Preoccupano le voci che giungono dal Ministero dell’Agricoltura in ordine alla discussione sulla nuova Pac 2015-2020 che comporterà una diversa redistribuzione del regime di aiuto al reddito previsto per il settore agro-zootecnico. Allo stato attuale, stando all’ultima versione ufficiale a firma del Ministro, gli aiuti accoppiati, che giocano un ruolo importante di sostegno alle produzioni di qualità del grano e dell’olio, rischiano una intollerabile penalizzazione con gravissime ripercussioni economiche e produttive per i comparti olivicolo e cerealicolo non solo della nostra regione, ma per tutto il Mezzogiorno.
In questa fase delicata delle trattative per stabilire, entro agosto 2014, i nuovi criteri di ripartizione degli aiuti diretti alle aziende agricole, riscontriamo infatti, nell’ipotesi di ripartizione, che oltre ad essere notevolmente ridimensionato oltre il settore olivicolo, anche e soprattutto la coltura del grano duro verrebbe completamente ignorata a favore di colture presenti esclusivamente nel nord Italia come ad esempio riso. Ricordiamo che la coltura del grano duro è uno dei pilastri portanti dell’economia agricola meridionale alla base della produzione della pasta e quindi del made in Italy.
Confidiamo, quindi, nel lavoro dell’Assessore regionale Michele Ottati affinché, con determinazione e con il coinvolgimento delle altre regioni interessate, assuma ogni iniziativa utile al tavolo di concertazione presso il Ministero dell’Agricoltura, in difesa delle prerogative dei nostri cerealicoltori ed olivicoltori. Per tali ragioni esprimiamo tutta la nostra preoccupazione in merito, per i gravi contraccolpi non solo economici ed occupazionali, ma anche sociali ed ambientali che ne potrebbero conseguire a seguito del forte ridimensionamento degli aiuti accoppiati.