Adriano Pedicini, consigliere comunale di Forza Italia, commenta in una nota il comunicato diffuso dai cinque consiglieri di maggioranza Angelo Cotugno e Angelo Lapolla del PD, Michele Paterino dell’Italia dei Valori, Enzo Massari della Lista Stella e Michele Lamacchia PSI rispetto alla vicenda del Mulino Alvino dopo la sentenza del Tar che ha bloccato anche gli immobili già costruiti in via Dante dalla Cogem. Di seguito la nota integrale.
“Sembra esserci una tregua tenaci ed incoerenti oppositori sciorinano la resa con un patto di non belligeranza, offrono sostanzialmente al sindaco che avrebbero dovuto sostenere, un nuovo programma; punti che il primo cittadino deve valutare. Ha dell’incredibile tutto ciò, siamo alla fantascienza politica, all’incoerenza più totale; un dispensare lezioni di politica che rimarranno negli annali della millenaria storia di Matera, ancora una volta edificata sul caro mattone”. Di seguito la nota integrale.
Consiglieri irriducibili dopo tanto fermento propongono una tregua urbanistica. Non siamo in una città normale questo credo che lo si è compreso: ci sono consiglieri eletti dai cittadini in maggioranza, cioè per governare questa città che, pur occupando i banchi di questa componente fanno opposizione, in disaccordo col mandato ricevuto dagli elettori. La loro incoerenza li pone nella difesa ad oltranza delle posizioni opposte a quelle del sindaco in materia urbanistica sino ad arrivare al punto di rottura totale giunto alcuni giorni orsono con sentenze, con un territorio aggredito, con maestranze che perdono posti di lavoro, con imprese sull’orlo della disperazione. Una censura totale del loro sindaco, sino al punto di offuscare la minoranza. Il nostro diritto è quello di reclamare con forza di essere l’atavica opposizione; il vostro di pensare al governo della città; non si invertano i ruoli, fate confusione, disorientate ed allontanate l’elettorato , perché noi stessi saremmo interessati a capire chi è maggioranza. Oggi, questi tenaci ed incoerenti oppositori sciorinano la resa con un patto di non belligeranza, offrono sostanzialmente al sindaco che avrebbero dovuto sostenere, un nuovo programma; punti che il primo cittadino deve valutare. Ha dell’incredibile tutto ciò, siamo alla fantascienza politica, all’incoerenza più totale; un dispensare lezioni di politica che rimarranno negli annali della millenaria storia di Matera, ancora una volta edificata sul caro mattone. È semplicemente vergognoso quanto sta accadendo, questi signori che ancora pensano di essere nel tempo in cui le tele si potevano tessere di giorno per poi disfarle di notte, offrono la pace vincolata al sindaco. Forse non hanno compreso che sono correi, non devono sentirsi meno responsabili “del loro capo” per il disastro creato della mancata programmazione in materia urbanistica, lamentano l’attuazione del regolamento urbanistico; si ma loro dove erano? Forse non sedevano nei banchi del consiglio? o distratti a fare opposizione alla loro stessa maggioranza? Opposizione che val la pena ricordarne le origini: appare che non siano stati accontentati nella gestione della città, dal non aver avuto l’assessore di riferimento. Questa la cruda realtà, una meschina spartizione di poltrone, nulla di più. Ci sono settori nei quali si possono anche trovare divergenze ma quando parliamo di faccende fondamentali per la città, quale l’urbanistica, chi governa ha il dovere di compattarsi e portare avanti un programma, non si può governare a metà, a corrente alternata e quando si conviene, se non c’è accordo sul futuro assetto della città si tira a campare. Il sindaco ed i cinque consiglieri sono in ugual misura responsabili di quanto accaduto, complici dello sconquasso urbanistico creato, del non aver saputo compattarsi, del freno che hanno tirato all’economia edilizia, effetti che nel tempo si faranno sentire. La vera via d’uscita che questa maggioranza dovrebbe offrire al suo sindaco è quella di togliere il disturbo e dedicarsi ad altro; oppure unirsi e dare inizio al progetto per la città, perchè sino ad oggi ben poca cosa è stata fatta. A poco vale, dopo tanto fermento un tendersi la mano per dire: finisca tutto a “tarallucci e alvino”.
Adriano Pedicini, consigliere comunale Forza Italia