Ottavio Frammartino, Portavoce Policoro è Tua critica la “decisione presa a maggioranza (contrari solo i consiglieri del Movimento 5 stelle) del Consiglio Regionale di presentare un ricorso alla Corte costituzionale “per conflitto di attribuzione della Sezione regionale di controllo per la Basilicata sui rendiconti dei Gruppi consiliari per l’esercizio 2013″.
La decisione presa a maggioranza (contrari solo 5 stelle) del Consiglio Regionale di presentare un ricorso alla Corte costituzionale “per conflitto di attribuzione della Sezione regionale di controllo per la Basilicata sui
rendiconti dei Gruppi consiliari per l’esercizio 2013”. è il tentativo di questo consiglio, nato sullo scandalo di rimborsopoli e presi ancora una volta con le mani nella marmellata, di cercare una plausibile giustificazione
difronte all’opinione pubblica pubblica, ormai sconcertata per la disinvoltura con cui la casta Lucana utilizza il denaro Pubblico.
Tale sospetto nasce anche dell’impossibilità da parte dei cittadini di conoscere nel merito la mozione presentata e votata in consiglio, visto che ne nei comunicati ne sui resoconti pubblicati nel sito Regionale non vi è nessuna
traccia sul merito del ricorso , se non una generica accusa che le deliberazioni della Corte dei Conti sui rendiconti dei gruppi consiliari relativi all’anno 2013 siano lesive dell’autonomia e delle competenze
costituzionali della Regione.
Tale iniziativa non solo imprudente ma scandalosa segue quella di una legge ad Hoc varata al primo consiglio Regionale per salvare le poltrone dalla decadenza per la costituzione di parte civile della regione nello scandalo
Rimborsopoli, dove appena l’altro ieri sono stati rinviati a giudizio il presidente della Regione e ben quattro consiglieri Regionali ancora in carica.
Questa proposta vergognosamente come quella precedente è stata presentata da un consigliere Regionale , recidivo, già condannato in primo grado per truffa per aver indebitamente percepito rimborsi kilometrici. Solo questo dovrebbe
dare l’idea da chi siamo amministrati. Eppure è evidente l’inutilità di tale iniziativa, tenendo conto che già la
suprema corte si era espressa con la sentenza °n. 39/2014, ha preliminarmente chiarito che «non è possibile […] considerare estesa ai consigli regionali la deroga, rispetto alla generale sottoposizione alla giurisdizione contabile, che
si è ritenuto operare, per ragioni storiche e di salvaguardia della piena autonomia costituzionale degli organi supremi, nei confronti delle Camere parlamentari, della Presidenza della Repubblica e della Corte costituzionale»
(sentenza n. 292 del 2001, con richiami anche alle sentenze n. 110 del 1970 e n. 129 del 1981).
O siamo nel disperato tentativo attraverso i codicini di trovare una via di uscita a salvaguardia dei privileggi di una casta i cui vizzi sono duri a Morire.
Noi non staremo a guardare, avvieremo una raccolta di firme insieme alle associazione dei cittadini , a sostegno non solo della corte dei conti , che non ne ha bisogno, ma per chiedere al governo ed al presidenti di camera e
Senato, non solo di rafforzare le competenze di controllo della giurisdizione contabili per frenare i gratta gratta regionali, ma di estendere tali poteri anche alla gestione degli appalti , vera prateria di spreco e corruzione come
le cronache di questi giorni abbondantemente ci raccontano.
Ottavio Frammartino, Portavoce Policoro è Tua