Si riparte dalla proposta di legge del consigliere Romaniello (Sel). In Commissione anche l’audizione dei rappresentanti dell’Associazione Domos sullo stato di attuazione della legge sulla donazione delle cellule staminali.
Nella precedente legislatura la quarta Commissione aveva avviato l’esame congiunto di un disegno di legge della Giunta sulle “Norme organiche in materia di spettacolo e norme di disciplina delle attività culturali”, originato dalla necessità di rivedere l’ormai obsoleta legge n. 22/88, e di una proposta di legge del consigliere Romaniello (Sel) sulle “Norme in materia di spettacolo dal vivo”. Ma lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale impedì di trovare una sintesi, e così il consigliere Romaniello ha ripresentato la sua proposta, chiedendo che questa volta venga messa in discussione indipendentemente dalle iniziative di legge della Giunta, “per offrire subito una risposta su un problema molto sentito”, come ha spiegato oggi illustrando il provvedimento in Commissione. La proposta prevede un intervento della Regione a sostegno di soggetti pubblici e privati che operano nel settore dello spettacolo senza fini di lucro. Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Polese e Mollica, che hanno sottolineato la necessità di affrontare in maniera condivisa i temi della cultura, e Napoli che ha posto un problema di metodo circa la necessità di procedere all’aggiornamento della legislazione regionale, oltre che al puntuale rispetto delle clausole valutative in essa contenute. Alla fine della discussione si è deciso di chiedere l’audizione del governo regionale.
Successivamente la Commissione ha ascoltato Rosa Viola ed Antonio Lombardi, dell’associazione Domos Basilicata, che hanno sollecitato la corretta e completa attuazione della legge regionale n. 23/2007 sull’istituzione del registro dei donatori di cellule staminali emipoietiche, regolamentazione e organizzazione della rete di raccolta”. Attualmente – hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione, che ha un proprio spazio informativo all’interno dell’Ospedale San Carlo di Potenza ed assicura il proprio sostegno alle donne che intendono donare il sangue cordonale – questo servizio non funziona come dovrebbe. L’associazione invoca trasparenza, collaborazione e servizi migliori. “Bisogna imporre l’applicazione della legge – ha detto Rosa Viola – la Regione non ha mai promosso una campagna di sensibilizzazione per la donazione del midollo osseo e del sangue cordonale. Ci sono inerzia e disservizi, non ci sono informazioni ai cittadini. Tutto ciò che si fa sembra una concessione, una donna ha il diritto di donare il proprio cordone ombellicale e le associazioni devono quasi chiedere un favore per permetterle di farlo, mentre i servizi devono essere garantiti”. L’associazione lamenta di non essere mai stata coinvolta nei tavoli tecnici sull’attuazione della legge ed ha inoltre ricordato che attualmente i pochi cordoni ombellicali raccolti vengono depositati in un’altra regione, mentre in passato nell’ospedale di Matera era attiva una banca pubblica, dove erano raccolti 500 cordoni ombelicali presso il laboratorio di tipizzazione tessutale. Questa banca fu spostata al centro trasfusionale (scelta considerata inidonea dall’associazione Domos) e successivamente fu distrutta per malfunzionamento.
In precedenza la Commissione ha preso atto dell’iscrizione nell’albo regionale delle associazioni e delle federazioni dei lucani all’estero dell’Associazione dei bernaldesi d’America, con sede a New York, e dell’Associazione dei lucani di Verbano – Cusio – Ossola, con sede a Verbania.