“La situazione della Val Basento, la questione industriale e quella ambientale in esse contenute, non possono restare appese all’esito di ricorsi giudiziari, ma devono occupare in modo prioritario l’agenda del governo regionale e nazionale. Ho registrato, partecipando ad un’assemblea a Pisticci scalo promossa da comitati di cittadini, una gravissima situazione di allarme e di esasperazione ai limiti della ribellione”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI). “ E’ giusto che i cittadini recuperino la loro fiducia nelle istituzioni deputate a vigilare perché i processi produttivi presenti nella valle si svolgano nel rispetto delle norme sanitarie a tutela della salute delle persone e del territorio. Purtroppo questo clima di fiducia si è perduto perché troppe sono le zone d’ombra e fragili le reti di controllo che pure andavano costruite in questi anni. Questione ambientale e questione produttiva devono essere al centro di un dialogo istituzionale che non consente più rinvii, per verificare la sostenibilità di alcune attività, per riconsiderare una strategia di rilancio produttivo dell’area, per mettere in campo ogni azione perché le attività di bonifica si facciano senza ulteriori ritardi e perché il territorio ospiti attività non più inquinanti. Monitoraggio ambientale, bonifica dei suoli, rilancio di un progetto produttivo della valle devono esser al centro di decisioni che non sono più rinviabili. Ne’ bastano più solo dichiarazioni di intenti. Chi ha avuto la responsabilità di agire in questi anni deve riconoscere il fallimento sia sul versante ambientale che su quello produttivo. E da questo fallimento bisogna ripartire per stabilire il futuro di un’area che non può arrendersi al suo declino. Nei prossimi giorni come promesso interrogherò sia il ministro dell’Ambiente che quello dello Sviluppo economico perché la situazione si smuova in un quadro di trasparenza e di responsabilità e perché la Val Basento rientri con assoluta priorità in un progetto di risanamento e di rilancio produttivo a cui anche l’Eni andrebbe richiamata per le sue responsabilità storiche sul destino di quella valle”.
Giu 08