Nella sede di via Gattini a Matera gli attivisti del Movimento 5 stelle di Matera promuovono una conferenza stampa per chiedere la chiusura della discarica del borgo La Martella e la bonifica dell’area e informare i cittadini in merito all’avvio di una Petizione Europea per la chiusura della stessa discarica.
Dopo gli eventi organizzati il 7, 8 e il 9 febbraio scorso dal titolo “Rifiutiamo le discariche”, gli attivisti del Movimento 5 stelle hanno ribadito un fermo no alla discarica di Matera come non-soluzione alla gestione dei rifiuti.
Ad attendere i giornalisti l’attivista Domenico Bennardi e i due portavoce in Parlamento del Movimento 5 stelle lucano, Mirella Liuzzi, impegnata alla Camera dei Deputati e Vito Petrocelli che è stato eletto al Senato della Repubblica.
Nel corso della conferenza stampa Vito Petrocelli ha bocciato il porta a porta spinto avviato da alcuni giorni nei rioni periferici di Aquarium e contrada San Francesco dall’Amministrazione Comunale e ha invitato il sindaco Adduce ad imitare il Comune di Baronissi, che invita i cittadini a collaborare direttamente alla raccolta differenziata attraverso incentivi diretti. “Chi consegna dieci chili di alluminio riceve in cambio dieci chili di pasta fresca prodotta da pastifici del territorio mentre chi consegna nei centri di raccolta plastica, carta, vetro riceve in cambio buoni spesa per beni di prima necessità da ritirare presso negozi convenzionati con l’Amministrazione Comunale di Baronissi. Naturalmente la grande distruzione è tenuta fuori da questi incentivi. In pratica il Comune premia il comportamento virtuoso del cittadino. E invitiamo il sindaco Adduce a copiare questa iniziativa per applicare davvero la politica delle tre “erre”, ovvero riduzione, riciclo e riuso. Naturalmente i problemi nella nostra città riguardano anche tutto quello che c’è a valle della raccolta differenziata. I cittadini sono obbligati a dividere l’organico dall’inorganico ma non vengono assolutamente incentivati a farlo mentre i guadagni sono tutti delle due società di trasferenza che si sono aggiudicate le gare di appalto. Abbiamo più volte spiegato ad Adduce come si gestisce in maniera corretta il ciclo di raccolta dei rifiuti ma lui è un dinosauro.”
Domenico Bennardi nel corso del suo intervento ha spiegato le motivazioni che hanno convinto il Movimento 5 Stelle di Matera a chiedere la chiusura della discarica del borgo La Martella e ad avviare la raccolta firme per una Petizione Europea che potrebbe determinare anche una sanzione per il Comune di Matera se saranno riscontrate le illegalità più volte denunciate dal Movimento di Beppe Grillo. Di seguito la relazione sul tema.
Il Movimento 5 stelle da tempo combatte una battaglia sulla questione rifiuti, come sapete, la strategia rifiuti zero è nella nostra carta di Firenze che rappresenta una sorta di manifesto politico programmatico.
In provincia di Matera stiamo da mesi sensibilizzando su questi temi, siamo contro l’incenerimento dei rifiuti e prima ancora, siamo contro l’uso delle discariche, ricorderete il ciclo di eventi portato avanti dal 7 al 15 febbraio denominato “RIFIUTIAMO LE DISCARICHE” quando coi parlamentari del movimento 5 stelle non solo lucani, abbiamo organizzato proiezioni video, due convegni (Ferrandina e Matera), un tour presso la discarica di Colobraro.
Oggi intendiamo ribadire il nostro NO assolto all’uso della soluzione-discarica, chiedere l’immediata chiusura e l’avvio di un’operazione di bonifica dell’intera area interessata.
Abbiamo provato a confrontarci in modo pacato e civile con l’amministrazione comunale e con l’assessore Rivelli, c’è stato un dialogo anche collaborativo, sia presso la biblioteca comunale de La Martella insieme ai residenti (qui ha garantito che la discarica non avrebbe avuto alcun aumento superficiale) e sia in un secondo incontro privato, con una nostra delegazione.
n.b. Il Comune ha presentato un progetto di modifica volumetrica della discarica, alla Regione Basilicata, per un incremento volumetrico pari a 122.700 metri cubi di cui circa 53mila sono relativi ai sovrabbanchi già presenti nei settori III e IV, e un ampliamento della capacità di stoccaggio dei rifiuti nel V settore, nella misura di 82mila metri cubi.
Abbiamo appreso dell’avvio dal 1 aprile della fase sperimentale della raccolta porta a porta ad Acquarium e a San Francesco, una notizia confortante, salvo per il fatto che i rifiuti di frazione organica (40% del totale dei rifiuti) vengono comunque conferiti (stabilizzati) in discarica e producono percolato.
La stessa discarica che da ormai un anno esattamente nell’aprile 2014 il sindaco di Matera, sosteneva (c’è ancora notizia sul sito del comune) che si sarebbe chiusa non appena si fosse arrivati al piano provinciale (oggi regionale) dei rifiuti che dovrebbe essere pronto per il 30-6-2014 ( cosa molto improbabile e si andrà ad ulteriore rinvio).
La stessa discarica che ha un impianto di compostaggio che non funziona come dovrebbe.
la discarica che dovrebbe essere colma in estate. Ha una AIA scaduta dal dicembre 2011- l’unica che in Basilicata opera con AIA scaduta.
