Una mozione con la quale il Consiglio regionale “fa voti affinché il governo nazionale receda dalla scelta prevista all’articolo 21 del decreto legge n. 66 del 24 aprile, di abolire l’obbligatorietà della presenza delle sedi Rai in tutte le Regioni, assicurando l’articolazione regionale del servizio pubblico televisivo a garanzia del diritto all’informazione dalle e nelle regioni tutte” è stata presentata oggi in Aula dal capogruppo del Pd Roberto Cifarelli e sarà discussa nella prossima seduta del 13 maggio.
Lo rende noto lo stesso capogruppo del Pd che prende spunto dal provvedimento con il quale il governo nazionale “ha deciso di finanziare il taglio dell’Irpef per i redditi compresi fra gli 8.000 e i 24.000 euro ed il taglio dell’Irap del 10 per cento anche prevedendo alcuni tagli alla spesa pubblica”, fra i quali, appunto “il taglio previsto di 150 milioni di euro del finanziamento pubblico alla Rai, da realizzare attraverso la vendita di Raiway e la ristrutturazione delle sedi regionali, peraltro già invocata dal commissario per la spendig review Carlo Cottarelli”.
“Le sedi regionali della Rai costituiscono un indispensabile presidio democratico e informativo a servizio dei cittadini”, afferma Cifarelli segnalando che “ in particolare la sede Rai Basilicata opera in un territorio molto vasto, dove peraltro con l’introduzione della tecnologia digitale terrestre sono addirittura aumentati i problemi di ricezione del segnale in diverse aree della regione in cui i cittadini, che pagano regolarmente il canone, sono spesso privati del servizio pubblico radiotelevisivo”.
“Nonostante i problemi strutturali – aggiunge il capogruppo del Pd – la redazione della Testata giornalistica regionale assicura un servizio informativo costante, che andrebbe ulteriormente sviluppato per aderire alle necessità informative dei cittadini lucani”, mentre “la politica dei tagli lineari con la conseguente chiusura delle sedi regionali non costituisce l’unica possibilità per far quadrare i conti del servizio pubblico radiotelevisivo”.
Per questi motivi con la mozione si esprime “forte preoccupazione per la scelta di abolire l’obbligo previsto dalla legge Gasparri che impone la presenza della Rai con una propria sede in tutte le Regioni, prevedendo l’accorpamento delle sedi regionali, che, come è già avvenuto in altri casi, potrebbe colpire principalmente le realtà meno popolate come quella lucana”, e si impegna il Presidente e la Giunta regionale “a ribadire la posizione di netta contrarietà all’accorpamento delle sedi regionali della Rai, come preannunciato, in sede di Conferenza Stato – Regioni e nel rapporto diretto con il Governo nazionale, affermando il diritto inalienabile dei cittadini lucani ad usufruire del servizio pubblico radiotelevisivo al pari degli altri cittadini italiani”.
Mag 06
Mi rendo conto che per Cifarelli togliere una voce al partito regione è preoccupante ma a me, materano, non importa proprio nulla.
Chiudiamo RAI Potenza,Cifarelli non si e’ reso conto della inutilità’ di questa emittente,i Potentini potrebbero accontentarsi di TRM .