Nel territorio del materano abbiamo una biodiversità ricca e straordinaria e alcuni stolti barbaramente ce la stanno portando via piano piano. Nel pomeriggio di ieri domenica 30 marzo sono stati ritrovati nelle campagne di Pomarico tre lupi morti e con chiari segni riconducibili quasi certamente ad un avvelenamento. Un automobilista ha segnalato la loro presenza sul ciglio della vecchia strada che da Pomarico va verso Bernalda e che domina la valle del Bradano guardando verso il Parco della Murgia e Montescaglioso. Sul posto sono intervenuti agenti del CFS di Grottole e il veterinario ASL dott. Bonora per gli accertamenti e i verbali di rito. Anche il responsabile del CRAS provinciale di Matera ha collaborato nell’operazione di recupero delle carcasse che sono state temporaneamente trasferite e custodite in un congelatore in attesa di esami necroscopici presso l’Istituto Zooprofilattico di Matera e finalizzati ad accertare le cause della morte. Il piccolo branco era composto da un grosso maschio adulto e due femmine.
Il responsabile del CRAS Matteo Visceglia commenta così il ritrovamento dei tre lupi:
“Si tratta di una grave perdita e di un duro colpo alla biodiversità del nostra regione. La presenza del Lupo nel territorio della collina materana dovrebbe costituire un motivo di speranza poichè rappresenta un indice di qualità ambientale e di altissimo pregio naturalistico. In Italia si sta facendo moltissimo per favorire la sua presenza, si sta lavorando ed investendo tanto per fare divulgazione, sensibilizzazione e ricerca. Molti enti, tra cui la Regione Basilicata, stanno incentivando e sostenendo un monitoraggio scientifico di questa specie anche per definire e meglio gestire le problematiche connesse alla ricorrente e diffusa conflittualità tra la sua presenza e quella degli allevatori di bestiame domestico.
Oltre alla morte di questi tre bellissimi e preziosi esemplari occorre porre l’attenzione sul fatto che non sappiamo se altri lupi o altre specie, che magari si saranno alimentati utilizzando la stessa esca avvelenata, siano anch’essi morti. Tante specie necrofaghe che vivono su quel territorio come volpi, nibbi reali, nibbi bruni, poiane o anche i rarissimi avvoltoi capovaccai, di cui restano pochissimi esemplari in tutta Italia, potrebbero essere stati anch’essi uccisi nutrendosi presso un’esca a base di carne ed imbottita di potente e micidiale veleno. Si spera che le indagini del CFS possano contribuire a punire i responsabili e che le analisi e gli esami necroscopici dell’IZS possano essere utili per raccogliere qualsiasi tipo di informazione necessaria per meglio prevenire e combattere il fenomeno dell’uso dei bocconi avvelenati che nel nostro Paese rappresenta ormai una piaga gravissima che sta decimando, anche all’interno di aree protette come Parchi e Riserve, specie di grande pregio come orsi, lupi, aquile, avvoltoi”.
Dura condanna del Parco della Murgia Materana all’avvelenamento dei lupi, nota di Pier Francesco Pellecchia, Presidente Ente Parco della Murgia Materana.
Il 4 marzo 2011, nel territorio del Parco della Murgia Materana, fu ritrovata la carcassa di un giovane Lupo, vittima di un colpo di fucile. A questo reato oggi se ne aggiunge uno ancor più grave, sia perché in questo caso i Lupi morti sono tre, sia perché, a quanto pare, questa volta il reato è stato compiuto con l’utilizzo di un’arma ancora più pericolosa ed ignobile: il boccone avvelenato. L’uso di tale pratica criminosa mette a rischio diverse specie di fauna selvatica e domestica, provocando la morte di numerosi individui o addirittura l’eliminazione di interi branchi di specie già a rischio di estinzione.
Il Parco della Murgia Materana, in collaborazione con l’Osservatorio faunistico e con l’Ufficio Tutela della Natura della Regione Basilicata, ha avviato, in questi giorni, un progetto di conoscenza dello stato di conservazione di questa specie nel territorio della Provincia di Matera, dopo che le continue segnalazioni da parte di appassionati ed esperti, ne hanno accertato la presenza in tutta la Basilicata.
La recente ricolonizzazione del territorio italiano da parte del Lupo, sta riproponendo il problema della convivenza di questa specie con l’Uomo in tutta Italia.
Il ruolo degli Enti preposti alla conservazione della Natura, deve essere quello di rendere questa convivenza sostenibile per tutti, Lupi ed Allevatori, informando i secondi, sulle possibili misure di prevenzione dei danni arrecati da questa specie e nel caso fornendo loro i mezzi più adeguati per farlo, oltre ad educare la popolazione al rispetto del bene comune rappresentato da questa specie.
Pier Francesco Pellecchia, Presidente Ente Parco della Murgia Materana