Doppio spettacolo e doppio successo a Casa Cava per la prima rappresentazione teatrale “Gian Carlo Tramontano, storia del popolo e delle vicende immaginarie”. Lo spettacolo è stato realizzato da IAC (Centro Arti Integrate) grazie all’impegno di attori non professionisti a conclusione del corso di teatro svolto all’interno dell’offerta formativa dell’Unitep di Matera.
Andrea Santantonio e Nadia Casamassima hanno costruito assieme agli allievi dell’Unitep una sceneggiatura collettiva in cui ognuno ha potuto raccontare la propria versione della storia. Hanno partecipato con grande entusiasmo Giovanni Andrulli, Simeone Andrulli, Antonio Cerabona, Angela Chietera, Ernesta Cifarelli, Michelangelo Di Cuia, Giovanni Dottorini, Tina Giordano, Antonio Lifranchi, Pasquale Memola, Cecilia Saponaro, Angela Scarangi, Giovanni Vizziello e Italo Zagaria mentre Maria Bianchi si è occupata di realizzare i costumi dell’epoca.
Di seguito la sceneggiatura di “Gian Carlo Tramontano, storia del popolo e delle vicende immaginarie”.
Il 29 dicembre del 1514 venne ucciso il conte Tramontano. Cinquecento anni dopo, vogliamo andare alla scoperta di quella vicenda, cercando di conoscerla e comprenderla più da vicino.
L’episodio dell’uccisione del Conte Gian Carlo Tramontano è una pagina fondamentale nelle cronache storiche della città. Con la sua morte infatti termino quella che è stata definita come “L’epoca Triste di Matera”, durante la quale la città fu per la prima volta nella sua storia, assoggettata alla servitù feudale.
Questo episodio della vita di Matera e dei materani resta avvolto in un alone misterioso sebbene molto sentito dalla comunità.
La figura del conte è stata mitizzata dai materani, ha assunto dei contorni così articolati e allo stesso tempo così indefiniti da diventare quasi irreale.
La storiografia relativa alla vita del conte a Matera non ci ha conservato numerose testimonianze. Le vicende del suo operato sono conservate nei racconti, negli aneddoti e leggende che il popolo ancora oggi racconta.
La sua storia (almeno nella parte della vita a Matera) è patrimonio del popolo, è stata elaborata tramandandola con racconti orali e continuerà ad essere perpetuata attraverso il racconto. Questo induce a pensare che parte degli avvenimenti raccontati possano anche essere frutto della fantasia in modo parziale o totale.
Allora la storia del conte non è più una storia del passato, ma si è arricchita e si arricchisce di tensioni attuali, si contamina di vicende contemporanee tanto da diventare universale per i suoi caratteri storici. La storia di Giancarlo tramontano è la storia dei nuovi potenti, degli arroganti del nostro tempo ed è la storia del popolo che continua a vedersi vessato da tasse e da ingiustizie. Quel popolo che poi si è ribellato sempre nel passato e che auspicabilmente continuerà a ribellarsi a chi non avrà attenzione per questa terra e per i suoi abitanti.
Sulla storia del conte Tramontano convergono tendenze di origine religioso, culturale, militare ed economico e danno vita ad un fenomeno di sincretismo popolare unico nel suo genere.
Dalle vicende storice all’opera teatrale.
Lo IAC , il Centro Arti Integrate, in collaborazione con l’Unitep di Matera ha realizzato un’opera teatrale contemporanea sulle vicende della vita e dell’uccisione del conte Tramontano.
Il teatro è un ottimo strumento per rappresentare questa storia poiché non ha la necessità di seguire in modo scientifico le vicende realmente accadute.
Permette di muoversi in una dimensione in cui l’immaginazione conta come la realtà, in cui tutto quello che è stato inventato non è frutto di mistificazione e menzogne ma di un opera poco razionale di sovrapposizione di istanze collettive, sociali e culturali, alla realtà.
Lo spettacolo costruito è il frutto di un ragionamento condiviso con i partecipanti al laboratorio una sorta di drammaturgia collettiva che ha portato i protagonisti a ricostruire, secondo il proprio punto di vista, la storia del conte Tramontano.
La fotogallery dello spettacolo teatrale “Gian Carlo Tramontano, storia del popolo e delle vicende immaginarie” (foto www.sassilive.it)