“Avviare una nuova stagione di sopravvivenza e rilancio, operare per capire oggi come comportarci domani per uscire dal tunnel”.
Il drammatico momento che sta attraversando il polo del salotto nel materano è stato al centro dell’intervento del Sindaco di Matera Emilio Nicola Buccico nel corso dell’Assemblea 2008 di Confindustria Basilicata, tenutasi questo pomeriggio al Cinema Comunale di Matera. “Viviamo una situazione di straordinaria gravità, una crisi che non ha precedenti nella nostra storia dal dopoguerra in poi – ha affermato Buccico -. La crisi del mobile imbottito travolge il lavoro, investe le economie familiari, e mai come in questo momento è importante lavorare e programmare la risalita”. Il Sindaco ha rievocato le altre crisi che hanno investito il settore produttivo del materano, come quella negli anni ’70 del settore delle industrie chimiche, dalla quale si riuscì a venir fuori grazie anche alla mediazione del mondo politico, ma anche quelle che hanno travolto, cancellandole, l’industria dei laterizi e quella molitoria. “A causa di una pessima mediazione politica, i vecchi mulini sono rimasti solo un lontano ricordo, così come le industrie dei laterizi, e proprio nei giorni scorsi abbiamo constatato il trasferimento a Bari della Rdb. Ma Matera ha vissuto anche momenti di orgoglio imprenditoriale, rappresentato dal sorgere, nella zona Paip, di un sistema produttivo che ancora resiste bene. In questo momento di difficoltà, occorre serietà, spirito di realismo e spirito autocritico, senza sperare solamente nelle risorse pubbliche. Se sarà possibile intervenire, questi sforzi saranno indirizzati solo ed esclusivamente per salvare il lavoro, la dignità del lavoro, i posti di lavoro.
Alla classe politica regionale e nazionale, cui mi rivolgo – conclude il Sindaco -, chiedo, pertanto, in un periodo in cui si parla di oro bianco e oro nero, di non inseguire, attraverso lo sfruttamento improprio delle royalities del petrolio, il clientelismo, ma di guardare oltre, di creare una classe dirigente che rialzi la testa e prenda a cuore le sorti dei nostri giovani, la cui disperazione del lavoro deve finire”.
Giu 20