Il Comune di Matera ha donato all’Istituto “G.B. Pentasuglia” una copia del busto di Giambattista Pentasuglia realizzata dal pronipote del garibaldino, Raffaele Pentasuglia, e istallata il 17 marzo del 2011 nella villa comunale in occasione delle celebrazioni dell’Unità d’Italia. Il busto verrà inaugurato nell’istituto tecnico industriale lunedì 17 marzo, a partire dalle ore 9.
“Abbiamo scelto questa data – afferma il sindaco, Salvatore Adduce – perché il 17 marzo si celebra la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera”. Una grande festa in occasione della ricorrenza del giorno in cui è stato proclamato il Regno d’Italia: il 17 marzo 1861, approdo di un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale e allo stesso tempo inizio della nostra Storia comune. Grazie alla sollecitazione della prof.ssa Teresa Vigorito, preside dell’istituto Pentasuglia fino a un anno fa, abbiamo deciso di donare una copia identica del busto istallato nella villa comunale all’Istituto scolastico che porta il nome dell’eroe garibaldino. La scuola infatti – come ci ricorda il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – è più di ogni altra istituzione il luogo deputato al consolidamento di radici e principi comuni per la formazione e l’evoluzione dell’unità nazionale”.
Alla cerimonia interverranno: Antonio Epifania, Dirigente Scolastico dell’Istituto, Teresa Vigorito, già Dirigente Scolastico dell’Istituto, Pasquale Doria, Giornalista e scrittore, Franco Stella, Presidente della Provincia di Matera, Salvatore Adduce, Sindaco del Comune di Matera, S.E. Mons. Salvatore Ligorio, Arcivescovo di Matera e Irsina, Luigi Pizzi, Prefetto di Matera.
Alle 10.30 è prevista la esibizione dell’orchestra dell’istituto. Seguirà una lettura di testi di Giambattista Pentasuglia e, alle 11.30, la benedizione e la inaugurazione del busto..
I giornalisti sono invitati.
Giovanni Battista Pentasuglia, nato a Matera nel 1821, dottore in Fisica ed esperto telegrafista, da giovane entusiasta delle idee libertarie ed autonomiste, combattè su tutti i fronti che il nostro Risorgimento offrì, sia nell’esercito regolare che in quello volontario garibaldino.
Durante la spedizione dei Mille, la sua competenza nel campo delle telecomunicazioni lo vide promotore dell’occupazione dell’ufficio telegrafico di Marsala che stava trasmettendo a Palermo l’allarme di avvistamento dei piroscafi garibaldini. Egli, invece, trasmise la falsa notizia che si trattava di imbarcazioni mercantili e che tutto era nella normalità, consentendo di cogliere di sorpresa l’esercito borbonico.
A seguito dell’Unità d’Italia, fu nominato ispettore generale ai telegrafi, e ideò e pose in opera il cavo telegrafico sottomarino tra Sicilia e Sardegna e sullo stretto di Messina.
Nel 1861 fu eletto deputato.
La città di Matera, ove si spense nel 1880, lo premiò con una medaglia d’oro per le sue gesta patriottiche e Giuseppe Garibaldi, conferitagli l’onorificenza dell’Ordine Militare di Savoia, gli scrisse:
«Colonnello Pentasuglia, io vi devo una sentita parola di lode e di gratitudine per il magnifico servizio prestato al corpo dei volontari da voi diretto. Non credo sia possibile disimpegnare con più ardore e coraggio al difficile compito.»
Nella foto il busto realizzato per la villa comunale dall’artista materano Raffaele Pentasuglia