Il Sindaco di Pisticci Vito Di Trani riapre il dibattito sul petrolio lucano inviando una lettera ai colleghi di Bernalda, Craco, Grottole, Ferrandina, Miglionico, Pomarico e Salandra. Di seguito la nota integrale.
Oggetto: Petrolio Basilicata. Principio di Precauzione.
Il più grande giacimento di petrolio d’Europa su terra ferma è in Basilicata; la regione più povera d’Italia, secondo il rapporto ISTAT del 2010 sulla povertà, è la Basilicata quella stessa regione che vanta altri tristi primati: grande incidenza tumorale e disoccupazione dilagante! La popolazione è di 580.000 persone e la gente lucana per la maggior parte vive di stenti. In questa regione, il CROB di Rionero è il terminale di una filiera del petrolio che incomincia a Viggiano, attraversa la val d’Agri con le autobotti che trasportano le acque di produzione, arriva a Pisticci (Tecnoparco valbasento) e poi continuando per la Basentana e la Potenza Melfi raggiunge il CROB (Centro Regionale Oncologico Basilicata) di Rionero in Vulture. Quella che doveva essere un’occasione di sviluppo per la regione è divenuta causa di desertificazione e morte: i nostri ragazzi costretti ad emigrare e quasi in ogni famiglia si è costretti a convivere col cancro.
Le infrastrutture lucane sono meno di niente: le strade non degne di tale nome; le ferrovie esistenti caratterizzate dal mono binario ed i viaggi in treno rappresentano un vero e proprio calvario. Degli aeroporti meglio non parlarne.
Si ha l’impressione che, nel corso degli anni, la classe dirigente sia stata fin troppo accondiscendente nei confronti dei colossi delle estrazioni petrolifere, Eni in primo luogo. A Viggiano e nell’intera val d’Agri la vita non è più tale; a Pisticci Scalo, sede di Tecnoparco, la vita è divenuta insopportabile e invivibile a causa dei continui miasmi e non solo.
Chiediamo da sempre l’applicazione delle migliori tecnologie sia a monte (Viggiano, nella fase delle estrazioni), sia a valle (Tecnoparco, per la depurazione). Dicano le società titolari delle estrazioni e della depurazione se sono disponibili ad applicarle e quindi a guadagnare 8, ad esempio, anziché 10 ma rispettose dell’ambiente e della salute umana. Questo purtroppo ancora non è, e le conseguenze sono nefaste: aumento di incidenze di malattie cardiovascolari in val d’Agri e delle neoplasie in tutta la regione con punte importanti nel nostro comune e nella nostra valle del Basento che risulta fortemente inquinata anche per la presenza di petrolio, evidenziata e da esami commissionati dal Comune di Pisticci e da un prelievo da me stesso effettuato, sotto l’occhio vigile di Rai 3 Basilicata agli inizi dello scorso aprile. Il campione prelevato, analizzato dal laboratorio S.C.A. Servizi Consulenze Analisi Ambientali snc di Marconia, mette in evidenza la presenza, di 14 grammi di oli minerali per litro di acqua, nella penultima vasca dell’impianto di depurazione di Tecnoparco! Considerando che si tratta della vasca che precede l’immissione dei reflui trattati nel fiume Basento, non credo che avremmo dovuto trovare tali quantitativi.
Fitta è stata la corrispondenza intercorsa con le istituzioni e tante le denunce fatte, compreso un esposto alla Procura della Repubblica inoltrato il 3 aprile u.s.. Anche avvisi di garanzia sono stati emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di persone che ricoprono ruoli ai vertici di Eni, Tecnoparco valbasento S.p.A. e Consorzio ASI. Secondo l’accusa per almeno tre anni e mezzo l’Eni avrebbe smaltito in modo illegale, con sospetta variazione dei codici CER, i rifiuti prodotti dal Centro Oli di Viggiano con la collaborazione di alcuni imprenditori locali! Risultati: l’attività estrattiva continua e la depurazione (sic) presso Tecnoparco altrettanto! Sembrerebbe, anzi, emergere la volontà di aumentare la quantità delle estrazioni petrolifere.
Considerando:
– che il danno per la vita umana è palpabile e non fantomatico;
– che le popolazioni della val Basento, causa il diffuso inquinamento, saranno costrette ad abbandonarla (ricordiamo che si tratta di una zona SIN);
– che i danni economici derivanti da questo tipo di attività estrattive e di depurazione sono ingenti per le popolazioni e per le imprese, soprattutto agricole,
– che il ciclo del petrolio incomincia nella val d’Agri passa per Tecnoparco Pisticci e termina all’ospedale oncologico di Rionero;
– che l’esasperazione unita alla rabbia dei cittadini residenti stanno prendendo il posto della rassegnazione;
si chiede
ai destinatari in epigrafe di interrompere il flusso delle autobotti provenienti da Viggiano applicando il Principio europeo di Precauzione o qualsiasi altra misura ritenuta adeguata.
L’amministrazione Comunale di Pisticci ha svolto un ruolo di interposizione tra le legittime proteste dei residenti e le istituzioni regionali favorendo il dialogo e indicando possibili soluzioni. Alla luce di un persistente atteggiamento di sordità, dobbiamo registrare il montare dell’esasperazione non più contenibile dei cittadini stremati dalla condizione di invivibilità che mina salute e serenità quotidiana. Riteniamo che sia giunto il momento di dare risposte rassicuranti sul futuro delle popolazioni di Pisticci e della val Basento e che le Autorità in indirizzo intervengano rapidamente per contribuire ognuno per le proprie competenze alla soluzione, non più procrastinabile, del problema.
Solo per dare completezza al quadro descritto allego una parte della documentazione relativa ad azioni svolte e a corrispondenza intrattenuta con le diverse istituzioni.
Cordiali saluti.
Il Sindaco di Pisticci Vito Di Trani