Internalizzare i precari del PO-Fesr garantendo occupabilità e meno sprechi nella Pubblica Amministrazione.
Lo chiede il Segretario Cittadino di Realtà Italia, Lorenzo Pace, per il tramite del Presidente del Gruppo regionale di realtà Italia, Paolo Galante, a fronte dell’avviso di selezione pubblica della regione Basilicata. Di seguito la nota integrale.
“L’avviso pubblico per la ‘Selezione di 50 laureati con esperienza quinquennale nel campo dei fondi strutturali (FESR-FSE), dei fondi a finalità strutturale (FEOGA-FEASR) e nella programmazione negoziata’, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Basilicata lo scorso 1° marzo 2014 con Deliberazione di Giunta Regionale n. 256 del 25 febbraio 2014, è un atto che può apparire discriminatorio ed inconcludente nei confronti di quegli 87 lavoratori precari che per dieci anni sono stati al servizio della regione Basilicata con mansioni di verifica e controllo nell’utilizzo dei fondi europei. Inoltre, l’avviso pone dubbi di merito rapportati al futuro lavorativo degli 87 professionisti che, di anni di esperienza nella rendicontazione dei fondi europei ne hanno ben il doppio rispetto a quelli richiesti”.
Lo sostiene il Commissario Cittadino di Realtà Italia, Lorenzo Pace che, “esprimendo piena solidarietà a questi lavoratori, di concerto con il Presidente del Gruppo Regionale di Realtà Italia, Paolo Galante, si rimette all’alto profilo umano e professionale del Presidente Marcello Pittella affinché si soffermi con attenzione e dedizione al caso e tuteli i lavoratori lucani”.
“‘Bandire una selezione pubblica- sottolinea Pace- vuol dire far partecipare ad essa gli ‘esperti’ non solo lucani ma provenienti da tutte le regioni in cui sono stati attivati i bandi sui fondi europei, con la possibilità che vengano stabilizzati in regione soggetti provenienti da altre realtà lasciando fuori chi, per un decennio, si è speso a sostegno della Basilicata”.
Per il Commissario cittadino di Realtà Italia e per il Presidente Galante, “la soluzione migliore potrebbe essere quella della internalizzazione aziendale, dando garanzie a chi ha speso un terzo della propria attività lavorativa alle dipendenze, pur se precarie, della regione Basilicata. In questa maniera, si consentirebbe a tutti gli 87 lavoratori di spendere al meglio le professionalità acquisite, garantire alla pubblica amministrazione regionale
opportunità migliori e non veder incrinare l’aspetto economico delicato dei fondi strutturali ed europei”.
“La Regione Basilicata- dice ancora Lorenzo Pace- non deve perdere di vista il decreto legge n. 101 del 31/08/2013 della Pubblica Amministrazione che ribadisce la necessità di
trattenere internamente i lavoratori precari, stabilizzandoli ed utilizzandone i loro punti di forza, ottimizzando le risorse ed eliminando così gli sprechi”.
“Dal punto di vista umano- conclude Pace- in un contesto economico particolare in cui il lavoro resta il bene più prezioso da conquistare a denti stretti, garantire una possibilità occupazionale stabile ai nostri 87 professionisti (che prima di essere tali sono padri e madri di famiglia), significa davvero avviare quella rivoluzione democratica che è stato il baluardo della campagna elettorale del Presidente Pittella e significa ancor di più dare una risposta concreta in termini lavorativi a chi ha riposto nella Pubblica Amministrazione le proprie speranze di lavoro e di futuro”.