Nell’ambito dell’azione C2 del progetto “Arupa – Azioni urgenti di salvaguardia degli anfibi e rettili della Gravina di Matera”, finanziato dal Programma comunitario LIFE+, sono stati completati i lavori di realizzazione della struttura adibita a vivaio di ecotipi locali, attualmente in funzione e produzione in località Pianelle e nel Centro Temporaneo di allevamento anfibi e rettili presso il CEA(Centro di Educazione Ambientale) del Comune di Montescaglioso.
Sono state prodotte circa 8.000 piantine forestali dal germoplasma prelevato direttamente nell’area SIC Gravina di Matera e posto in germinazione nella prima struttura realizzata nel vivaio (serra) al fine di garantire il controllo di umidità e temperatura necessari per ridurre la percentuale di fallanze.
La semina è stata effettuata in tutto il periodo autunnale 2013 e le piante in produzione saranno disponibili nel periodo autunnale 2014 per le ultime piantagioni e per il risarcimento delle fallanze.
Sono invece in corso gli interventi, nell’ambito dell’azione C3 del progetto, di piantumazione per il ripristino della vegetazione ripariale nelle zone previste dal progetto nel territorio di Matera e in agro di Montescaglioso. In particolare, sono 4358 gli individui delle seguenti specie già messi a dimora: salice, frassino, quercia/roverella, acero, lentisco, fillirea, pioppo, olivastro, pero.
Per quanto riguarda invece l’azione C6 del progetto – realizzata dall’Ente Parco di Matera – sono state costruite delle vasche di allevamento per gli anfibi e delle gabbie per le Testudo Hermanni e sono state avviate le operazioni di re immissione in natura degli individui allevati contribuendo così ad aumentarne la produttività durante i mesi di marzo e aprile 2014 nel numero di individui da utilizzare per le successive operazioni di restocking.
Le operazioni di re immissione erano state interrotte dalla fine dell’estate , ma sono state tenute all’interno degli acquari, alcune decine di esemplari per la prossima stagione riproduttiva. Per agevolare lo sviluppo di tali specie anfibie, all’interno degli acquari sono state poste strisce di plastica sospese per indurre le femmine a deporre su tali supporti, in tal caso le strisce di plastica verranno rimosse e posizionate in acquari senza individui adulti, per evitarne la predazione da parte di questi ultimi. La verifica del successo di tale metodologia di riproduzione “assistita”, sarebbe sicuramente un successo del progetto per l’individuazione di una “best practice” nell’allevamento di queste e di altre specie anfibie mediterranee, oltre a permettere l’aumento delle “produttività” dell’allevamento stesso e la buona riuscita del progetto.
A breve sarà possibile effettuare in loco delle visite guidate per scolaresche ed appassionati, per poter sperimentare da vicino i risultati sorprendenti di tali operazioni.