Tante correnti, un solo partito, il PD. Il PD di Matteo Renzi ma anche il PD che in Basilicata non riesce ancora a trovare l’accordo per eleggere il nuovo segretario. Il congresso è stato fissato al 13 aprile ma la data resta in sospeso a causa delle divisioni e del polverone sollevato da uno dei sei candidati alla segreteria regionale, Dino Paradiso. L’attore comico che vanta un’esperienza da assessore al Comune di Bernalda, è ancora in corsa assieme a Luca Braia, Antonio Luongo, Salvatore Margiotta, Francesco Mitidieri e Mario Polese. In realtà già in giornata il PD avrebbe dovuto annunciare i tre candidati che si dovranno sfidare al congresso ma i risultati delle convenzioni di selezione sono avvolti dal mistero anche perchè c’è chi spera in un nuovo rinvio del congresso, da svolgere magari dopo le elezioni Europee. Insomma, il clima è tutt’altro che sereno nel PD lucano e anche in occasione del convegno promosso all’hotel San Domenico sul tema “Il destino delle Regioni, quali riforme istituzionali” sono emerse palesi i differenti punti di vista rispetto alle proposte di riforma del bicameralismo e del titolo V della Costituzione, temi che saranno discussi anche il prossimo 2 aprile nel Consiglio regionale. La crisi del regionalismo, la necessità di chiarire i compiti e le funzioni dei diversi livelli istituzionali, evitando sovrapposizioni e conflitti, ma anche il tema della sussidiarietà, della democrazia, della rappresentanza, della tutela e dell’autodeterminazione dei territori nel panorama nazionale ed europeo saranno le questioni intorno alle quali si svilupperà il dibattito dei democratici lucani. Con l’attenzione rivolta alle proposte che proprio in giornata sono state dal formalizzate dal governo Renzi, in particolare per l’abolizione del Senato.
L’incontro a Matera è stato moderato dal segretario del Pd di Matera, Cosimo Muscaridola. Dopo i saluti del Segretario Provinciale, Pasquale Bellitti, e del Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha introdotto i lavori il capogruppo del Pd alla Regione, Roberto Cifarelli. Hanno partecipato al dibattito il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, l’onorevole Vincenzo Folino, i consiglieri regionali del Pd Vito Giuzio, Vincenzo Robortella, Vito Santarsiero e Achille Spada, il vice presidente della Provincia di Matera, Angelo Garbellano e il capogruppo del Pd alla Provincia di Matera, Anna Amenta. Ha concluso i lavori Vito De Filippo, segretario del Pd della Basilicata e sottosegretario alla Salute.
Michele Capolupo
Matera Si Muove: sulle Macroregioni nel Pd è sempre più chiara la differenza tra Pittella innovatore ed il resto del PD-conservatore riunitisi a Matera.
Il Pd lucano con consiglieri, sottosegretari e sindaci si riuniscono a Matera per dibattere di Macro-regioni, ma dimenticano il Proprio Presidente di Regione. E’ il fatto che balza agli occhi di noi osservatori e che sottintendente dinamiche tutte interne a quel partito e che pertanto non commentiamo. Ma non possiamo non rilevare il messaggio che viene fuori da quel convegno: resistere, resistere, resistere alla speranza e al sogno di cambiamento. Su una questione cosi importante dove noi sollecitiamo tutti da tempo a farsi anticipatori di processi ineludibili per essere protagonisti nel disegnare futuri assetti e non subirli soltanto come è accaduto per le Provincie e per poi riscoprirsi tutori e paladini di identità o di campanili per non dire altro di molto meno nobile. Con le Macro-regioni le loro poltrone vacillano. Dal dibattito interno al Pd sulle Macro-regioni è emersa chiara e plastica la suddivisione tra conservatori – quelli riunitisi ieri a Matera – ed innovatori coraggiosi ,tra i quali ,spicca indubbiamente il Presidente della Regione Marcello Pittella, grande assente all’assise organizzata dal suo partito. Ma ciò che desta più stupore non sono tanto le dichiarazioni roboanti e di mera propaganda del Capogruppo Pd materano in Regione che invita alla rivolta “scanzanese” per difendere la Basilicata quanto piuttosto le affermazioni fatte dal Sindaco di Potenza e consigliere Regionale Santarsiero secondo il quale “parlare di Macro-regioni vuol dire sviare l’ attenzione sui deficit infrastrutturali del Sud in particolare delle ferrovie” e ci invita a cercare di “capire come mai altrove le regioni funzionano e nel mezzogiorno no, salvo eccezioni, come la Basilicata….”
Ovviamente queste affermazioni si commentano da sole soprattutto quest’ultima rasenta la comicità. Ma vorremmo porre una domande a Santarsiero: chi ha impedito a questa Regione negli anni felici e di vacche grasse del modello lucano di risolvere il problema delle infrastrutture e delle ferrovie?
Matera Si Muove
La fotogallery del convegno Il destino delle Regioni – Quali Riforme Istituzionali (foto www.sassilive.it)