguire le linee guida tracciate da Matteo Renzi. Abbiamo registrato risultati in positiva controtendenza, anche quando i numeri complessivi regionali non erano quelli attesi, il centro jonico grazie all’impegno attivo – e non certo fatto di chiacchiere – ha saputo guadagnare consenso, ha aggiunto valore e quantità all’idea politica di cui si è fatto attivo interprete. Stesso discorso per l’appoggio all’attuale governatore, Marcello Pittella, che ricordiamo non era proprio dato favorito nel confronto genuino con Lacorazza. Noi abbiamo creduto in lui perché abbiamo condiviso i suoi programmi, di là dalle proiezioni politiche e dalle statistiche che misurano presunti gradimenti di quella o quell’altra personalità politica”.
E, infine: “Ho sottoscritto la candidatura di Luca Braia, uomo che ritengo all’altezza del ruolo per le sue inclinazioni, per le sue indiscusse capacità. Egli è la giusta sintesi di quelle che sono le eterogenee anime che danno personalità al territorio lucano. Ha saputo confrontarsi con noi che l’abbiamo sostenuto e siamo convinti che saprà lavorare egregiamente all’unità del partito, guadagnandosi il consenso e la legittimazione istituzionale e politica al contrario di chi si esibisce, senza avere basi solide, in vane esternazioni prive di ogni ragionevolezza politica. Tuttavia, resto convinto del fatto che a dare anima alla politica ci sia il desiderio di mettersi in discussione, chi si sente pronto e intellettualmente onesto si faccia avanti e si misuri portando idee e valori e lasciando a casa insensati tatticismi”.
Clima sempre più incandescente nel PD in vista del congresso regionale previsto il prossimo 30 marzo per l’elezione del nuovo segretario. Un congresso che in realtà potrebbe slittare a giugno a causa dei dissidi registrati all’interno del Partito Democratico in Basilicata. In proposito si registra la nota sottoscritta dai Comitati territoriali e le Associazioni dei renziani lucani.
In vista della definizione delle candidature a Segretario Regionale del Partito Democratico, i comitati territoriali e le associazioni renziane di Basilicata, nate nel 2012 quale rappresentanza più vera e autentica dell’area che da subito ha sostenuto il cammino di rinnovamento proposto da Matteo Renzi, chiedono ai due candidati alla Segretaria Regionale del PD, il Senatore Salvatore Margiotta e l’ex Assessore Regionale Luca Braia, di fare un passo indietro e ritirare la candidatura nell’ottica di una maggiore unitarietà. Questo atto è ritenuto fondamentale al fine di avviare subito un tavolo di confronto tra le parti, per individuare unitariamente una figura di altissimo profilo umano e politico che faccia sintesi tra le varie anime. Oggi si avverte più che mai la necessità di cambiare passo, garantendo la più ampia partecipazione alla scelta della leadership intesa non solo come pura e semplice testimonianza ma come sintesi di maggiore unitarietà e collegialità. Siamo convinti che oggi, ciò che condanna ad una sconfitta o ad una vittoria non è la scelta degli obbiettivi ma dei metodi per raggiungerli. Per questo il nostro impegno è quello di allargare la partecipazione, sapendo di avere una grande opportunità, forse l’ultima e cioè guardare la società con gli occhi degli ultimi e credere e far credere che il cambiamento è possibile avanzando con ottimismo verso un destino comune.
Se non ci sarà quest’atto di generosità e di buon senso politico dei candidati, i comitati renziani dell’intera regione confermano di avere già pronta una propria candidatura alla segreteria regionale.
I Comitati territoriali e le Associazioni dei renziani lucani
non ricordo di aver visto alle presentazioni nei vari circoli della provincia di Matera della cosiddetta mozione Renzi, i signori che adessano vantano il bollino di primagenitura del movimento renziano. io ero a montescaglioso nella terra del senatore, con me c’erano i civatiani oltre ai cuperliani. Così non ho visto un nutrito gruppo dei renziani col bollino blu il 22 settembre u.s. quando a Matera si è dato inizio al cambiare verso. o all’Hotel del campo quando si è avuti la meglio sul pacchetto falso di tessere dei cuperliani. Io c’ero e c’era anche Braia e tanti compagni ed amici senza bollino blu, ma con la convinzione di dare il proprio contributo al cambiamento. Forse si vuol tornare indietro con i soliti posizionamenti (un posto al sole). Mi viene in mente alcuni anni fa, quando adduce creò con i suoi machiavellici compari la corrente bersani due. così ebbe senza primarie il posto da sindaco di Matera, visto che aveva SOLO l’incarico all’AGROBIOS.