Una città di valori non è un’impresa impossibile soprattutto se si fa sintesi delle proposte e dei suggerimenti venuti dai potentini durante la campagna elettorale. E’ l’impegno di Italia dei Valori che proseguirà anche dopo il 25 maggio. A conclusione degli incontri tenuti a Potenza i candidati IdV a sostegno di Roberto Falotico ribadiscono che solidarietà verso i ceti sociali più deboli, qualità della vita in quartieri e contrade, servizi adeguati, condivisione di scelte con la nuova Amministrazione sono i “valori” principali da trasferire in attività politica. La città ha bisogno di un vero cambiamento che passa prima di tutto da un rinnovato protagonismo dei suoi residenti.
In queste settimane i candidati IdV hanno ascoltato la gente ed hanno provato a rimotivarla perché innanzitutto riscopra l’orgoglio dell’ appartenenza e si creino le condizioni per credere nel suo futuro. Una campagna senza grandi clamori e spese, realizzata da un gruppo, composto da artigiani, studenti universitari, responsabili di sindacati, insegnanti, cattolici impegnati nell’attività della parrocchia, madri impegnate nel sociale con associazioni dedite a combattere alcolismo, gioco d’azzardo e che operano sul territorio potentino come solo delle madri sanno fare.
Il modello è di una città di partecipazione popolare e democratica, di trasparenza e legalità, di benessere sociale per tutti, una città a misura d’uomo e donna che non cresca ancora a dismisura a danno dei paesi dell’hinterland, di autentica accoglienza dei cittadini e delle comunità dei paesi vicini che risiedono o frequentano quotidianamente Potenza per motivi di lavoro, studio, salute, attività produttive, una città di servizi sociali adeguati ai bisogni di mamme, famiglie di lavoratori, anziani, disabili e per i giovani con più occasioni ed opportunità di cultura, formazione, associazionismo, attività sportive e di volontariato, di incontro-scambio di esperienze. C’è poi una forte voglia di una città in cui gli abitanti delle contrade e delle aree rurali non si sentano cittadini di serie B; una città che favorisca e promuova l’autoimprenditoria rinunciando a tasse e fiscalità comunali almeno per il primo anno di nuova impresa (soprattutto se di giovani e donne), metta a disposizione immobili e suolo pubblici.
Il nostro appello – sottolinea Maria Luisa Cantisani, segretaria regionale e candidata alle Europee – è rivolto a quanti vorrebbero non partecipare al voto perché non rinuncino all’opportunità di decidere e di cambiare, dando fiducia alle nostre proposte per il Comune e per un’altra Europa possibile. Il filo conduttore della nostra campagna elettorale per le comunali ed europee sono i valori, gli stessi da trasferire in Municipio e nel Parlamento di Strasburgo. L’Europa è distante da Potenza perché sinora il deficit democratico e la mancanza di regole condivise nell’unione hanno fatto pagare ai cittadini una crisi che è stata innescata dall’intrusione della finanza speculativa nel sistema economico. La dicotomia centro/periferia, Nord-Sud, europeisti/euroscettici sta logorando il disegno sovranazionale dei Padri fondatori dell’UE e rischia di mandare in frantumi l’intera costruzione europea. In quest’ottica, le elezioni europee costituiscono un rischio e un’opportunità allo stesso tempo, che mette i cittadini davanti a una scelta storica: scegliere di tornare indietro, assecondando il populismo euroscettico che cavalca il malcontento generale oppure, come noi crediamo, scegliere di rilanciare il progetto europeo battendoci per un’Europa diversa, più unita, democratica e solidale, dotata di un bilancio adeguato e fondato su risorse proprie, in grado di rilanciare gli investimenti, l’economia e l’occupazione in modo sostenibile. Ma per intervenire efficacemente sulla crescita, occorre affrontare assieme i problemi strutturali dell’economia e quelli dello stato sociale.
Le forti diseguaglianze di reddito, l’aumento della povertà e il preoccupante aumento della disoccupazione giovanile, oramai su livelli inaccettabili – conclude Cantisani – richiedono che venga messo al centro dell’agenda europea il tema della giustizia e della coesione sociale come precondizione dello sviluppo.
Mag 23