Bisogna avviare subito una bonifica perchè i ripetuti controlli compiuti da Provincia ed Arpab hanno rilevato come la vecchia AIA fosse disattesa ed è ovvio che prima di procedere al nuovo bisogna che si adegui agli accordi presi con la Regione. Un anno fa Arpab fece dei sopralluoghi ai piezometri, e rilevò valori fuori norma di Boro e Solfati, non è accaduto nulla.
Ultimamente è stato rilevato dalla Provincia che la discarica è stata trasformata in un vero e proprio lago – il percolato non è stato emunto da due anni e mezzo- malgrado le dichiarazioni, pensiamo sia tra le discariche peggio gestite in Basilicata.
Se siamo qui oggi è per dirvi che siamo stanchi dei buoni propositi e che chiediamo che il Comune avvii subito i processi di caratterizzazione e bonifica dell’area e una procedura di chiusura definitiva della discarica di La Martella. Come stimolo, come pungolo o acceleratore il movimento 5 stelle di Matera ha avviato una procedura di Petizione Europea, uno strumento che ha già prodotto risultati concreti con la discarica di Malagrotta.
Dove mettere i rifiuti. Se la discarica viene chiusa?
Siamo pochi abitanti in Basilicata, ormai 57 a Kmq con forte tendenza al ribasso, abbiamo una quantità costantemente decrescente di rifiuti, siamo la Regione che produce meno rifiuti pro-capite 371 kg a persona rispetto alla media nazionale di 504 e meridionale di 463, in poche parole non ci manca nulla per riuscire bene nella gestione dei rifiuti eppure abbiamo avuto fin’ora una pessima gestione dei rifiuti.
Non si tratta di chiudere la discarica di la martella per portare i rifiuti in un altra discarica, si tratta di ridiscutere completamente il concetto di rifiuto, puntando sulla strategia di rifiuti zero che permette di arrivare al 90% del riciclo differenziato, con la politica delle tre R riduzione / Riuso / Riciclo, arrivando a ricavare con riciclo materie prime secondarie quali legno, carta, vetro che sono delle risorse da vendere per il comune e l’intera comunità. Si possono creare forme di incentivo economico – sgravi sulla tassa sui rifiuti o l’uso di macchine automatiche per la raccolta differenziata di bottiglie di plastica e lattine con un Bonus di 2 centesimi per ogni pezzo gettato (lo fanno già ad Alessandria).
Siamo consapevoli che la strategia rifiuti zero ha tempi non rapidi di attuazione e va fatta una formazione adeguata del cittadino, ma prima si incomincia meglio è, in ogni caso suggeriamo l’impiego decisamente più convinto e più costante di trattamenti meccanici biologici che senza alcuna combustione riescono a dividere la frazione secca da quella organica riducendone molto il volume.
Nel 2014 il concetto della fossa in cui buttare i rifiuti qualsiasi essi siano non deve esistere più. Le discariche devono avere alcune caratteristiche sia per il monitoraggio delle falde sia per la formazione del calore che i rifiuti vengono a creare e, quindi,la creazione dei piezometri e del relativo monitoraggio degli stessi e se non rispetto questi criteri si deve procedere alla: caratterizzazione, messa in sicurezza , piano di bonifica e bonifica successiva alla chiusura.
La normativa sulle discariche risale al 13/1/2003 DL 36 e devono ottemperare a quanto previsto dal d Lgs 152/06 che recepisce le direttive comunitarie (direttiva 1999/31/CE) L’Unione europea con la direttiva sopra citata ha stabilito che in discarica devono finire solo materiali a basso contenuto di carbonio organico e materiali non riciclabili: in altre parole, dando priorità al recupero di materia, la direttiva prevede il compostaggio ed il riciclo quali strategie primarie per lo smaltimento dei rifiuti (del resto la legge prevede che la raccolta differenziata debba raggiungere il 65% entro il 2011
La direttiva sulle discariche di rifiuti stabilisce che i rifiuti da collocare in discarica devono essere trattati in precedenza, ossia devono subire alcuni “processi fisici, termici, chimici, o biologici, inclusa la cernita, che modificano le caratteristiche dei rifiuti allo scopo di ridurne il volume o la natura pericolosa e di facilitarne il trasporto o favorirne il recupero”.
La Commissione europea ha deciso di deferire l’Italia alla Corte di giustizia per non aver rispettato le prescrizioni della legislazione UE in materia di rifiuti.
– Raccomandazioni normativa “Europa”
Gli Stati membri dovrebbero sostenere l’uso di materiali riciclati (come la carta riciclata) in linea con la gerarchia dei rifiuti e con l’obiettivo di realizzare una società del riciclaggio e non dovrebbero promuovere, laddove possibile, lo smaltimento in discarica o l’incenerimento di detti materiali riciclati.
È importante, in conformità della gerarchia dei rifiuti e ai fini della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra provenienti dallo smaltimento dei rifiuti nelle discariche, facilitare la raccolta differenziata e l’idoneo trattamento dei rifiuti organici al fine di produrre composti e altri materiali basati su rifiuti organici che non presentano rischi per l’ambiente.
Discarica allestita in modo speciale (ad es. sistemazione dei vasconi in alveoli stagni separati, ricoperti e isolati gli uni dagli altri e dall’ambiente, ecc.).
La fotogallery della conferenza stampa nella sede materana del Movimento 5 Stelle Matera (foto www.sassilive.it)