Riportiamo di seguitol’interrogazione presentata dal sen. Felice Casson ed altri parlamentari per i decessi causati da patologie oncologiche di lavoratori di società dell’ex ENI di Pisticci Scalo perché durante la loro attività lavorativa sono stati esposti a sostanze tossiche, nocive e cancerogene come l’amianto.
Le motivazioni della richiesta di interrogazione sono esposte da AIEA VBA durante il Convegno: “Amianto, quale giustizia per le vittime e per gli ex esposti” che si è tenuto venerdì 14 marzo nella sala Santa Maria in Aquiro del senato della Repubblica.
CASSON, ALBANO, AMATI, CHITI, FAVERO, FEDELI, FILIPPI, GATTI, GHEDINI, GRANAIOLA, LEPRI, PAGLIARI, PEGORER, SCALIA,
INTERROGAZIONE
Al Ministro della Giustizia
Premesso che:
in data 15\4\2013, il Sig. Mario Murgia, in qualità di legale rappresentante l’AIEA – VBA (Associazione Italiana esposti Amianto – sezione Val Basento, Matera) e vice presidente della AIEA nazionale (con sede in Milano), depositava presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Matera esposto-denuncia relativo alle “decine di morti che solo nell’ultimo decennio si sono verificate tra i dipendenti dello stabilimento ANIC/EniChem S.p.A., sito presso l’area industriale di Pisticci Scalo (MT), per varie letali patologie, in larghissima maggioranza di natura tumorale, addebitabili, con altissimo grado di probabilità logica e credibilità razionale, a sostanze cancerogene cui questi lavoratori sono stati esposti per lunghi periodi di tempo sul posto di lavoro; a partire dall’amianto.” ;
l’esposto-denuncia analizzava dettagliatamente, ed “in via meramente esemplificativa”, i vari casi evidenziando: il curriculum professionale, le singole mansioni lavorative, i probabili livelli di esposizione all’amianto dei lavoratori in questione e le malattie che avevano causato la loro morte;
nello stesso esposto, il denunciante forniva alla A.G. destinataria una puntuale e completa disamina del ciclo industriale, del processo di produzione e del prodotto che connotava lo stabilimento in questione;
in conclusione, il denunciante esplicitava la propria fondata “tragica certezza che questi ultimi (19 casi esaminati, ndr), per l’appunto, costituiscono solo la punta di un iceberg di dolore e di morte che è stato generato dall’insediamento industriale su citato; o meglio dalle condotte, commissive ed omissive, di tutti coloro che, a tutti i livelli e per molti anni, hanno avuto la responsabilità della sua conduzione. Condotte”, concludeva l’esponente, “che, quindi, in quanto tali, sono chiaramente rilevanti sotto il profilo penale, con riferimento al reato di lesioni e di omicidio colposo aggravati.” ;
a distanza di quasi un anno dal deposito dell’esposto-denuncia, non risulta alcun serio atto d’indagine compiuto dal P.M. assegnatario del fascicolo;
gli stessi soci dell’associazione AIEA–VBA hanno, già in passato, inoltrato alla medesima Procura della Repubblica numerosi esposti e segnalazioni della stessa natura, tutti indubitabilmente costituenti macroscopiche e plausibilissime notizie di reato senza aver mai avuto notizia di alcun provvedimento adottato o richiesto dall’Autorità requirente sulla scorta delle su accennate e reiterate notitiae criminis.
