Si è svolto giovedì pomeriggio presso la Sala Inguscio l’incontro organizzato dal Dipartimento Politiche della Persona sul tema delle cure palliative in occasione della XIII Giornata Nazionale del Sollievo prevista per domenica 25 maggio.
L’appuntamento è stata l’occasione per fare il punto sulle politiche per la terapia del dolore messe in campo dalla Regione Basilicata grazie alle testimonianze dei direttori generali di Asp, Asm, Irccs Crob e degli operatori di cure palliative e terapie del dolore delle associazioni di volontariato. Prezioso anche il contributo della dottoressa Luigia Trabace dell’Università di Foggia che ha tenuto una Lettura Magistrale sul ruolo terapeutico dei cannabinoidi.
Presenti all’incontro anche l’assessore alle Politiche per la Persona e il presidente della IV Commissione che hanno sottolineato come la Regione Basilicata sia in prima linea nella tutela del malato dal punto di vista non solo sanitario e che quanto prima, a tutela della sicurezza dei cittadini, sarà approvata una legge sull’uso dei medicinali e dei preparati galenici magistrali a base di cannabinoidi per finalità terapeutiche.
XIII Giornata Nazionale del Sollievo: ANISAP, rafforzare sforzi per rete oncologica regionale.
Per evitare di celebrare solo formalmente anche in Basilicata domani domenica 25 maggio la XIII Giornata Nazionale del Sollievo, istituita nel 2001 dall’allora ministro della Sanità Umberto Veronesi per “promuovere la cultura del sollievo dalla sofferenza fisica e morale in favore di tutti coloro che stanno ultimando il loro percorso vitale” è necessario prendere sul serio la sollecitazione del Ministro alla Salute Lorenzin alle Regioni di avviare un lavoro più forte sulla realizzazione degli hospice e di un monitoraggio sulla presenza sul territorio di tutte le strutture fondamentali per accompagnare le persone nell’ultima fase della loro vita alleviando le sofferenze e salvaguardando la loro dignità. E’ quanto sottolinea in una nota ANISAP Basilicata evidenziando che è necessario dare seguito al convegno di giovedì scorso in Regione che ha dato, in particolare, l’opportunità di fare il punto sulle politiche per la terapia del dolore messe in campo dalla Regione Basilicata grazie alle testimonianze dei direttori generali di Asp, Asm, Irccs Crob e degli operatori di cure palliative e terapie del dolore delle associazioni di volontariato. E’ il caso di ricordare che in questa Giornata la Fondazione Nazionale Gigi Ghirotti chiede alle istituzioni un impegno straordinario per stanziare maggiori risorse a favore delle cure palliative domiciliari, per dare un aiuto concreto ai cittadini italiani non autosufficienti, affetti da disabilità gravi e gravissime. Viene poi chiesta maggiore informazione ai cittadini in merito alle cure palliative integrate e alla terapia del dolore.
“La lotta al dolore e le cure palliative – afferma Antonio Flovilla, presidente ANISAP Basilicata – devono essere considerate come caratteristiche fondanti di un moderno servizio sanitario nazionale. Per l’ANISAP, nello specifico, bisogna rafforzare la “mission” affidata all’Irccs-Crob di Rionero di punto di riferimento scientifico, non solo regionale ma anche interregionale o nazionale, per tutte le attività necessarie alla prevenzione, diagnosi e cura della patologia oncologica ed accelerare l’iter e l’attività del Registro Regionale dei Tumori. La rete oncologica cui fa riferimento il Piano Salute Regionale – afferma il presidente ANISAP – non equivale alla possibilità che le terapie connesse alla patologia (chemio e radio terapia) possano essere distribuite come un normale presidio terapeutico al di fuori di un contesto specialistico e qualificato, il solo in grado di fornire quel livello di attenzione e di personalizzazione della terapia oncologica alla quale oramai tutti tendono. Pertanto, la chemio terapia non può essere fatta dappertutto o in un qualsiasi ospedale, tanto varrebbe farla a domicilio del paziente. Questione ancor più complessa è rappresentata dalla radio terapia che ha bisogno di una diversificata disponibilità di sorgenti e di strumentazione per erogarla, non solo in maniera adeguata ed efficace, ma anche a tutela ulteriore della salute del paziente e pertanto, al di là delle generiche affermazioni, la stessa come la chemio terapia tende alla personalizzazione e pertanto andrebbe erogata in strutture nate e sviluppate per tale funzione. Non si sottovaluti inoltre – continua Flovilla – che la Sanità Privata Accreditata è un patrimonio italiano, soprattutto per i malati cronici e per quanti hanno difficoltà economiche, un patrimonio che va salvato per tutelare la libera scelta del luogo di cura e per evitare ai cittadini, che necessitano di servizi territoriali capillari, di dover affrontare inutili ‘calvari’ per ottenere le prestazioni di cui hanno bisogno. I pazienti oncologici, ad esempio, devono essere messi in condizione di eseguire agevolmente l’esame per valutare gli elementi del sangue (emocromo) indispensabile per la chemioterapia, o le donne in gravidanza non devono sopportare i disagi di lunghe file; tanto meno i soggetti economicamente fragili rinunciare a curarsi”.