L’Aia sostituirà l’autorizzazione all’esercizio del termovalorizzatore rilasciata dalla Provincia di Potenza. Sarà subordinata al rispetto di stringenti prescrizioni tra le quali il Protocollo di gestione rifiuti, il “semaforo” dei valori di attenzione, il monitoraggio e la disponibilità dei dati in tempo reale, uno Studio di sorveglianza ambientale e sanitaria, l’installazione di una stazione metereologica, due punti aperti al pubblico a Melfi e Lavello e la realizzazione di un sito internet.
L’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) relativa alla Piattaforma per il trattamento di rifiuti mediante termovalorizzazione con recupero di energia denominata “ITM – impianto di Termovalorizzazione di Melfi”, ubicata in località S. Nicola di Melfi, proposta dalla Società Fenice Ambiente Srl, è stata approvata dalla Giunta Regionale nel corso dell’ultima seduta del 14-04.2014.
Lo rende noto l’assessore all’Ambiente e Territorio della Regione Basilicata Aldo Berlinguer.
Il provvedimento, approvato ai sensi del D.L.vo n. 152 del 3 aprile 2006 (e s.m.i) e che definisce un importante ed incisivo strumento di controllo dell’attività di Fenice ,sostituirà ad ogni effetto l’autorizzazione all’esercizio della piattaforma rilasciata dalla Provincia di Potenza con D.D. n. 3065 del 14.10.2010, nonché i nulla osta concessi dalla stessa Amministrazione provinciale.
In proposito il Dipartimento Ambiente sottolinea che con l’AIA si autorizza l’esercizio di un impianto imponendo misure tali da evitare o ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo per conseguire un elevato livello di protezione dell’ambiente nel suo complesso :il rilascio del’AIA configura un indispensabile mezzo che consente agli organi competenti di governare in modo consapevole e condiviso l’attività produttiva dell’impianto di che trattasi con oneri economico a carico del Gestore. Il Dipartimento sottolinea altresì che l’AIA non interferirà con l’attività di bonifica dei siti interessati che invece dovrà proseguire in modo articolato con l’esercizio autorizzato: al riguardo giova precisare che una espressa prescrizione contenuta nell’AIA prevede che diventino parte integrante dell’AIA stessa le risultanze dei procedimenti di bonifica.
La Giunta regionale evidenzia, ancora, che la proposta di delibera è stata aggiornata per la parte prescrittiva di specifico interesse in ottemperanza agli indirizzi posti dal Consiglio Regionale con la mozione (DCR n. 427/2013) approvata ad esito dei lavori della Commissione d’inchiesta istituita per la “Verifica dell’operato sui controlli dell’impianto di smaltimento Fenice di Melfi”.
Nel merito, la delibera del Governo regionale lucano stabilisce di subordinare l’Autorizzazione al rispetto di un elenco vincolante di prescrizioni alcune delle quali – spiega il Dipartimento Ambiente – rappresentano i punti innovativi e focali dell’Autorizzazione integrale ambientale rilasciata.
In particolare, entro due mesi il Gestore dell’impianto Fenice dovrà predisporre e trasmettere all’Ufficio Compatibilità ambientale della Regione Basilicata, all’Ufficio Ambiente della Provincia di Potenza e all’Arpab una relazione tecnica denominata Protocollo di gestione dei rifiuti, che sarà valutata dagli stessi Enti, nella quale dovranno essere descritte tutte le procedure adottate dal Gestore per la caratterizzazione preliminare, il conferimento, l’accettazione, il congedo dell’automezzo, i tempi e le modalità di stoccaggio dei rifiuti in ingresso alla piattaforma ed a fine trattamento, le procedure di trattamento a cui sono sottoposti i rifiuti (compresi quelli sanitari), comprese le attività di miscelazione di quelli pericolosi e delle caratteristiche chimiche delle miscele prima dell’ingresso ai forni (PCI%, % di Cl ecc.), nonché le procedure di registrazione sul registro carico/scarico dei rifiuti, comprese le modalità di gestione delle annotazioni inerenti le anomalie analitiche.
In riferimento ai punti di emissione in atmosfera siglati E1 ed E2, invece, vengono definiti i valori di attenzione (cosiddetto semaforo) determinati riducendo, a maggiore tutela, nella misura del 20%, i valori limite di emissione previsti dal D.Lgs n. 133/2005.
Altra azione, contenuta nelle prescrizioni, quella relativa alla disponibilità dei dati originali di monitoraggio; il Gestore, infatti, è tenuto a registrare i dati di monitoraggio in tempo reale, ivi compresi i valori così come restituiti dal relativo sistema automatico.
In sede di rilascio dell’Aia – sottolinea ancora il Dipartimento Ambiente – si ritiene necessario procedere alla predisposizione di uno Studio di sorveglianza ambientale e sanitaria da collegare alle immissioni nell’ambiente esterno di sostanze inquinanti prodotte dal termovalorizzatore Fenice Ambiente Srl.
Il Gestore dovrà, inoltre, prevedere (entro 6 mesi dalla notifica del provvedimento autorizzatorio) l’implementazione della centralina di monitoraggio della qualità dell’aria situata all’interno dello stabilimento); l’installazione di una stazione metereologica tale da rilevare i parametri di velocità e direzione del vento, temperatura, umidità relativa, pluviometria, radiazione solare netta e globale, pressione atmosferica.
Sul fronte della trasparenza e della comunicazione, la società Fenice Ambiente Srl deve realizzare, entro 6 mesi, presso l’Urp dei Comuni di Melfi e Lavello, due punti aperti al pubblico ed un sito internet per la verifica degli inquinati in atmosfera emessi dal termovalorizzatore.
Inoltre il provvedimento adottato dalla Giunta Regionale ha recepito le istanze del Comune di Melfi in merito, tra l’altro, all’acquisizione dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio da parte degli Enti di controllo e del Comune stesso prim di ogni attività di elaborazione e normalizzazione svolta dal Gestore, al rifacimento di tutte le reti interrate e alla presenza in organico di specifiche figure tecnico-operative.
L’Autorizzazione Integrata Ambientale ha validità di 6 anni.
Il procedimento relativo alla bonifica del sito inquinato prosegue autonomamente ed è affidato alla competenza del Comune di Melfi.
La delibera della Giunta regionale dispone, infine, che l’Arpab trasmetta, trimestralmente, all’Ufficio di Compatibilità ambientale della Regione Basilicata, alla Provincia di Potenza, all’Asp, ai Comuni di Melfi e Lavello, gli esiti dei controlli e delle ispezioni effettuati.