L’Associazione delle Guide Turistiche Abilitate della Basilicata ha promosso un seminario di studi nella sala conferenze della Mediateca provinciale per approfondire le notizie relative alla scoperta del Palombaro lungo e degli ipogei di piazza Vittorio Veneto. Relatori Mattia Antonio Acito, architetto del progetto di riqualificazione di piazza Vittorio Veneto del 1991, Enzo Viti, autore del rilievo architettonico e della prima e completa esplorazione degli ipogei di piazza Vittorio Veneto e Biagio Lafratta, architetto della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata che ne ha seguito i lavori negli ultimi anni. Moderazione affidata alla guida materana Giovanni Ricciardi, Presidente dell’associazione GTA Basilicata e in prima linea assieme a Francesco Foschino per favorire due anni fa la riapertura degli ipogei di piazza Vittorio Veneto.
Biagio Lafratta, Enzo Viti e Mattia Acito, tre professionisti materani impegnati all’epoca nel progetto dei lavori di riqualificazione di piazza Vittorio Veneto, hanno ripercorso le fasi concitate legate alla scoperta del Palombaro Lungo, della Chiesa di Santo Spirito e degli ipogei di piazza Vittorio Veneto e il “travaglio” sopportato per “imporre” alla città, grazie al voto favorevole del consiglio comunale, la pedonalizzazione di piazza Vittorio Veneto, il cuore del centro storico cittadino. La rievocazione storica è stata impreziosita dalla proiezione di fotografie che rappresentano la testimonianza dell’immenso patrimonio consegnato alla città di Matera grazie ad un inimitabile e straordinario lavoro ingegneristico e architettonico che ha portato alla realizzazione di piazza Vittorio Veneto.
Ricordiamo che la GTA, in collaborazione con il Comune di Matera, gestisce dal dicembre 2011 i turni di visita nel Palombaro Lungo, con aperture nei weekend e nei giorni di particolare afflusso, il cui ricavato viene versato in beneficenza ad associazioni scelte dal Comune di Matera ogni 6 gennaio. Nei due anni di apertura la GTA ha devoluto in beneficenza 20 mila euro, destinati a 10 associazioni diverse.
Riportiamo di seguito le informazioni storiche per la guida agli ipogei di piazza Vittorio Veneto e alla chiesa di Santo Spirito e la fotogallery di SassiLive dedicata al seminario di studi sul Palombaro Lungo (foto www.sassilive.it)
Nella Piazza Plebiscito, denominata ai primi del Novecento Piazza Vittorio Veneto, i lavori di riqualificazione realizzati negli anni 1991-92 hanno portato alla luce un complesso ed articolato sistema ipogeo, che rappresenta la naturale estensione degli antichi rioni Sassi sul Piano: gli ipogei furono interrati a partire dal 1200 per consentire l’edificazione e lo sviluppo della città moderna. Il primo insediamento nel complesso ed articolato sistema di grotte viene individuato nell’antico luogo di culto della Cripta cenobitica del Santo Spirito.
L’annalista Salernitano la cita nel 914 dipendente dal Monastero benedettino di Salerno, ma pare fosse giù operante tra il VII e l’VIII secolo. La Cripta si affaccia su uno dei vicinati che la circondano ed è composta da tre navate scandite da quattro pilastri di sostegno delle volte in tufo. Durante i lavori di consolidamento e restauro sono stati portati alla luce il diaconicon, un’abside con lacerti di affreschi e il pavimento originario della Cripta.
Un altro vicinato è il cosiddetto “Fondaco di mezzo’’, dall’arabo ‘’fundùk’’, il mercato della Città fino al 1880-’81, caratterizzato da un insieme di cantine. trappeti e cisterne scavati nel masso tufaceo.
Secondo quanto riferito dagli storici locali, le prime costruzioni a livello della piazza furono la Chiesa ed il Monastero di San Domenico, risalenti al 1218. Successivamente presero posto altri edifici, quali la Chiesa della Mater Domini fatta costruire, in una singolare forma architettonica, da Silvio Zurla, Commendatore dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. Nel 1747 venne edificato il Monastero dell’Annunziata: la storia di questo edificio inizia, però, nel 1735, come indicato dalla data scritta sul portale di destra: a seguito del crollo del vecchio monastero le monache decisero di far costruire l’edificio posizionandolo nella parte nuova della piazza guardando il Duomo.
A coronamento della piazza sono nati altri edifici ed il palazzotto gentilizio Appio-Iacovone del 1718.
Con la ricopertura degli ipogei viene ridefinita la piazza e tra il 1880 e il 1881 viene altresì ampliato il sistema delle riserve idriche utilizzando Ie acque reflue della Fontana Ferdinandea, a sua volta alimentata dalla conduttura che scendeva dalla collina del Lapillo.
Una delle più grandi ed affascinanti cisterne, il Palombaro lungo, è alto circa 20 m. e può contenere oltre 3.300 metri cubi di acqua: accorpando una serie di cantine, nel 1881 fu realizzato questo enorme contenitore d’acqua, che stupisce per la particolare conformazione e per la bellezza degli intonaci levigati ed impermeabili, i quali riuscivano a conservare limpida l’acqua nel grande invaso idrico.
La particolarità degli ipogei di piazza Vittorio Veneto consiste nell’essere ambienti estesi oltre 3.000 metri quadri, disposti a ventaglio attorno a 6 vicinati a pozzo, che rappresentano anche la prima fase della escavazione in questa zona ove il banco tufaceo possiede andamento sub-orizzontale, a differenza dei Sassi che si sviluppano su pendii normalmente ripidi.
Un altro rinvenimento portato alla luce alla fine di gennaio del 1992 è la parte basamentale di una torre massiccia che possiede un diametro di circa 16 metri: il suo interno è ad una sola camera con volta emisferica.
Si trova sottoposta alla facciata dell’Annunziata, risale al periodo aragonese e originariamente era collegata alla Porta grande della Città (demolita nel I820). facendo quindi parte della cinta muraria realizzata a partire dalla fine del XV Sec. in sostituzione delle mura di epoca longobarda che cingevano l’altopiano della Civita.