Enzo Santochirico, ex presidente del Consiglio regionale della Basilicata coinvolto nell’inchiesta di Rimborsopoli e poi assolto a seguito delle indagini avviate dalla Magistratura, torna ad infiammare il dibattito politico con una proposta interessante: ospitare in un immobile di Matera una sede della Regione Basilicata.
ANCHE MATERA E’ REGIONE BASILICATA
E’ tornata recentemente alla ribalta la notizia dell’acquisto, da parte della Regione, di un immobile a Matera nel quale ospitare gli uffici dell’ARPAB. Qualche settimana prima era stato previsto nella finanziaria regionale che la sede legale dell’APT fosse trasferita a Matera.
Le due diverse notizie ripropongono l’annoso e irrisolto problema della presenza istituzionale della “Regione” a Matera.
Invero, già in passato, avevo tentato di dare una svolta radicale alla questione insistendo perchè a Matera vi fosse un vero e proprio “Palazzo della Regione”, con una sua chiara riconoscibilità, nella quale fossero ricompresi gli uffici sparsi della Regione e degli Enti regionali. E poi, ci sono tornato più volte. l’ultima nel febbraio di due anni fa con una nota vanamente indirizzata a De Filippo e Adduce (http://www.santochirico.it/sala-stampa/comunicati-stampa/santochirico-pd-accelerare-su-casa-regione-a-materaq/).
Oggi abbiamo una precaria permanenza degli uffici della Giunta regionale in uno dei padiglioni dell’ex Ospedale (in un cui ripostiglio c’é anche la sede di Acqua SpA), destinato a essere parte del futuro Campus universitario; una sede malmessa del Consiglio Regionale in Via Cappelluti; l’ALSIA in Via C. Levi; l’ARPAB nella zona PAIP; l’APT in Via De Viti De Marco; l’ATO Rifiuti in Via Lucana; la LFC nei Sassi.
Una dispersione che non aiuta i cittadini a orientarsi, che è il chiaro indice di una presenza residuale e marginale, che testimonia della mancanza di una visione organica e di un investimento convinto della Regione sulla sua presenza e operatività nella Citta dei Sassi.
Nella legge di assestamento del 2008 riuscii a fare inserire una norma (art.37 l.r. 20) che prevedeva un “Concorso d’idee per la nuova sede istituzionale della Regione Basilicata a Matera”.
Nella discussione che ne seguì circa la collocazione in un immobile preesistente o in un edificio di nuova costruzione, raccolsi l’indicazione per la prima ipotesi (il riferimento era all’ex Mulino Alvino, per la sua posizione strategica all’ingresso nord della città, ma molto vicino al centro).
Tuttavia, come tante altre iniziative avviate per Matera in quella legislatura (cittadella dello spazio, campus universitario, scuola di restauro, ecc.), anche quella del Palazzo di Regione, inspiegabilmente (ma non troppo) si é arenata.
E’ tempo di ravviare un percorso interrotto senza alcuna plausibile ragione.
A maggior ragione oggi che il ridisegno istituzionale si muove verso l’estinzione delle province, e di conseguenza anche delle sedi istituzionali statali aventi tali confini amministrativi, e nel tempo in cui la città murgiana funge da magnete dell’attenzione del mondo verso la Basilicata e da ponte della Regione verso l’Europa, con la candidatura di Matera a capitale europea della cultura per il 2019.
Questo processo richiede uno straordinario sussulto di consapevolezza, di crescita di fiducia nel nuovo ruolo, di rafforzamento del senso civico di una missione.
Accanto a tante altre scelte, attività e opere, un Palazzo della Regione a Matera sarebbe una significa manifestazione, empirica e simbolica, di una nuova grande scommessa, che l’intera Basilicata fa sul suo principale volano.
E sarebbe ancora più coerente e lungimirante cogliere l’occasione del nuovo Statuto regionale per prevedere una doppia sede legale, una per ciacun capoluogo di provincia, come si é fatto a suo tempo con l’Università, nonché dislocare a Matera i dipartimenti regoionali che si occupano di cultura, turismo e agricoltura
Ovviamente, occorrerebbe che anche le funzioni direzionali e operative fossero realmente trasferite a Matera (l’esperienza ci dice che non basta prevedere la sede legale di un ente se poi le attività non sono realmente esercitate in essa).
Ma uno degli assi decisivi lungo cui ridefinire il profilo della città è dotarla di strutture strategiche di area vasta, connesse alla sua ormai netta e chiara propensione ad essere città internazionale e della cultura, rinnovando la sua identità e il suo protagonismo.
Il Palazzo della Regione a Matera sarebbe una forte e chiara scelta in questa direzione.
Enzo Santochirico