La sensazione concreta che traspare da queste non-azioni e omissioni è che nella città di Matera non esista o sia stata abrogata ogni forma di tutela penale della salute dei lavoratori;
a supporto delle asserzioni circa la massiccia quantità di fibre e polveri di amianto, che i lavoratori dello stabilimento di Pisticci Scalo erano costretti ad inalare, si possono consultare i numerosi piani di bonifica approvati e autorizzati dalle ASL regionali e acquisiti dalla sede locale del Ministero del Lavoro a seguito delle ispezioni effettuate per il rilascio della certificazione dell’attività lavorativa presso lo stabilimento in questione. Ciò si può approfondire presso l’Ente preposto all’approvazione dei piani di bonifica, l’A.S.M. (ex A.S.L n° 5 Montalbano MT) e presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Matera;
numerose sono le Consulenze Tecniche d’Ufficio ambientali, espletate presso i Tribunali di Matera e Potenza, che attestano l’esposizione all’amianto degli ex lavoratori in questione. In esse risulta che la presenza dell’amianto è superiore ai limiti prevenzionali previsti dalla legge. Numerose sono, anche, le Consulenze medico-legali attestanti la sussistenza del nesso eziologico tra svariate patologie ed attività lavorativa. Le consulenze in questione sono rinvenibili presso gli archivi dei Tribunali citati;
a dimostrazione della pericolosità dell’amianto e a riprova degli effetti devastanti che esso ha causato e continua a causare sulla salute degli ex lavoratori dello stabilimento Enichem di Pisticci Scalo, si fa presente che è da tempo attiva presso l’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, la “Sorveglianza Sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto”;
si tratta di una struttura sanitaria che registra e monitora lo stato di salute dei lavoratori a suo tempo esposti all’amianto nell’ex ANIC/EniChem di Pisticci e nelle altre società dell’indotto e che garantisce, tra l’altro, la denuncia di malattie professionali;
ad oggi sono numerosissime le persone sottoposte a visita periodica, e altrettanto numerose sono le patologie riscontrate tra gli ex dipendenti dell’opificio ANIC/EniChem di Pisticci Scalo;
grazie alla sorveglianza sanitaria istituita presso l’Unità Operativa di Medicina del Lavoro dell’Ospedale di Matera ed alle anamnesi precoci, numerosi ex dipendenti dello stabilimento hanno avuto la possibilità di prevenire un esito infausto perché sono stati sottoposti ad interventi non invasivi e circoscritti. Gli interventi rapidi sulle patologie degenerative hanno evitato l’eventuale crescita della massa tumorale e la successiva diffusione delle stesse cellule tumorali;
oggigiorno, ai lavoratori ex esposti alle fibre di amianto, ai quali è stata diagnosticata una patologia tumorale asbesto correlata, viene attualmente assicurato un monitoraggio continuo con la dovuta assistenza sanitaria. Tale impegno ha permesso di costituire un prezioso database che testimonia l’esistenza del rischio amianto presso lo stabilimento di Pisticci;
il dato più allarmante è rappresentato dal consistente numero di ex dipendenti deceduti per patologie maligne asbesto-correlate che purtroppo continuano a manifestarsi con sempre crescente insorgenza;
oltre alle patologie quali mesotelioma,carcinoma polmonari, asbestosi, placche pleuriche, certamente causate dall’amianto, non si può sottacere la presenza di altre sostanze tossiche e nocive che hanno contribuito al manifestarsi di patologie oncologiche dell’apparato urogenitale, dell’apparato gastrointestinale, delle leucemie, del morbo di Parkinson, con percentuali di incidenza superiore ai dati riportati dallo “Studio Sentieri”;
i dati sono disponibili per la consultazione presso la Sorveglianza Sanitaria Regione Basilicata Ospedale Madonna delle Grazie di Matera, Unità operativa Medicina del lavoro e prevenzione;
tanto premesso, anche in considerazioni di precedenti interrogazioni in tal senso (n. 4-00099 del 29/04/2013 – Casson e altri e n. 4-12025 del 23/05/2011 – Zamparutti), alle quali il Governo precedente non risulta aver risposto;
si chiede di sapere dal Ministro in indirizzo
quali iniziative di propria competenza intenda adottare per favorire la trattazione dei fascicoli “dormienti” in materia di soggetti esposti alle fibre killer di amianto e delle altre sostanze tossiche e nocive presenti nello stabilimento ANIC/EniChem di Pisticci Scalo (MT).