La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che l’Ufficio Urbanistica e Tutela del Paesaggio del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata in data 29 Aprile scorso ha espresso “diniego” di Autorizzazione Paesaggistica, ai sensi della L.R. n° 50/93, per la realizzazione di una postazione “cluster” dei pozzi petroliferi ENI denominati “S. Elia 1 – Cerro Falcone 7” , situati in località Civita di Marsicovetere. Nell’esprimere il proprio apprezzamento per la decisione assunta dall’ufficio regionale a seguito dell’intervento degli organi periferici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali al quale la Ola si è rivolto, La Ola auspica che i due nuovi pozzi petroliferi non vengano più realizzati, considerato che l’intera area del comune di Marsicovetere insiste su una importante idrostruttura, tributaria del torrente Molinara, affluente dell’Agri, le cui sorgenti servono l’acquedotto di Villa d’Agri con la presenza di importanti ambienti naturali di interesse storico, archeologico e paesaggistico.
La “Civita” di Marsicovetere – ricorda la Ola – è un importante ed antichissimo insediamento abitato fortificato ove si stanno effettuando studi e ricerche archeologiche che attesterebbero la presenza di una antichissima popolazione insediatasi sull’Appennino meridionale.
Vecchia e nuova postazione SElia1_CF7Nella stessa località, i cittadini residenti segnalano l’avvenuto abbattimento dei ruderi di un antico casale per fare spazio alla nuova postazione petrolifera dell’ENI oggi bocciata dagli uffici regionali. In proposito si chiede agli organi di tutela di accertarne le responsabilità.
Sui motivi della delocalizzazione dei pozzi S.Elia 1 e Cerro Falcone 7 dall’originaria ubicazione di Case Marinelli, la Ola resta in attesa di conoscere dagli uffici regionali del dipartimento ambiente della Regione Basilicata le motivazioni, considerato che l’originaria postazione è oggi abbandonata ed è ancora da bonificare.