Gianni Rosa, consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale, riapre il dibattito sulle inadempienze dell’ARPAB e dell’ARBEA. Di seguito la nota integrale.
Le domande poste in Consiglio con le nostre due interrogazioni alla Giunta erano semplici. Anzi semplicissime: a chi devono essere attribuite le responsabilità politiche amministrative delle inadempienze dell’ARPAB e dell’ARBEA, inadempienze sotto gli occhi di tutti e certificate in Commissione dagli Assessori, Berlinguer e Ottati, e quali provvedimenti amministrativi e politici la Giunta avrebbe preso nei confronti della stessa agenzia o dei responsabili.
Ci si aspettava delle risposte altrettanto semplici. Le responsabilità sono di Tizio, Caio e Sempronio e si farà questo, quello e quell’altro. E invece, niente.
Berlinguer ci dice che le inadempienze persistono. Dei controlli sulle diossine emesse dal camino della Sider Potenza di quell’impianto ancora nulla ma sono stati sollecitati con delle missive.
Si, va bene. Ma i nomi? E contro chi non solo non ha fatto, in passato, ciò per cui viene pagato con i soldi di tutti i lucani, ma, nonostante i continui solleciti, continua a non farlo, che si fa?
Niente. Ancora scuse. Sapete com’è l’ARPAB non ha abbastanza soldi… e la Giunta sta pensando di riformarla …, ci risponde l’Assessore. Si. Ma i nomi? Niente.
E niente anche dall’Assessore Ottati sull’ARBEA. Le risposte sono ancora più inconcludenti.
Nella risposta dell’Assessore si dice che “la colpa sta nella carenza delle responsabilità. La responsabilità sta nella carenza in Basilicata di una certa cultura dei controlli”; controlli che, comunque non spettavano all’Agenzia ma ad ”enti comunali o provinciali o gli stessi asl che erano demandati a fare certi controlli”.
In parole povere, secondo l’Assessore Ottati in Basilicata non vi sono responsabilità perché manca la cultura della responsabilità che sarebbe invece propria delle amministrazioni moderne. Quindi la responsabilità è di tutti. Dell’Amministrazione lucana che non ha fatto propri i concetti moderni in materia di amministrazione.
Si, va bene la lezione di buona pratica, ma i nomi? Niente. È facile dire che la colpa è di tutti e quindi di nessuno. È facile generalizzare le responsabilità e non farle emergere. Così, però, non si risolvono i problemi. Dire che la Basilicata ha un sistema di amministrazione antico non risolve i problemi dei lucani.
In questo modo si evita solo di attribuire le responsabilità a chi dovrebbe rispondere delle inadempienze che hanno portato al fallimento delle agenzie. Le responsabilità hanno nomi e cognomi. Le responsabilità “… non possono rimanere vaghe, perché facendo rimanere vaghe le responsabilità e non attribuendo nome e cognome, voi … non fate un servizio perbene per la nostra regione”.
Qualcuno prenderà delle decisioni in quelle Agenzie. Le ‘missive’ e le ‘sollecitazioni’ degli Assessori saranno rivolte a qualcuno? Non si sa.
È evidente che essere degli assessori esterni significa essere schiacciati da una politica connivente che evita di attribuire responsabilità amministrative per non vedersi attribuite a sua volta delle responsabilità politiche. Ma è anche evidente che i lucani meritano la verità, soprattutto su temi fondamentali quali quello agricolo e quello ambientale.
Per il momento, però, nessun nome. Un’unica certezza: di fronte le reiterate sollecitazioni, rimaste inevase, all’ARPAB ed all’ARBEA, la Giunta esterna è impotente perché il “politico-rivoluzionario” Pittella ha deciso che deve essere così.
Gianni Rosa, Fratelli d’Italia Alleanza Nazionale