Con una nota inviata agli istituti di credito operanti sul territorio e per conoscenza alla Banca d’Italia e all’ABI, il presidente di Confapi Matera Enzo Acito ha sollecitato le banche a concedere la moratoria prevista dall’ “Accordo per il credito 2013”, firmato a livello nazionale dall’Associazione Bancaria Italiana e dalle associazioni imprenditoriali.
L’accordo, che prevede la sospensione fino ad un anno o l’allungamento fino a 120 giorni dei debiti bancari delle pmi, in scadenza il prossimo 30 giugno, ottenuto grazie ad un’incisiva azione delle associazioni datoriali compresa Confapi, riveste un’importanza fondamentale per evitare alle imprese una pesante crisi di liquidità.
Tuttavia, a due mesi dalla scadenza – chiarisce Acito – molte banche sono ancora restie a concedere la moratoria, indugiando nella richiesta di un merito creditizio che, evidentemente, non tutte le imprese hanno in questo periodo.
Dopo una partenza stentata, l’accordo sembrava poter raggiungere lo scopo che ci si era prefisso. Ma se le banche continuano a pretendere che le imprese abbiano il cosiddetto merito creditizio, ben poche ne potranno usufruire.
Questo atteggiamento restrittivo – secondo Confapi – rischia di vanificare uno strumento utilissimo per sostenere le piccole e medie imprese locali che si trovano in difficoltà finanziaria, una boccata d’ossigeno soprattutto per quelle che ancora attendono l’incasso dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione.
È pur vero che l’accordo non prevede “principi di automatismo”, vale a dire che le banche, pur avendo aderito, non sono comunque obbligate ad applicarlo, in nome del “principio di sana e prudente gestione”. Tuttavia, Acito ricorda che lo stesso presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, aveva garantito “il forte impegno delle banche per essere sempre più vicine alle imprese nello sforzo di uscire dalla crisi”. Inoltre, nel comunicato stampa congiunto ABI – Associazioni imprenditoriali si legge “considerata l’attuale congiuntura economica, all’interno della quale non si attenuano le tensioni finanziarie delle imprese, l’ABI e le Associazioni delle imprese hanno focalizzato maggiormente il bacino dei potenziali utilizzatori su quelle Pmi che, per quanto economicamente sane, manifestano un’eccessiva incidenza degli oneri finanziari sul fatturato in conseguenza della diminuzione di quest’ultimo per effetto della crisi economica”. Che tradotto significa: bisogna aiutare le pmi in crisi di liquidità.
Per questi motivi il presidente di Confapi Matera chiede agli istituti di credito di consentire alle imprese lucane di usufruire di questo strumento utile ad affrontare il difficile periodo di crisi.
Apr 24