I consiglieri comunali Angelo Cotugno e Angelo Lapolla del PD, Michele Paterino dell’Italia dei Valori, Enzo Massari della Lista Stella e Michele Lamacchia PSI affrontano in una nota congiunta affrontano la vicenda del Mulino Alvino dopo la sentenza del Tar che ha bloccato anche gli immobili già costruiti dalla Cogem in via Dante. Di seguito la nota integrale.
Mulino Alvino: una via d’uscita
Sulla vicenda del permesso a costruire ‘Mulino Alvino’ si registrano tante autorevoli posizioni da parte di esponenti politici, personalità della società civile, oltre che di qualificate associazioni culturali che animano il dibattito cittadino.
Tutte per la verità esprimono una forte censura dell’azione amministrativa e politica del Sindaco, fino a chiederne le dimissioni.
Questo accade quando si tira la corda al di là di ogni ragionevole previsione, ed è quello che è accaduto nella vicenda del ‘Mulino Alvino’, oltre che in altre altrettanto gravi vicende che riguardano un’irresponsabile applicazione della legge 106, meglio nota come ‘Piano casa 2’.
Il TAR di Basilicata con la sentenza del 19/04/2014 ha annullato il permesso di costruire rilasciato dal Dirigente al settore urbanistica a COGEM il 8.10.2012.
Al Sindaco chiediamo di comprendere e farsene una ragione. La sentenza del Tar si è espressa, prima ancora che sul merito, sulla illegittimità della procedura adottata e sulla lesione di sovranità che i funzionari comunali hanno prodotto alla massima Assise Cittadina, che è il Consiglio Comunale.
La vicenda colpisce negativamente la nostra comunità e condiziona irrimediabilmente l’evoluzione delle politiche urbanistiche in corso oltre a compromettere le azioni politiche dei prossimi mesi. E’ opportune ricordare che nonostante i ripetuti annunci ed i reiterati impegni da parte del Sindaco e dell’amministrazione, siamo ancora senza un Regolamento Urbanistico e senza il Piano Strutturale.
Ora comunque è opportuno indicare al Sindaco un possibile rimedio, una possibile via di uscita che con responsabilità e spirito costruttivo possa avviare ad una possibile alternativa ad un pasticcio di proporzioni notevoli che rischia di compromettere ulteriormente il raggiungimento dell’importante obiettivo di “Matera 2019”.
In via del tutto preliminare, bisogna che il Sindaco si riconcili con la sua maggioranza politica e con il suo Consiglio Comunale, perché questo è il suo primo dovere.
Questo lo impegnerebbe, in caso di ricorso al Consiglio di Stato da parte della Cogem avverso la recente sentenza del Tar, a valutare l’opportunità di non costituirsi ancora una volta a fianco dell’impresa e contro i cittadini ed il Consiglio, ma questa volta a difesa del ruolo del Consiglio Comunale e per una conferma della sentenza di primo grado.
Coerentemente a questo approccio ed in relazione alla sentenza del TAR di Basilicata, invitare il Segretario Generale ed il dirigente all’urbanistica a verificare ogni eventuale altro provvedimento rilasciato per casi analoghi ove fosse presente una variante urbanistica.
Produrre un’immediata inversione di rotta sulla vicenda “Matera 2019”, realizzando ogni forma di coerenza tra il dossier di candidatura, i suoi tanti paradigmi culturali, e una gestione urbanistica del territorio oggi affidata a tante varianti, sempre e solo improntate a consumo di suolo urbano.
Porre al centro dell’azione amministrativa degli organi di “Matera 2019”, comitato e direzione, i processi attuativi e il tema delle industrie culturali, affinché si impieghino celermente le risorse comunitarie già destinate, lo slogan e l’azione dovrebbe essere “meno conferenze stampa, più conferenze di servizi”.
Quanto accaduto apre e pone una riflessione anche sull’opportunità sperimentata di affidare all’Accademia Universitaria e all’Intellighenzia di un solo studio tecnico un tema delicato qual è la programmazione urbanistica.
L’epoca che stiamo vivendo è quella di una nuova rivoluzione culturale che sta scardinando il sistema del “Sapere”.
Mai più pochi Cattedratici all’apice di una piramide inviolabile ma, anche grazie all’accesso alla rete, informazione disponibile per tutti capace di anticipare e superare anche le pronunce amministrative.
Questo è stato il vero “errore strategico” di questa amministrazione, altro che un illusorio ed ancora ignoto Piano Strategico!
Auspichiamo altresì, sempre a proposito di “Matera 2019”, che la Regione recuperi un ruolo guida al riguardo, non fosse altro per garantire pluralismo e concretezza alle scelte future nella gestione di questa importante vicenda.
Speriamo sinceramente che il Sindaco, abbandonando la sua discutibile autorialità, voglia accettare con responsabilità e spirito di servizio queste coordinate politiche e amministrative, che gli vengono prospettate come una possibile e dignitosa via d’uscita da questo pasticcio e che gli consenta di completare agevolmente il suo mandato permettendo un più sereno e proficuo dibattito sia sul “Mulino Alvino”, che sul recupero dell’area Ex Barilla, sulla riqualificazione dei quartieri degradati (Cappuccini, Piccianello, San Pardo…), sui Sassi e sulla candidatura a Capitale Europea della cultura 2019.
Matera 29/04/2014
i consiglieri comunali
Angelo Cotugno PD
Angelo Lapolla PD
Michele Paterino IDV
Enzo Massari Lista Stella
Michele Lamacchia PSI
si va beh! facciamo pace e ragioniamo ma per arrivare dove?
tammurriata nera diceva:E’ nat nu criatur, è nato niro e ‘a mamma ‘o chiamma gGiro sissignore, ‘o chiamma gGiro, ca tu ‘o chiamme Ciccio o ‘Ntuono, ca tu ‘o chaimme Peppo o gGiro chillo ‘o fatto è niro niro, niro niro comma a cche……………………………..seh,’na uardata, seh…………….c’ha cugliuito buono o tiro …per conclurede in seguito……………si no vene ‘a pulisse , mette ‘e mmane addò vò isse.
riflettiamo gente , riflettiamo!
il Morto oramai e’andato al camposanto…amen
E’ abbastanza squallido concentrare metà comunicato stampa su Matera 2019 quando la questione è puramente politica, o al massimo tecnica. Questi ormai parlano di 2019 per qualunque argomento e lo tirano fuori strumentalmente per qualunque bega politica.
“similes cum similibus facillime congregantur”.