Intervenendo al congresso della Cgil, il presidente della Regione Basilicata ha chiesto al sindacato un momento concertativo che individui priorità e strumenti intorno a dieci punti strategici
“Apprezzo l’approccio nuovo con cui il sindacato si prepara a cogliere le sfide del nostro tempo, badando al merito e ai contenuti delle questioni, e saluto con particolare favore questo modo di fare politica sindacale. La Cgil si conferma un’organizzazione capace di incidere nelle scelte strategiche e in grado di farsi interprete di proposte particolarmente qualificate”.
Ha esordito così il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel suo saluto al congresso della Cgil della Basilicata in programma ieri e oggi a Rifreddo.
“All’interno delle dinamiche di concertazione e dialettica – ha aggiunto Pittella – avete svolto un ruolo prezioso di proposta che dovrà necessariamente continuare nei prossimi cinque anni per assicurare, con il contributo delle altre parti sociali e datoriali, la prospettiva di crescita economica e sociale della società lucana”.
Il presidente della Regione ha proposto un patto al sindacato: “Datemi più tempo e aiutatemi a cambiare la Basilicata. Io, con voi, voglio provarci partendo da una visione ampia e duratura di sviluppo e di crescita della nostra regione, recuperando un ruolo importante della Basilicata nel Mezzogiorno. Penso – ha aggiunto Pittella – che dobbiamo, insieme, concorrere a disegnare un nuovo profilo che va oltre il perimetro della nostra regione, costruendo nel Sud e col governo le interlocuzioni utili perché questa terra possa godere degli investimenti infrastrutturali avanzati in grado di irrobustire il tasso di crescita sociale, economico e culturale della Basilicata”.
Nel ricordare di essere contrario ad un governo “fai da te o “al ci penso io”, il presidente ha posto al centro della dialettica tra le parti la partecipazione ai processi di cambiamento immaginando, con il contributo di tutti i sindacati, delle parti datoriali e delle associazioni un momento concertativo che individui priorità e strumenti intorno a dieci punti strategici”.
Ecco che il presidente della Regione ha confermato di voler “mettere in campo azioni equanimi e di giustizia sociale con particolare riguardo agli ultimi e ai penultimi”. Ha quindi citato il programma di lotta alla povertà “Copes, prorogato fino a luglio, che però dovrà essere sostituito da un nuovo strumento che metta in campo attive politiche del lavoro. Occorre riequilibrare una società che viaggia a due velocità: chi ha di più – ha aggiunto Pittella – deve pagare di più. Lavoriamo, già in questa Finanziaria regionale, ad accorciare le distanze e le differenze”.
Nel rappresentare la necessità di sburocratizzare la macchina amministrativa regionale, al fine di renderla più efficiente e sostenibile, il presidente ha affermato che occorre una manovra complessiva sul personale con cui si operi la riduzione dei dirigenti, si metta un punto fermo al precariato e si concludano i concorsi sospesi.
“Tutto ciò – ha spiegato Pittella – al fine di ripristinare le regole, dando alla politica un mandato preciso evitando che essa assume quel ruolo pervasivo del passato sempre criticato”.
Nell’annunciare l’approvazione, in giunta, del ddl a sostegno delle misure sul lavoro nero, il presidente della Regione ha ricordato che in finanziaria saranno allocati sei milioni di euro per chiudere la partita degli ammortizzatori sociali per tutto il 2013.
“Mettiamo insieme le criticità che ci sono – ha aggiunto Pittella – e costruiamo insieme un percorso virtuoso anche nel processo di riforme avviato, in questi mesi, con l’Arpab e a cui seguirà la riforma dei Consorzi industriali.
Rispetto ai temi legati all’ambiente e alle risorse naturali, il presidente ha confermato di voler “riprendere al più presto il tavolo sul petrolio, poiché ci sono da garantire la salute pubblica e la sicurezza del territorio, ma – ha avvertito – non utilizzare una risorsa come il petrolio in modo virtuoso è un delitto in un tempo come questo. Anche su questo voglio confrontarmi con il sindacato”.