Mario Scalcione riapre il dibattito sulla sua vicenda imprenditoriale con una lettera aperta inviata al Prefetto di Matera, al Presidente della Provincia, al Direttore ANBSC, alla Presidenza della Camera e al vice Ministro Bubbico. Di seguito il testo integrale avente ad oggetto la confisca ex lege 575/65 in danno di Largo Donato Matteo; decreto del Tribunale di Matera Sez. Mis. Prev., del 7/6/2000, nel procedimento 22/98 RMSP, definitivo il 23/5/2003; beni aziendali già pertinenza de “Al Ristoro Caveoso s.n.c.”; Kbene: 82041 e 86806; riscontro nota di Wigwam, datata 25/11/2008, assunta al protocollo 8722 del 1/12/2008 e nota assunta al prot. 929 del 3/3/09.
Gentile Signori,in seguito agli ultimi eventi, non avendo avuto da Libera (nomi e numeri contro la mafia), nessuna garanzia non di avere qualche cosa che non mi spetta, ma solo un LAVORO, un diritto sancito dalla Costituzione, un diritto come padre di dare una vita dignitosa ai propri figli e il diritto alla propria dignità. Questi motivi Mi spingono ancora una volta a ricordare le mancanze di uno STATO che riesce bene nel privare il lavoro, riesce bene ad essere indifferente alle grida di aiuto dei propri cittadini, riesce bene a creare disuguaglianze sociali, riesce bene a perpetuare ingiustizie in nome della legge, riesce bene a togliere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Non sto più qui a chiedere niente, ma ricordatevi che ho chiesto solo un LAVORO.
Nella mia vita, da quando ero adolescente, dallo STATO ho avuto prima un fratello che mandato sano nei paracadutisti, è tornato dal servizio militare con gravi malattie mentali. Lo Stato per lui non ha riconosciuto neanche le cause di servizio e non contento di aver rifiutato la pensione per cause di servizio, rimane Latitante nell’assistenza , caricando sulla mia famiglia il peso di questa malattia, causando in breve tempo prima la malattia di mia Madre fino a seguirne subito dopo la morte.
HO fatto l’emigrante, ho vissuto come un extracomunitario (per questo so cosa vuol dire emigrare) mi sono rimboccato le maniche, ma grazie alle mie capacità e l’impegno sul lavoro, ho acquisito professionalità e capacità. Ho fatto il grosso sbaglio di essere ritornato nella mia terra, per aiutare la mia famiglia e starle vicino con un fratello malato di cui lo STATO si è preso la salute.
Ho creduto nel sogno Wigwam, ho avuto il coraggio di prendere un bene confiscato abbandonato e portarlo in vita, ho creato lavoro e reddito per lo Stato è questo fatto solo con le mie capacità con le mie forze. Sono riuscito dove in molti ci hanno provato ma sono miserabilmente falliti,Una piccola associazione ha preso un bene confiscato e ha creato posti lavoro pagando inoltre un canone mensile di 1.200euro allo stato.
Libera nella sua grandezza, nella sua visibilità nazionale, nella fortuna di avere quasi tutte le porte aperte, non riesce a garantire una persona un posto di Lavoro?
Non posso accettare che si usi i volontari quando c’è gente che non ha un Lavoro.
1) Libera sa sopravvivere solo grazie ai Volontari?
2) Sopravvive solo grazie alla facilità con cui riesce a farsi assegnare gratis i beni confiscati?
3) Non sarà che con la scusa della mafia, fa concorrenza sleale ?
4)Mi spiegate come mai a Libera il bene è stato dato gratis,? non crea nessun posto di lavoro, mentre al club WIGWAM è stato chiesto il doppio dei canoni che il Comune di Matera fa pagare nei SASSI ? avevamo proposto un progetto con dieci posti di lavoro attinente ai Sassi.
SE ricordo bene il primo articolo della costituzione riguarda il diritto al LAVORO,
Le vostre azioni anche piccole dovrebbero essere indirizzate a creare lavoro, anche la creazione di un solo posto di lavoro dovrebbe essere una vostra ossessione quotidiana.
Mettetevi nei panni di un padre senza lavoro?,
Come può guardare i propri figli in faccia?
Ma oltre la Costituzione mette al primo posto il lavoro, anche la legge 109/96 mette la salvaguardia del posto di lavoro nei suoi articoli, possibilmente di incrementare il bene confiscato.
Lo Stato oltre ad avermi tolto il lavoro, la speranza, pensa di prendere anche la mia vita?
Pensa di farmi esaurire come ha già fatto con mio fratello e con mia madre?
L’unico rimedio a tutto ciò è reagire, non devo e non posso arrendermi, arrendersi è cadere nel tunnel della depressione. Fino a quando il SIGNORE, mi darà la forza non rimarrò impassibile, ma lotterò per la mia LIBERTA di uomo e di Padre.
Distinti saluti, Scalcione Mario