Sabato 24 maggio all’Arena della Vittoria di Bari i Tarantolati di Tricarico non potranno più esibirsi come ospiti del concerto di Biagio Antonacci, che si esibirà in compagnia di altri due artisti pugliesi, Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e Alessandra Amoroso. La brutta notizia per il gruppo lucano che promuove la taranta è arrivata in un giorno molto triste per Biagio Antonacci, che ha perso il papà Paolo, colpito da una terribile malattia. Antonacci ha deciso così di rinunciare alla performance dei Tarantolati.
I componenti storici dei Tarantolati di Tricarico che avrebbero partecipato a questo in questo prestigioso appuntamento di Bari sono Franco Ferri, Rocco Paradiso, Marcello Semisa, Giuseppe Molinari e Pietro Campisani pronti ad integrarsi con gli attuali componenti Antonio Bruno, Giorgio Bruno, Mariano Caiano, Marianna Nolè, Viviana Fatigante, Pietro Cirillo, Giuseppe Rinaldi e Maurizio Gambardella. Durante la performance sarà presente anche il corpo di danza composto da quattro danzatrici che balleranno la Taranta lucana dei Tarantolati di Tricarico.
Riportiamo di seguito la biografia de “I Tarantolati di Tricarico”
Il gruppo deve i suoi allori al mitico locale romano Folk Studio diretto da Giancarlo Cesaroni.
Già dall’uscita del primo LP si è differenziato dagli altri gruppi di musica
popolare nazionali per il suo grande spessore ritmico, trascinante, di impatto immediato, oseremo dire globale in quanto non è necessaria nessuna tecnica esecutiva, ma esplica un atteggiamento che ogni comune mortale è in grado di eseguire partecipando emotivamente con qualsiasi mezzo.
Si sono cimentati con il gruppo in varie session che sono state affrontate
senza nessuna preparazione ma pura e semplice improvvisazione.
Il più delle volte ha mandato in delirio le platee, vedi Bruxelles 1978 : Rock Against Racism, si è confrontato in Brasile con un gruppo di samba della prima scuola di samba di Rio De Janeiro.
Il gruppo è l’unione di tutto ciò che la musica etnica richiede per
concretizzare al massimo la sua espressività differenziandosi per originalità al Festival internazionale di Musica e danza di Las Vegas, il Cous Cous Fest di San Vito Lo Capo, il Festival internazionale di musica popolare Roma incontra il mondo a Villa Ada ed il blues in town world music.
Primi ed unici rappresentanti della cultura e della musica etnica nel mondo, sono stati ospiti dell’ l’Ambasciata italiana in Romania a Bucarest ed in Russia con il primo premio internazionale dell’Accademia Musica Russa come in molti lavori discografici sopranazionali: Sud Open Source e il Greetings from Italy (Berlino).
Riconosciuti a livello internazionale grazie al grande successo avuto in
seguito al Womex Copenaghen ed elle collaborazioni con grandi della cultura e dello spettacolo: Dario Fò (Palazzina Liberty Milano), Roberto Benigni, Renato Carosone, Guccini, Francesco De Gregori, Il canzoniere del Lazio, Nuova Compagnia di Canto Popolare, hanno partecipato alla colonna sonora del noto film Le rose del deserto di Mario Monicelli.
Negli ultimi anni l’opera de I Tarantolati di Tricarico va oltre ogni limite:
si prestano ad un’esecuzione d’insieme multiforme, performances chiare e
scintillanti, cupe e tenui se il testo lo richiede, permettendo all’ascoltatore di percepire immediatamente l’elevata qualità della messa in opera dei vari Musical al sacre terre: con regia di Giovanna D’Amato e con la supervisione di Pamela Vittoresi e “E fecero l’Italia” con regia del noto siciliano Bibi Bianca.
I Tarantolati di Tricarico sono stati graditi ospiti e protagonisti di
numerose trasmissioni televisive sulle reti RAI 1° maggio Nocera Torinese diretta RAI2 – Gatta Mammona in prima serata RAI2 – Italia Bella Mostrati Gentile – Geo e Geo – Sereno Variabile, Sabato e Domenica Rai 1.
Da sempre, Il gruppo, si propone di fare e dare energia in movimento. Il cuore della tradizione di Tricarico, i tamburi e l’acquasantiera.
Messa da parte l’acquasantiera, i tamburi e il fiasco di vino. Celebrazioni
laiche e pagane restituite al calore di piazze affollate che, sotto l’austerità
dell’inesorabile bum bum, portano avanti lo spregio tradizionale per le
ingiustizie quotidianamente subite.
Reazioni dirette senza mediazioni cantate con perizia e suonate con rigore. Gli impossessati alla riscossa, alla caccia della gatta mammona, lei è responsabile di ogni cosa… da anni sottraggono all’erosione del tempo ed alla scomparsa delle vecchie generazioni il prezioso passaggio di un ricordo.
Un atto sonoro che è un atto di fede, sopravvivenza e materia viva. Da queste parti la trance paradossalmente come in una discoteca raggiunge le ore piccole.