Nuovo intervento di Pio Abiusi per conto dell’associazione Città Plurale di Matera in materia ambientale.
Fenice aspetta la sua A.I.A.- Autorizzazione Integrata Ambientale- dal 31/3/2006. Fenice ai sensi del D.Lgs n.59/2005, nel frattempo con determina dirigenziale dell’amministrazione provinciale di Potenza è autorizzata ad operare sulla scorta di una relazione dalla quale si evince la conformità dell’impianto con il progetto approvato nel 1999, il regolare funzionamento del’impianto nel suo complesso e l’idoneità dell’impianto a garantire il rispetto dei limiti di legge.
Nella determina che autorizza, nelle more, si evince come le attività di messa in sicurezza d’emergenza realizzate hanno permesso di intervenire sulle sorgenti di contaminazione evitando la diffusione della contaminazione. Troppo ottimismo!
I fatti hanno smentito tutto quanto affermato e non già perché la contaminazione è rimasta lì e si muove a macchia di leopardo nelle acqua di falda ma essa è arrivata ad interessare la seconda barriera- il pozzo 104- quella cioè che doveva essere assolutamente esente da inquinamento, nelle intenzioni.
L’Ufficio Compatibilità Ambientale non si preoccupa di attivare la procedura per il rilascio dell’AIA perché ben sa che qualora lo facesse l’impianto non potrebbe continuare ad operare e di contro adesso va avanti per altri 10 anni con la determina dirigenziale emessa dalla provincia di Potenza.
La stessa situazione si verifica con la Siderpotenza, noto impianto che tante perplessità crea negli abitanti di Potenza; qui la situazione addirittura è peggiore perché il monitoraggio è affidato alle due centraline dall’aria poste a contrada Rossellino ed a S. Luca Branca, in luoghi non del tutto coerenti sembra. Le centraline pur essendo industriali non rilevano Diossina, Furani ed IPA, come tutte quelle in essere in Basilicata.
Scopriamo che anche Siderpotenza, in una nota indirizzata ad Antonio Nicasto – Astronik – dall’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione ha avanzato richiesta di AIA in data 31 gennaio 2006 e continua ad esercitare secondo quanto previsto dal predetto D lgs180/2007.
Tutte le pratiche complesse vanno avanti con le scappatoie di legge e senza verifica come dovrebbe essere ed attivando l’apposita conferenza dei servizi. Viene spontaneo pensare che sono sottoposte a procedura AIA solo quegli impianti che per la semplicità della pratica si è sicuri che possano superare l’esame.
Se su Siderpotenza si conosce davvero poco, su Fenice la situazione è ormai ben conosciuta anche se il monitoraggio non è stato in passato sempre puntuale.
L’inquinamento delle falde acquifere è conosciuto dal dicembre del 2007 e gli interventi di messa in sicurezza non hanno sortito i risultati sperati; non resta che sospendere la produzione o sollecitare il sequestro dell’impianto.
Nel primo caso il Dipartimento ne uscirebbe a testa alta, alla buon ora, nel secondo niente affatto.
L’impianto di inetizzazione delle polveri al quale si sono attribuite inizialmente le cause dell’inquinamento è fermo dall’ottobre del 2009 e non ripartirà più ed i risultati tangibili non se ne vedono, anzi.
Il novello Sindaco di Melfi farebbe meglio ad organizzare una passeggiata ecologica a Monticchio in luogo di quella programmata a Fenice, per ciò che riguarda il futuro della Metapontum- Agrobios si dovrà pensare ad altra soluzione.
Associazione Città Plurale – Matera
Pio Abiusi