Mino Paolicelli è il nuovo segretario provinciale della Feneal Uil. L’elezione è avvenuta nel corso del sedicesimo congresso territoriale che si è svolto nel pomeriggio di venerdì 4 aprile presso l’Hotel Nazionale a Matera nel corso dell’incontro sul tema “Non c’è futuro senza lavoro”. Ai lavori hanno partecipato Valeriano Delicio, Angelo Catalano della segreteria nazionale Feneal Uil e Carmine Vaccaro segretario Generale Uil Basilicata. Presenti 27 delegati in rappresentanza degli oltre 1000 iscritti del settore edile-legno della Feneal Uil Matera.
“Tra i 1000 disoccupati in più al giorno nel Paese ci sono anche sempre più numerosi lucani. Sono numeri allarmanti come quello del tasso di occupazione da zona retrocessione che impongono di mettere in campo politiche anti recessive: meno tasse, spendere le risorse esistenti (soprattutto per le opere pubbliche già cantierabili come abbiamo ribadito nel congresso Feneal a Matera), usare il bisturi per semplificare il sovrabbondante sistema istituzionale, far partire prestissimo il programma Garanzia Giovani ancora in ritardo e per il quale sono stati attribuiti alla Basilicata oltre 17milioni di euro. Solo così ha senso rivedere alcune norme che regolano il lavoro per incentivare le imprese ad assumere”.
E’ quanto sostiene il segretario regionale della Uil Basilicata Carmine Vaccaro per il quale “bisogna innanzitutto costruire un sistema regolato che rimetta gradualmente al centro la stabilità del lavoro anche attraverso un “contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti”. C’è il rischio che la riforma del Governo Renzi nasca debole, però, per la concorrenza di un contratto temporaneo di fatto liberalizzato. E’ bene, quindi, che le facilitazioni normative sul contratto a tempo determinato siano indirizzate, soprattutto, verso quei soggetti, oggi esclusi da incentivi e facilitazioni, come i lavoratori “over 50”. Anche questo può essere un contributo alla costruzione di quelle politiche attive e di ricollocazione che mancano da troppo tempo”.
Per il segretario della UIL “se si liberalizza in maniera generalizzata il contratto a termine, diventa poi puramente teorica ogni proposta innovativa, come quella del “contratto a tutele crescenti”, perché le imprese, comprensibilmente, si rifugeranno nello strumento più semplificato. Sarebbe saggio, quindi, differenziare le “facilitazioni” (durata della casualità e numero di proroghe) per i contratti a termine prevedendole soprattutto per le assunzioni di soggetti più fragili, come gli over trenta oggi esclusi da incentivi economici e normativi. E’ utile, al contrario, intervenire radicalmente sul tema delle politiche attive ricordando, innanzitutto, che vi è un drammatico tema di insufficienza di strutture e risorse. Gli addetti ai servizi per l’impiego, in Italia, ad esempio, sono il 10 % di quelli tedeschi e, quindi, se non si vuole essere velleitari bisogna tenere conto anche di questo aspetto. Così come, in merito alla protezione sociale e agli ammortizzatori, si deve ribadire che sia la cassa integrazione (pagata da imprese e lavoratori e grazie alla quale sono protette oltre 1.5 milioni di persone) sia il sussidio di disoccupazione (Aspi) sono 2 strumenti validi e necessari, che vanno estesi a chi ne è, parzialmente o totalmente, escluso”.
Vaccaro insiste per “ misure conseguenti di attivazione di un vero “servizio del lavoro sociale regionale” dentro cui offrire un cartello di attività per associare i cassaintegrati a progetti comunali e comprensoriali di sviluppo civico, sociale e territoriale, anche dentro la costituenda Agenzia agro forestale con forme occupazionali stabilizzate. Quello a cui pensiamo è un Servizio per il lavoro, con Centri per l’Impiego rinnovati, che favorisca l’assorbimento di parte del personale qualificato in mobilità in deroga, mediante percorsi di empowerment; intercetti parte di lavoratori indirizzandoli verso percorsi in apprendistato o sulle azioni di Garanzia Giovani, o ancora su interventi formativi di riqualificazione; sviluppi un meccanismo sperimentale del contratto di ricollocazione con apertura dei servizi per l’impiego anche a qualificati operatori privati. In questo quadro, la previsione di un Fondo per l’occupazione, potenziato con le risorse europee, è una buona intuizione che recepisce suggerimenti e suggestioni del Piano del lavoro proposto da CGIL-CISL-UIL di Basilicata”. Dopo anni di immobilismo il Sud è chiamato a ripartire, ma secondo il segretario della Uil «solo con politiche di integrazione e coesione territoriale si potrà ridare linfa e slancio alla nostra economia. Nessuno può chiamarsi fuori dalla sfida: «Governo ed enti locali devono compiere interventi strutturali mirati a qualificare il territorio e in grado di dare continuità alle enormi qualità del Mezzogiorno, anche grazie all’apertura di piccoli e medi cantieri», esorta il segretario. Che propone una parola chiave, «investire», legata alla realizzazione di progetti finalizzati «alla crescita e allo sviluppo utilizzando appieno le risorse, a cominciare da quelle comunitarie».